Benché
io non abbia mai infilato la gemma dell'obbedienza a Te,
benché
io non abbia mai deterso dal volto la polvere del peccato,
con tutto ciò
non dispero della generosità Tua,
poiché
mai, l'Uno, io l'ho chiamato “Due”.
La
luce della luna illumina la stanza.
Rashid
apre gli occhi e abbassa la testa.
Ryu
dorme, la testa posata sul suo petto e il braccio a cingergli il
torace.
L'arabo
sorride e chiude gli occhi. Quegli istanti fanno fremere il suo corpo
di voluttà.
Quella
è stata una nottata magnifica.
Ricorda
ancora le mani e le labbra di Ryu sul suo corpo...
Ad
un tratto, una nube di preoccupazione oscura il suo sguardo.
Lo
sa. Non c'è alcun perdono per lui.
Allah
non avrebbe mai perdonato quel suo sentimento.
E'
indegno di un musulmano devoto.
Eppure,
non riesce a trovare nessuna colpa in quel legame, tanto forte quanto
proibito.
Ama
Ryu. E il suo sentimento è ricambiato.
E
la sua fede non è svanita.
E,
ardentemente, spera nel perdono di Allah.
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