Don't be afraid, I'm always with you

di neve_20
(/viewuser.php?uid=864040)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


PROLOGO
 

Era una mattina come le altre qui a Siena, come al solito mi ero svegliata presto pensando che avrei potuto saltare la scuola e restarmene a letto, ma il mio codice morale me lo impediva, perciò era meglio prepararsi alla svelta.
Ero felice di prima mattina, cosa più unica che rara, perché non vedevo l'ora che arrivasse stasera; dopo una settimana io e Marco ci saremmo rivisti, vuole portarmi a cena fuori!

“ MONICA FARAI TARDI!!” la voce stridula di mia madre interruppe i miei pensieri, uffa per una volta che ero felice. Presi il telefono e guardai l'ora, 8:04 am, cazzo, la lezione sarebbe iniziata in 11 minuti e non volevo sentire il professore sgridarmi ancora per essere arrivata di nuovo in ritardo.
Ero indecisa se andare a piedi o usufruire del pullman, ma considerando che il pullman s3 sarebbe arrivato alle 8:20 am era meglio farsi una piccola passeggiata.
Cuffie alle orecchie e possiamo andare; salutai mia madre con il solito “CIAO MA' “ e chiusi la porta alle mie spalle.
Camminai ad una velocità moderata, persa nei miei pensieri, quando, arrivata nei pressi della Lizza/Piazza Gramsci, mi iniziò a suonare il telefono.
Era Anastasia, come sempre mi chiamava la mattina quando non andava a scuola, doveva smetterla di fare così o sarebbe bocciata un altro anno.

- inizio chiamata -

Ana: TROIAAAAAAAAA

Moni: PUTTANAAAAAAAAA come stai?

Ana: Tutto bene sto cazzeggiando come al solito ahahaha

Moni: Dovresti essere a scuola, non riuscirai mai a superare la quinta se continui a fare forca; boccerai di nuovo.

Ana: Senti chi parla, tu perché mi hai risposto al telefono? Sei sgattaiolata in bagno per caso?

Moni: Sto andando a scuola sce, sono solo in ritardo.

Ana: Come il tuo solito ahahah, dove sei di preciso?

Moni: A Gramsci, sono quasi arriv.....

xSCHIANTOx

Ana: Ehi Moni, tutto bene? Ho sentito uno schianto enorme, come al solito ti è cascato il telefono in terra?

Xnessuna rispostax

Ana: Monica? Ci sei??

xRumori metallicix

***: con chi parlo?

Ana: Cos..? Chi è lei?

***: Appena ho raccolto il telefono ho visto che c'era una chiamata in corso

Ana: Per caso è successo qualcosa? Perché ha il cellulare della mia amica?

***: La ragazza che aveva questo cellulare è stata investita da un autobus, hanno già chiamato l'ambulanza, ma è davvero grave la situazione.

Ana: … D-dove è lei adesso?

***: E' ancora stesa a terra priva di sensi

Ana: Arrivo subito, la ringrazio molto.

-Fine chiamata-


Mi sentivo davvero strana, non riuscivo a muovere nessuna parte del mio corpo, perché la gente continuava ad avvicinarsi a me? In un nano secondo, riuscii ad alzarmi e guardando intorno a me, vidi moltissima gente che mi circondava, ma io ero là; com'era possibile che nessuno mi vedesse? Mi girai un po', guardai un po' ovunque finché arrivata a guardare in basso, vidi il mio corpo steso a terra, pieno di ferite e sangue ovunque.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3858931