La stirpe mai spezzata

di lmpaoli94
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I membri dell’equipaggio dell’Arcadia si trovavano tutti dinanzi all’entrata del Palazzo del Primo Ministro.
< Questo posto non mi è mai piaciuto > fece Yuki disgustata.
< Eppure non possiamo far altro che entrare. >
< Tadashi, pensaci bene. E se fosse una trappola? >
< Perché il primo ministro ci dovrebbe fare questo? >
< Quell’uomo è senza scrupoli e privo di sentimenti. Dobbiamo stare attenti. >
< Siamo i salvatori del Pianeta Terra. Dovrà per forza ascoltarci. >
Appena decisero di entrare, un gruppo di soldati si frappose tra di loro e l’ingresso del Palazzo.
< Dove pensavate di andare? >
< Dobbiamo parlare con il Primo Ministro. È urgente. >
< Il Primo Ministro non ha tempo da sprecare per voi. >
< Non vogliamo disturbarlo per niente. Dobbiamo parlare di un grande problema. >
< Il vostro problema è che non siete autorizzati ad entrare. >
< Perché non volete farci passare? > domandò Yuki.
< Perché questa non è una gita di piacere. >
< Nessuno di noi ha detto che lo fosse > rispose piccato Yattaram.
< Piccoletto, fai lo spiritoso? Ancora non sai con chi stai parlando. >
< Pensate davvero che un gruppo di omuncoli come voi mi possa fare paura? Ahahah ma non fatemi ridere e lasciateci passare. >
< Adesso basta ne ho abbastanza! >
Pronti a sparare contro di loro, ci volle l’intervento tempestivo del primo ministro in persona per evitare una possibile strage.
< Primo ministro, ci scusi la nostra intrusione, ma abbiamo assoluto bisogno di parlarle. >
Senza rispondere subito, il Primo Ministro fece segno ai suoi uomini di dare campo libero agli ospiti dell’Arcadia.
< E’ tutto sotto controllo. Potete andare. >
< Ne è sicuro, Primo Ministro? >
< Certo. >
Una volta rimasti da soli, il Primo Ministro scorto i membri dell’Arcadia nel salone principale del suo Palazzo.
< Allora, cosa posso fare per voi? >
< Sì tratta di Capitan Harlock, Primo Ministro. È tenuto prigioniero dalle manzoniane. >
< Che cosa? Non direte sul serio, spero. >
< Invece è proprio così > ribadì Tadashi < Le manzoniane sono ancora vive. >
< Credevo che fossero state tutte massacrate… >
< Purtroppo alcune di loro sono riuscite a sopravvivere. >
< Questo sì che è un guaio > mormorò l’uomo pensieroso < E per di più Harlock è loro prigioniero… La situazione è molto grave. >
< Primo Ministro, se siamo venuti tutti fin qui è perché abbiamo bisogno dei vostri uomini per combattere quelle mostruose creature > fece Yattaram < Abbiamo timore che abbiano in serbo un piano molto losco e distruttivo. >
< Purtroppo non ho abbastanza uomini per aiutarvi… Le perdite avute nell’ultima guerra sono state molte e non ho avuto il tempo di riorganizzare il mio esercito. >
< Questo non è possibile > Fece Tadashi irritato < Voi siete l’uomo più potente del mondo. Non potete avere a seguito un esercito degno del vostro nome. >
< Purtroppo è così come ho detto, figliolo. La popolazione è stata decimata e molti soldati non sono riusciti a sopravvivere a questa guerra. >
< Non ci credo che non ci sia un modo per combattere queste creature > fece Yuki < Lei deve aiutarci. >
Rimanendo in silenzio per alcuni secondi, il Primo Ministro si voltò verso l’uscita del salone accendendo il suo sigaro.
< Forse questi soldati potranno fare al caso vostro… Guardate con i vostri occhi. >
< Che significa? >
Una volta aperta la porta che dava su di un’altra stanza, i membri dell’Arcadia furono circondati da un centinaio di manzoniane armate fino ai denti.
