Buongiorno,
popolo di EFP. :3
In
questi giorni - in questo periodo - ho un blocco terrificante - dentro di me,
probabilmente. Tuttavia avevo voglia di scrivere, di sfogarmi in qualche modo
... E quale miglior modo se non scrivere di loro, i miei preferiti. Niente ha
senso, nemmeno questa OS. Un non-sense più totale, ma una piccola riflessione
su quello che, a parer mio, potrebbe essere un reale rapporto tra Izaya e
Shizuo. Spero di non esser caduta troppo nell'OOC e di aver mantenuto una
parvenza semi-reale - per quanto le condizioni potessero permetterlo - di
entrambi i personaggi.
Buona
lettura!
***
Il sesso cancella
fette di vita che uno
nemmeno si immagina.
Sarà anche stupido,
ma la gente si
stringe con quello
strano furore un po'
panico
e la vita ne esce
stropicciata
come un bigliettino
stretto in un pugno,
nascosto con una
mossa nervosa di paura.
Un po' per caso, un
po' per fortuna,
spariscono nelle
pieghe di
quella vita
appallottolata
mozziconi di tempo
dolorosi, o vigliacchi,
o mai capiti. Così.
{ A. Baricco
Ha quel vizio di sedersi sempre
sull'ampio davanzale della finestra, per fumare la sigaretta dopo il sesso.
Anche adesso, si trova esattamente
lì. I boxer addosso e il resto è solo pelle. Pelle all'infinito. Una gamba lasciata
andare verso il basso, dondolante, mentre va a formare un triangolo, il piede
poggiato sulla ceramica così come la natica. Si porta la sigaretta alle labbra,
le socchiude leggermente e le fa aderire lì, dove fino a poco tempo prima c'era
la mia bocca. Ed eccolo, il mio momento preferito. Shizuo inspira - la brace
della sigaretta intensifica il suo colore, bruciando, e stringe
impercettibilmente gli occhi, nel compiere quel gesto - forse causato dal fumo
che sale senza una direzione precisa verso l'alto, andando ad infastidirlo
addirittura. il capo non è rivolto all'esterno della finestra perché so che non
vuole entrare in contatto con il mondo all'esterno perché non gli piace la
consapevolezza che, una volta fuori da quella stanza tutto tornerà come sempre.
Invece io vivo di queste sensazioni, placidamente, mi ci crogiolo divertito.
« L'hai fatto ancora, Shizu-chan. »
« Che cosa? »
Si volta nello stesso istante in cui
io inizio a rispondergli.
« Quella cosa lì, con gli occhi,
quando inspiri il fumo. »
Shizuo mi osserva in un primo
momento basito, ma poi scoppia a ridere ed io mi imbroncio, incrociando le
braccia al petto.
« Non me ne accorgo. »
Lo so, che non te ne accorgi, eppure
io riesco a racchiudere queste tue piccolezze.
Io, solo io e nessun altro.
Shizuo
Morbidi
Quello
era il primo aggettivo che gli veniva in mente quando riusciva con distrazione
ad infilare le sue dita in quei capelli lisci e corvini che si ritrovava a
rimirare nei pochi momenti di beatitudine che seguivano il sesso - adorava il
riflesso della luce che filtrava timidamente dai tendaggi tirati che andava a
posarvisi al di sopra. Non venivano sconvolti eccessivamente dalla passione, ma
rimanevano lì, composti nella medesima posizione, i ciuffetti sparsi sulla
fronte diafana in quella lotta di supremazia improvvisata. E li sfiorava, così,
leggermente, saggiandone la consistenza. Era quasi come un rituale, ormai. Li
carezzava e sapeva che Izaya se ne sarebbe accorto - come avrebbe potuto non
farlo? - ma lo lasciava miracolosamente fare. E solo allora, solo quando lui
non ribatteva stizzito com'era solito fare, gli si avvicinava quasi
furtivamente con la punta del naso, una mano premuta sul materasso per farsi
forza e tirar su mezzo busto, - Izaya rimaneva seduto sul bordo del letto,
dandogli la schiena - ed inspirava quel profumo di shampoo e quell'odore
impresso sulla pelle che apparteneva solamente ad Izaya perché era la sua
stessa essenza.
