Scomodi abiti umidi
Pelle contro pelle, dietro scomodi abiti umidi.
Il sudore che brucia, le mani che si cercano nel movimento dei corpi, taciti amanti e crudeli aguzzini.
Ramingo nella ricerca del tuo sapore che conquista la lingua, invade il corpo e scende nel cuore.
E lì resta.
Lo fa impazzire.
Poi passa alla ragione e tutto diviene tempesta, dolce tormento, ambrosia ed estasi.
Le labbra ancora fremono mentre passano ad altro.
Le membra divengono vino e acqua, opposti che si respingono e attraggono, calamite impazzite in una danza di ebbre passioni.
Pelle contro pelle, senza scomodi abiti umidi, ascolto il tuo cuore battere custodito da carni qui tenere e lì turgide.
Finalmente liberi da inutili argini, giacciamo tra le reciproche braccia, corpi come corde di arpa.
I cuori cantano languidi sospiri, le anime stormiscono al vento dell’amore.
Ed è per amore che provo questo indicibile tormento, e vorrei viverti, vederti sotto ogni luce e passeggiare con la tua mano salda nella mia.
Arduo è resistere alla tentazione di esprimere quel desiderio, di dire quelle maledette parole che tutto saldano o tristemente distruggono.
Ora, però, è il tempo dei primi giochi, tra luci di fari e ombre di librerie.
Attendendo il nostro tempo.
Prima un passo.
Poi il per sempre. |