< Ma che cavolo… >
< Siete in trappola > fece una di loro < Arrendetevi subito o saremo costrette a spararvi. >
< Primo Ministro, che diavolo significa tutto questo? >
< Significa che gli umani sono i nuovi alleati delle manzoniane > spiegò l’uomo con ghigno malefico < Mi dispiace per tutti voi, ma Capitan Harlock è un traditore del Pianeta e si merita di essere torturato e ucciso. >
< Come può un essere umano allearsi con delle creature del genere? Siete un uomo senza scrupoli > ribadì Yuki disgustata.
< Diciamo che l’unica cosa che realmente m’interessa sono solo gli affari… E queste creature mi hanno aiutato a diventare molto più ricco di quello che sono ora. >
< Non vi bastavano i soldi e il potere che aveva già?! > gridò Tadashi.
< Abbassa la voce, ragazzo. Non sei nella condizione di ribellarti. >
< Sarà lei che soccomberà sotto i colpi della nostra vendetta. >
< Voglio proprio vedere come… Voi siete solo in cinque mentre noi siamo più di un centinaio. Che cosa credete di fare? >
Guardandosi attorno con aria inorridita, i membri dell’Arcadia si strinsero tra di loro cercando di proteggersi a vicenda.
< Ragazzi, ho paura > fece Mayu tremante.
< Non ti preoccupare, Mayu. Andrà tutto bene. >
< Fermatevi immediatamente! >
La voce dirompente della Regina Raflesia scosse tutto il Salone Grande.
< Vostra Altezza, è un privilegio accogliervi nella mia umile casa. >
< Risparmia il fiato, Primo Ministro. Non sono qui per ascoltare i tuoi convenevoli > rispose la Regina seria.
< Certo, come no… Cosa posso fare per voi? >
< Ho qui con me quel dannato di Capitan Harlock… Voglio che sia in prima linea quando vedrà il suo esercito morire sotto i colpi dei miei soldati. >
Capitan Harlock, visibilmente conciato male, si reggeva a malapena in piedi con le sue gambe.
< Maledetta! Che cosa gli hai fatto al mio Capitano?! >
< Fai silenzio, mocciosa! Non voglio sentirti parlare. >
< Mayu… > fece Harlock con voce flebile.
< Sì, sono qui Capitano. >
< Non permetterò che ti facciano del male. >
< Mi dispiace per te ma non potrai fare niente, Harlock. Ormai la tua ciurma è in mio potere. >
< Vostra Altezza, permettetemi che sia io ad ucciderli personalmente. >
< Perché un uomo inutile come te vorrebbe un simile onore che spetterebbe solo a me? >
< Perché nessuno di loro mi è mai piaciuto… Però se volete farlo voi, non farò niente per oltraggiarvi. >
< Pensandoci bene credo che sarà divertente vedere un umano uccidere la sua stessa gente… Prego, Primo Ministro. Sono tutti per te. >
< Vi ringrazio infinitamente. >
Una volta impugnato un fucile laser, il Primo Ministro decise di togliere di mezzo per prima la ragazzina.
< Tu sei quella che ad Harlock è più legato… Sarà un piacere vederti fare una brutta fine. >
< Non ha nessun cuore! > gridò spazientito Tadashi < Come può uccidere una bambina indifesa?! >
< Lo posso fare eccome! >
< Che lei sia dannato! >
< Dannata è la vostra stirpe che tra poco non esisterà più. >
< Non è ancora detta l’ultima parola. >
Rubando la pistola laser dal taschino di Tadashi, Mayu prese accuratamente la mira da più di dieci metri uccidendo in un solo colpo il Primo Ministro.
< No… non è possibile… >
< Adesso sarà lei che brucerà all’inferno > fece Mayu con tono sprezzante < Addio. >
Mentre il Primo Ministro stava diventando cenere, Raflesia non mosse ciglio, godendosi l’intera scienza della ragazzina killer.
