Lento mattino

di Syrendespair
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Lento mattino







 
Non è raro che Vergil sia il primo ad alzarsi al mattino, anzi, è diventata piuttosto una routine: Vitale è più un animale notturno, sempre alzato fino a tardi per lavorare a qualcosa al punto tale che Vergil deve “gentilmente” trascinarlo a letto; capita spesso che debba proprio metterselo in spalla e condurlo in camera, perché i suoi avvertimenti sono raramente ascoltati.
Non è sorprendente allora che, dopo aver aperto lentamente gli occhi ed essersi messo a sedere, Vergil trova Vitale ancora addormentato.
 
Per quanto gli piaccia il suo sorrisetto e il suo sguardo furbo, quell’aspetto angelico gli dona.
È così sereno, e Vergil non può fare a meno di fermarsi a chiedersi cosa starà provando.
 
Non può trattenersi neanche mentre si abbassa su di lui per lasciargli una scia di baci sul capo.
È un peccato che questo tipo di dimostrazioni affettive gli vengano più facili quando l’altro sta dormendo, ma per ora vuole godersi questo momento di tenerezza senza che la sensazione d’inadeguatezza lo intralci.
 
Presto può sentire l’altro iniziare a stiracchiarsi e sorride, sapendo che Vitale si sta svegliando.
Infatti, mentre preme dolcemente le labbra contro quelle di Vitale, sente l’altro ricambiare il bacio, e quando si separa, Vitale lo sta guardando.
- ‘Giorno -, dice, la voce ancora assonnata.
- Buongiorno -, fa Vergil, sorridendo anch’egli.
Vitale si sposta, gli occhi ancora sull’altro.
 
- Che dici? Me lo dai un altro bacio? -.
 
Vergil fa roteare gli occhi, fingendo di essere esasperato.
- Sei insaziabile -, dice, eppure si china comunque di nuovo e bacia comunque Vitale come voleva.
 
Ah, cosa non si fa per amore.




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