C’era una volta Halloween
Halloween
"Joel, cos'è Halloween?"
la notte era calata e lei doveva essere a letto già da un po',
ma qualcosa le impediva di dormire e Joel se ne era reso conto.
Durante quei mesi, in cui si sono dati alla fuga per cercare le Luci, aveva imparato a conoscerla.
Era una mocciosa chiacchierona, fastidiosa e curiosa, ma era stesso la paura di poter essere sola che la faceva comportare in quel modo.
E non la biasimava: in un mondo
come il loro essere soli era la cosa più brutta da affrontare,
soprattutto se si aveva assistito così tante volte alla morte
delle persone care.
Lui lo sapeva, lo aveva capito e se ne era fatto una ragione, ma lei... lei era ancora una ragazzina e non meritava di vivere in solitudine e nel dolore.
Era forte, è vero, ma era
pur sempre una ragazzina con le sue paure e le sue fragilità.
Sarebbe potuta crollare, ma lui non lo avrebbe permesso: dopo tutto
ciò che stavano passando le aveva promesso di insegnarle a
suonare la chitarra, le aveva promesso di insegnarle a nuotare.
Le aveva promesso tante cose.
Voleva essere quella persona capace di potergliele mantenere quelle promesse.
"Una vecchia festività, quando zombie e mostri di vario genere esistevano solo nella nostra fantasia"
"Figo! E tu l'hai mai festeggiato? Cosa si faceva con precisione?" Joel sbuffò, fingendosi annoiato da tutte quelle domande.
"I ragazzini si
vestivano da fantasmi, zombie, fatine e chi più ne ha più
ne metta, un carnevale dell'horror e di colori. Le case erano tutte
addobbate con lanterne di zucche, scheletri, ragnatele finte. E la sera
del 31 ottobre si usciva per strada a fare 'dolcetto o scherzetto?!'
e, se ti andava bene, ti regalavano tanti dolciumi. Altrimenti, in caso
contrario, ci andavano male loro e qualcosa di spiacevole accadeva nel
loro giardini o all'esterno della loro casa"
"Sembra divertente!"
"Oh, lo era, lo era. Sarah amava Halloween, sai?" proferì poi, mentre un lieve velo di tristezza calava sul suo viso.
"Joel" alzò
il capo, cercando di scrutare Ellie in tutto quel buio, non aveva
potuto accendere neanche un fuoco per paura di essere scovati.
"Dimmi ragazzina"
"Alla fine di tutto questo... vogliamo festeggiare Halloween insieme?" l'ombra di un sorriso fece capolino sul viso dell'uomo che annuì nonostante lei non potesse vederlo.
"Va bene ragazzina, ora dormi"
e, dopo aver udito la risatina entusiasta di Ellie in risposta, si
sistemò meglio su quel punto del pavimento polveroso sperando di
poter riposare tranquillamente.
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