Izaya
Ruvide
Quello
era il primo aggettivo che gli veniva in mente quando percepiva le dita di
Shizuo che lo sfioravano, all'inizio dolcemente, finché la passione non
prendeva il sopravvento e quindi quei lievi tocchi diventavano qualcosa di più
animalesco, possessivo. La sua pelle percepiva quel ruvido delle sue mani,
dovuto ad anni di lavori manuali dopo che aveva deciso coraggiosamente di
abbandonare la scuola in giovane età. Erano la sua stessa essenza, perché
Shizuo era esattamente come le sue mani: forse un po' burbero e ruvido
all'esterno, ma terribilmente delicato all'interno.
Lui
adorava quando, finito il sesso, con fare distratto, allungava un braccio,
portando un dito a sfiorare quella pelle malmessa, facendo finta che nessuno
dei due se ne accorgesse quasi come fosse un tacito accordo di pace, anche se
sapeva quanto Shizuo si beasse di quel contatto leggero - socchiudendo gli
occhi, le ciglia lunghe, per far finta quasi che somigliasse ad un sogno -,
contatto quasi egoistico, prima che entrambi tornassero alle proprie vite.
« Izaya? »
« Mh? »
Tentenno, perché so' quanto Izaya
odi le domande esistenziali, ma è più forte di me. Devo chiederglielo, per
l'ennesima volta. Tanto so' che non riceverò risposta.
« Perché riusciamo ad essere umani tra di noi solamente qua? »
Izaya mi fissa, mentre sono sdraiato
sopra di lui.
Nudi, l'uno avvinghiato all'altro.
« Stiamo scopando e a te vengono in
mente queste domande esistenziali? Ma cos'ho fatto di male, io. »
Sento il mio volto andare a fuoco.
Sempre quella boccaccia.
« Baciami, idiota. »
E la risposta si perde in quello
scambio.
Shizuo
Taglienti
Quelle
labbra. Quelle fottute labbra erano sottili, ma consistenti. Morbide, morbide
come una nuvola nel cielo, si gonfiavano leggermente quando gliele mordicchiava
o quando lo baciava con passione per troppo tempo, rendendole di un rosa
particolare, un rosa tendente al rosso, il colore del sangue - non dell'amore.
Taglienti. Taglienti come un coltello appena affilato perché sapevano ferirlo
come nient'altro lo avesse mai ferito in vita sua. Osservava con desiderio
quella lingua somigliante a quella di un serpente passare dolcemente sul labbro
superiore per invitarlo lì, proprio lì, a congiungersi con lui. E lui aveva già
la pelle d'oca ancora prima di avvicinarsi e posarci sopra le sue. Pelle d'oca
perché appena le toccava, il suo mondo automaticamente si spegneva in quel
turbinio di passione ed emozioni sconvolgenti. Quella stessa lingua che, quando
parlava, sapeva che corde avrebbe dovuto toccare per distruggerlo nell'anima,
là, nelle profondità. Ma, in fin dei conti, quelle labbra morbide ma taglianti
erano l'essenza stessa di Izaya, quindi andava bene così.
Izaya
Smussate
Quelle
labbra. Quelle fottute labbra erano più carnose delle sue, ma davano la
sensazione di un qualcosa di sottile, fine, smussato, come un coltello che non
tagliava più. Erano ruvide, come le sue mani, perché la maggior parte delle
volte le percepiva così screpolate e smangiucchiate, in risultato a quel gesto
smanioso e nervoso che lo caratterizzava così tanto, mordersi il labbro,
staccandone le pellicine. Amorevoli. Oh sì. Così amorevoli che erano in grado
di risanare tutte le sue ferite, smussando le cattiverie che lui stesso faceva
e quelle parole che gli sputava in faccia, anche se non erano vere. Lo
solleticavano, quelle labbra, sulla pelle, quando lo sfioravano e spesso si
contorceva quasi senza volerlo. Ruvide, come la sua anima, ma smussate come
l'anima di Shizuo. Due rette parallele potevano incontrarsi, di tanto in tanto,
in un universo a se stante? Lui ne era convinto.
