Rubaiyyàt

di Fiore di Giada
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Benché io non abbia mai infilato la gemma dell'obbedienza a Te,

benché io non abbia mai deterso dal volto la polvere del peccato,

con tutto ciò non dispero della generosità Tua,

poiché mai, l'Uno, io l'ho chiamato “Due”.



La luce della luna illumina la stanza.

Rashid apre gli occhi e abbassa la testa.

Ryu dorme, la testa posata sul suo petto e il braccio a cingergli il torace.

L'arabo sorride e chiude gli occhi. Quegli istanti fanno fremere il suo corpo di voluttà.

Quella è stata una nottata magnifica.

Ricorda ancora le mani e le labbra di Ryu sul suo corpo...

Ad un tratto, una nube di preoccupazione oscura il suo sguardo.

Lo sa. Non c'è alcun perdono per lui.

Allah non avrebbe mai perdonato quel suo sentimento.

E' indegno di un musulmano devoto.

Eppure, non riesce a trovare nessuna colpa in quel legame, tanto forte quanto proibito.

Ama Ryu. E il suo sentimento è ricambiato.

E la sua fede non è svanita.

E, ardentemente, spera nel perdono di Allah.





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