Spiragli

di Shiki Ryougi
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- VI -
 
- 31 -
La depressione è un demone nero che ci segue come un'ombra.
Ti opprime. Ti azzittisce mentre urli. Ti stringe la gola in una morsa. Ti dice un sacco di bugie e tu ci credi perché davanti non vedi altro che nero. Il mondo è distante, le persone sono lontane; giungono soltanto echi indistinti.
Sei solo con lei che canta parole insanguinate.
 
- 32 -
Non ce la faccio. Non riesco a guardarti oltre lo specchio che riflette un’immagine che fatico a riconoscere come mia.
Sono frammentata a terra e non posso muovermi. Il mio corpo non esiste nella mia mente e io vorrei poterne uscire ed essere libera da ME.
Fatico e dondolo nel mio giaciglio.
Fatico a connettermi con il mondo.
Non conosco le parole.
 
- 33 -
Quel pesante macigno che ho nella testa non mi lascia speranze, Mantiene i miei piedi piantati nel terreno arido, specchio della mia vita.
Come un albero costretto a crescere nel deserto, io non fiorisco; sono composta da filamenti storti e ringrinziti.
Tengo testa a questa morte che avanza che però non mi lasci alcuna speranza.
 
- 34 -
Devo prendermi il tempo necessario che mi spetta e dare fuoco ai pensieri.
Essi arderanno fino a venir ridotti in cenere; cumuli neri e fumanti ma freddi al tocco. Io vi camminerò sopra a piedi scalzi, lordandomi e gustando nel frattempo quel trionfo. Sarà come sorridere alla me stessa al di là del muro. Prigioniera del tempo e del caos, mascherato da un ordine fittizio. Il mio cuore resta connesso al suo da una nera e putrida catena che ci tiene unite a quel muro fatto di paranoie.
Possiamo vederci, possiamo sorridere.
Dobbiamo morire.
 
- 35 -
Ti prego, osservami mentre danzo. Non posso fare a meno di ballare e tu nel frattempo piangi. Sono lacrime di sangue quelle che scorrono sulle tue guance arrossate. Io non sono in grado di porre fine alle tue sofferenze, come lascio scorrere le mie tra le ossa che rischiano di spezzarsi per il troppo logoramento.
Continua a osservarmi mentre danzo; non distogliere lo sguardo perché potrei morire.
 
- 36 -
Sono nuda e tu osservi le forme del mio corpo, quelle curve che tanto detesto. Mi spezzo a ogni tuo sogghigno ma mi sforzo di mostrare un sorriso.
Non posso permettermi di piangere ma allora concedimi di ridere. Riderò fino a sanguinare, tanto da lacrimare per lo sforzo. Riderò di te, di me e di tutto ciò che rimane.
Alla fine sarà buio e io smetterò di essere il tuo pupazzo. Quindi ridiamo, finché è possibile.




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