:” Signorina purtroppo la malattia ha raggiunto la fase
terminale, non le resta molto tempo da vivere”. E’
una notizia che mi travolge totalmente, mi sento come un mare in
burrasca, pensavo di essere a buon punto con la chemioterapia e invece
oggi mi sento dire che ho solo pochi mesi di vita. E’
difficile andare avanti quando convivi con il
“bastardo”. Vedere che il tuo corpo inizia a
cambiare radicalmente, inizia a trasformarsi, non avere più
forze per alzarsi dal letto, per mangiare, camminare o anche
semplicemente per portare le buste della spesa, si è
difficile convivere così perchè il
cancro o il bastardo come lo chiamo io è una
presenza maligna e tossica nella vita di tante persone, si cerca di
andare avanti come si può, di pensare che da un momento
all'altro tutto possa cambiare radicalmente, trasformarsi, diventare
luce nuova ma poi ricevi la notizia che non guarirai, che la tua vita
sarà destinata a spegnersi, si, vaffanculo, non è
giusto.
Esco dall’ospedale piangendo come non ho mai fatto prima,
cerco però di essere forte perchè così
mi sono sempre rappresentata davanti agli occhi delle persone a cui
voglio bene e con il quale condivido ogni singolo momento della mia
vita, so che la mia vita durerà ancora poco. Mentre piango
penso a quello che non potrò più fare quando
dovrò spegnere la luce e dormire per sempre, al sorriso dei
miei genitori che non vedrò più vedere, non
vedere mia figlia all’altare che si sposa coronando i suoi
sogni d’amore, che non potrò più fare
quella vacanza in Messico che mi ero ripromessa di fare, a non poter
nemmeno più fare il mio lavoro lasciando sola tutti i miei
colleghi al quale sono molto legata. Tutto questo sembra intenzionato a
finire. Un pò come quando l’estate finisce e
arriva l’autunno, le foglie piano piano iniziano a cadere
lasciando spazio ad un nuovo inizio, si perchè dietro ad
ogni fine c’è un inizio nuovo o forse
perchè quando quelle foglie cadono delicatamente al suolo
pensi che forse in fondo in fondo a volte nella vita è molto
meglio lasciarsi andare, sapere che non sei da solo a combattere la tua
battaglia e a navigare i mari in tempesta. Da quando ho questa malattia
terminale come dicono quei sapientoni all’ospedale ho
imparato a riscoprire un pò la vita, le piccole cose quelle
che dovrebbero esserci ogni giorno, quelle che non dovremmo mai dare
per scontate tipo il caffè al bar con i colleghi, parlare
con i propri genitori, andare a prendere tua nipote a scuola, dovrebbe
essere tutto all'apparenza normale eppure tante volte le diamo per
scontate, come se nella vita tutto ci fosse dovuto, che tanto le cose
andranno sempre bene, che come nelle favole esiste il lieto fine,
arriva il bellissimo principe uccide il cattivo e porta la principessa
al castello e dopo sarà amore per
l’eternità e il solito vissero tutti felici
contenti. Gli 883 cantavano che la vita è come una corsa
ostacoli dove non ti puoi ritirare ma solo correre con chi ti ama
accanto a te ed è quello che sto facendo io ogni giorno. La
chemioterapia è molto stancante, ti devasta il corpo e ti
cambia notevolmente fisicamente ma anche psicologicamente, in ospedale
i medici sono tutti gentili e premurosi e mi danno forza per andare
avanti in questa lunga partita, che però so già
che non vincerò mai.
Qualche mese dopo a fatica riconosco ancora i miei genitori, parlare mi
fa male e ho dolore ovunque, so che non mi resta tanto tempo da vivere,
spero solo di aver lasciato un buon ricordo di me come persona, come
figlia, come fidanzata, come zia, come amica o semplicemente come
conoscente. Mi piacerebbe sapere che ogni mio passo non venga mai
dimenticato da chi mi ha voluto bene e da chi mi vuole bene, che ogni
mio sorriso venga fatto trapelare a tutti perchè diciamocelo
niente ti dovrebbe mai togliere il sorriso nemmeno il famoso
“Bastardo” perchè se la vita ti da 100
motivi per cui piangere tu trovane 101 per sorridere. Sapere di aver
fatto del bene e aver aiutato tante persone a renderle migliori e a
rendere migliore anche me. Non siate tristi per me una poesia
recita:” La morte non è niente, sono solo passata
dall’altra parte”. non piangete ma sorridete
ripensando a ciò che abbiamo vissuto insieme e sorridete
ancora ogni volta che penserete a me ma per favore non siate tristi,
sappiate che sarò sempre li insieme a voi, pronta a guidarvi
quando la strada si farà difficile, pronte a spronarvi
quando penserete di non farcela, pronta a sognare insieme a voi quando
qualcosa di meraviglioso che desideravate tanto si realizza. Non sono
ovviamente pronta per morire, la morte però è
solo un processo della vita certo magari uno spererebbe che
ciò non avvenga a 40 anni ma cosa volete che vi dica? Si fa
quello che si può e non sempre le cose vanno come avremmo
voluto che andassero, bisogna rassegnarsi a certi verdetti del fato
troppo spesso ma qui sdraiata in una fredda e anonima stanza di un
Hospice dell’Italia del Nord e penso ai miei
genitori, alle lacrime che solcheranno i loro visi quando sapranno che
io non ci sarò più, quando non mi vedranno
più, non riceveranno più le mie chiamate o gli
auguri di natale, penso che a quanto sia stato stronzo questo maledetto
cancro al fatto che dei genitori non dovrebbero mai seppellire un
figlio, ora però ho molto sonno, ho combattuto tanto e ora
mi devo riposare, ripenso a quella notte al mare, quando ballavo al
tramonto a piedi nudi sulla spiaggia, ripenso a quel momento di
libertà, di spensieratezza, di gioia che non
potrò mai più vivere. Al calore della sabbia
sotto ai piedi, al rumore delle onde del mare che anche loro ironia
della sorte andavano a morire a riva, ogni cosa quindi alla fine ha una
morte? Anche le onde del mare. Mi porto con me il ricordo di quella
bellissima alba, di quel ballo al tramonto che per me ha significato
tantissimo e non sapete quanto io ci abbia pensato e ripensato durante
tutti questi lunghi mesi. Ora è il momento però,
mi diranno ancora una volta:” Dai balla al tramonto, come
quella volta sulla spiaggia durante quella bellissima alba”.
Balla, balla, balla ragazza e liberati da tutti i pensieri che hai
nella testa e nel cuore. Ora spiego le mie forti e immense ali come una
fata e mi libero in cielo come una maestosa aquila reale, ora sono
finalmente libera da ogni male e li tra quelle bellissime stelle non
dovrò mai più aver paura di niente e di nessuno.
Ciao Nadia...
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