L'ennesima rosa che appassisce.

L'ennesima rosa che appassisce.

L'oscurità avvolge il tuo mondo in un freddo abbraccio ormai da un po' di tempo.

E tu lo sai, sai bene che una rosa non può vivere senza luce, non può vivere da sola, agonizzante e infettata dal germe della disperazione.

I petali, un tempo scarlatti e vivi, ora sono costellati da buchi che non ti fanno più respirare, un bombardamento di dolore che la tua fragilità non riesce più a sopportare.

Da quando sei diventata così?

Da quando ti sei ridotta alla miseria assoluta?

Un tempo eri forte, eri armata di spine.

Che fine hanno fatto?

Non si può essere forti in eterno, questo ormai lo hai capito.

Lo hai capito da quando le tue spine hanno iniziato inesorabilmente a cadere come un esercito di carte che fronteggia, senza speranza alcuna, un soffio di vento.

Lo hai capito da quando hai realizzato che nessuno ha mai combattuto per te, né si è mai preso cura, o anche solo la briga di dedicarti le dovute attenzioni.

Forse hai sempre preteso troppo dagli altri, o forse sei sempre stata sbagliata tu.

Chissà.

Ormai non ti importa più saperlo, va bene così.

Ti stai per spezzare, il punto di rottura è vicino.

Ti stai per spezzare e nessuno verrà ad aiutarti, nemmeno ad assistere alla tua caduta.

Te ne andrai in silenzio come hai sempre fatto e tutti si dimenticheranno di te.

Va bene così.

Il vento soffia forte, gli ultimi petali si staccano sofferenti e volano via, lontano da te, lontano dal mondo.

Piano piano ti incurvi, ti accartocci su te stessa e piangi.

Nell'oscurità, dove nessuno può vederti, dove la terra ormai è arida come il tuo cuore, ti spegni lentamente spirando il tuo ultimo sospiro.

Va bene così.

Torni indietro nel tempo e ritrovi una spensieratezza – una gioia di vivere – che avevi dimenticato e che credevi di aver perso per sempre.

Quando il mondo era più giovane e tu avevi tutto da perdere. [*]

Ma ora, ora senti di aver perso troppo.

Va bene così.