< Hai fegato per essere una bambina di quella età > fece la Regina < Da dove ti deriva tutto questo odio? >
< Dal fatto che il Primo Ministro ci ha tradito impunemente > spiegò Mayu.
< Voi esseri umani siete una razza corruttibile. È per questo che siete destinati a scomparire per sempre. >
< Non riuscirete mai ad ucciderci tutti. >
< Ah no? Appena avrò inquinato tutte le acque del pianeta, nessun essere vivente di questa Terra riuscirà a sopravvivere a parte noi. >
< Non è detta l’ultima parola. >
Sentendo una voce provenire da dietro la Regina, Raflesia si girò di scatto vedendo una sua simile impugnare un fucile laser contro di lei.
< E tu chi sei?! >
< Colei che ti costringerà a rimangiarti tutti i tuoi crimini commessi. Addio, Raflesia. >
Puntando dritto verso di lei, Raflesia bruciò sotto gli occhi increduli di tutte le manzoniane.
< Oh no! La Regina! >
Completamente spaesate e spaventate, tutte le manzoniane cercarono una via di fuga dal Palazzo del Primo Ministro, ma furono tutte sterminate da Met.
< Met, credevamo che tu fossi tornata sul tuo pianeta > fece Yuki.
< Ho deciso di rimanere ancora a soggiornare un po’ sulla Terra… E fortunatamente sono riuscita a scoprire il piano di quelle maledette e ad intrufolarmi tra di loro senza farmi riconoscere. >
< Ti dobbiamo la vita, Met. Ci hai salvati tutti > replicò Tadashi.
< E’ stato un vero piacere… Adesso però dobbiamo pensare ad Harlock.
< No.. Sto bene… >
Ma appena il Capitano si mosse di un altro passo, costui cadde a terra senza energie.
< Dottor Zero, abbiamo bisogno urgentemente di te. >
< Fatemi passare > fece il medico.
Esaminandolo in tutto il corpo, il Dottor Zero vide che c’erano un sacco di ferite su tutta la pelle.
< Queste ferite devono essere disinfettate all’istante, altrimenti il Capitano rischia grosso. >
< Che cosa possiamo fare noi? >
< Trovatemi delle bende e portatemi ogni medicinale che sta sull’Arcadia. Devo curarlo all’istante. >
 
 
Dopo vari interventi durate molte ore, alla fine il Dottor Zero poté constatare che Harlock era fuori pericolo.
< Questa sì che è una bella notizia > dissero in coro Mayu e Tadashi.
< Meno male. Tutto è bene quel che finisce bene > mormorò Yuki.
< Adesso come sta? Possiamo vederlo? >
< Sarebbe meglio di no. Deve riposare per riacquistare le energie. >
Ma appena si voltarono, videro il Capitano completamente fasciato che si muoveva con le sue gambe.
< Capitano, credevo di essere stato abbastanza chiaro… Non doveva muoversi. >
< Adesso sto realmente bene. >
< Questo non mi sembra > insistette il dottore.
< Lascia stare, Zero. Fidati di me. >
< Harlock! >
Completamente felice di vederlo, Mayu gli saltò addosso senza curarsi delle sue ferite.
< Piccola Mayu, sono felice di vedere che stai bene. >
< La stessa cosa vale per me, Harlock… Adesso che è tutto finito che cosa pensi di fare? >
< Anche se sono stato tradito ancora una volta dal Primo Ministro, ho deciso che questa rimarrà per sempre casa mia. >
< Quindi non parti più? >
< No, Mayu. Non ora, almeno. >
< Questa sì che è una grande notizia! > gridò la bambina euforica < Dobbiamo festeggiare la tua permanenza e la tua guarigione. >
< Su queste cose ci sarà tempo > intervenne Zero < Ora si vada immediatamente a riposare Capitano, altrimenti la incateno al letto con la forza. >
< D’accordo, dottore. Ha vinto lei… Ci vediamo più tardi, ragazzi. >
< Riposati, Capitano. Ne hai bisogno > rispose Mayu stringendolo ancora una volta a sé.




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