Shizuo
Letale
«
Shizu-chan.. »
La sua
voce. Melodia per le sue orecchie. Dolce, letale, armoniosa, incantevole in
quel singolo sussurro, in quel singolo sospiro che valeva più di altri mille,
ogni volta una promessa di piacere intenso, sussurrato lì, al suo orecchio.
Quelle palpebre socchiuse, mentre percepiva le sue dita artigliare i suoi
capelli biondi, strattonandoli di riflesso ai suoi baci, alle sue carezze, a
lui. Letale perché Izaya era la sua
droga, la sua eroina, la sua dipendenza e lui.. Oh, lui non voleva smettere,
per quanto fosse destabilizzante e terribilmente pericoloso. Tutto. Il sesso. I
baci. Le carezze. La vita al di fuori da quell'angusto motel. Il loro odiarsi
che era un po' un amarsi. Il loro amarsi che era un volersi odiare. Una
frustrazione che solo la dipendenza da Izaya gli causava. La passione di quello
sguardo che diventava invece freddezza quando si trovavano all'esterno di
quell'intimità.
«
..scopami. »
La
compostezza nel dargli un ordine che voleva venisse eseguito. Letale perché solo sentirlo parlare, gli
faceva rizzare i peli sulla nuca e su tutto il corpo e, ogni volta, si trovava
a fare il contro alla rovescia per quella che sarebbe stata la volta dopo.
Izaya
Placebo
Gemere,
artigliando le unghie sulla schiena di Shizuo. Quelle erano ormai diventate le
sue ore preferite, anche se non lo avrebbe mai ammesso. Non avevano bisogno di
sms inutili. Non avevano bisogno di chiamarsi. Non avevano bisogno di lasciare
tracce, in quel mondo. Avevano solamente bisogno di incontrarsi e riconoscersi
e chiudere il mondo fuori, spegnere tutto, accendere i loro corpi, stringersi
l'un l'altro in una lotta di supremazia - « Nessun sentimento. » « Io ti odio.
» « Benissimo, anche io. »
Corpi
che si univano - dov'era l'inizio della pelle di Shizuo e dov'era quello della
pelle di Izaya? Pelle. Pelle imperlata di goccioline di sudore colanti, unite
tra loro. Suoni di corpi che sbattono, fino a raggiungere il culmine di quel
piacere che ogni volta sembra essere differente da quella precedente. Shizuo
era il suo effetto placebo. Una cura apparente. Una cura che, però, non era una
vera e propria cura, se non per il suo cervello.
« Izaya? »
Quanto
odio - amo - quella schiena.
« Mh? »
Quanto
odio - amo - quei capelli biondi.
« Questa è l'ultima volta. »
Quanto
odio - amo - il suo modo di sorridermi.
« Certo. Alla prossima, allora. »
Quanto
odio - amo - il suo essere ingenuo.
***
A
chiunque sia giunto fino alla fine, grazie di cuore. A chiunque volesse farmi
sapere cosa ne pensa o le sensazioni che vi ha causato, ancora di più, grazie
di cuore. Mi piacciono molto i non-sense, ogni tanto. Una scrittura/lettura
leggera, senza un apparente filo logico, sprazzi di vita quotidiana che, però,
ci fanno dimenticare per un attimo qualcosa. Ho parecchia voglia di scrivere,
ultimamente, quindi spero di riuscire a buttare giù su un foglio bianco anche
qualcos'altro.
E
la prossima volta, magari, non un soft porn. :3
Nel
frattempo ... Un bacione.