“Il mio Dio farà giustizia” “Cosa vuol dire? In che senso?” “Lo scoprirai molto presto”

di LDstories
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Capitolo due

“Non dirglielo, ma comincio a vederlo come il figlio maschio che non ho mai avuto.” Agata in risposta alla madre emulò un finto pianto commosso, sua madre non ricambiò la risata ed anzi le lanciò uno sguardo apparentemente malevolo, poi rientrarono dal balcone, in cui si erano appena fumate una sigaretta. Lui era al lavoro, come al solito e la madre doveva recarsi al suo, la salutò per rimanere sola con sé stessa, cosa che accadeva più che spesso in fondo. Anche quando era con lui ed egli cominciava a guardare video o giocare con il cellulare, rigorosamente nei momenti in cui lei provava ad affrontare argomenti seri, talvolta quelli che a suo parere avrebbero dovuto essere spunto di riflessioni per lui. Da un lato si disse che quella donna aveva ragione, dall'altro che in maggior modo per questo non concepiva come si fosse fatta a mettere con tanto di tre figli a carico, con un ragazzino di 20 anni più giovane. Scacciò questi pensieri e si concentrò su di lui. Quello che aveva scoperto il giorno prima non aiutava. Lui era rientrato in casa sua dopo aver preso le sigarette, ma un olfatto acuto avrebbe potuto riconoscere quell'odore di alcool, anche senza il bisogno che le loro labbra si congiungessero e dopo, le aveva mentito. Agata aveva chiesto al ragazzo se la sua “ex” gli avesse inviato qualcosa, lui aveva risposto di no. Avendo però dato libero accesso al suo cellulare alla ragazza, quella volta lei aveva trasgredito ai suoi principi morali scoprendolo. Qualcosa gli era arrivato, cose che non capiva riguardanti la religione della donna e per questo classificava come irrilevanti, se non per dire che più che spirituale come essa si definiva, ella fosse una fanatica che seguiva la religione a cazzi suoi. Non voleva azzardarsi a esplicare di più, che quelle caratteristiche le parevano di... Le sembravano appartenere a... Poi, nemmeno volendo, una ex amica della vecchia coppia aveva centrato il punto riferendole che fossero le persone come lei a creare guerre di religione nel mondo. Agata passò sopra anche a questo pensiero. Era su di lui che si doveva concentrare, l'altra persona poteva mentire al mondo, a lui e a sé stessa che non gliene sarebbe dovuto fregare nulla, era di lui che doveva interessarsi. Fu a quel punto che un suo ricordo lo salvò, era insieme a lui quando gli aveva detto: “Non è buffa la vita? Se una persona racconta bugie tutto il tempo ci si concentra sulle verità che può avere involutamente o volutamente espresso, se una persona è sempre sincera e dice una cosa non vera...”
Lui aveva concluso:”Non viene più creduta.”





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