Jenny Delgado, escape from 'Hell'.

di Flaxx
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Capitolo 1

 

Come si poteva cadere così in basso, in una trappola malcongeniata? Io, una reporter giovane e intraprendente, pure. Forse sarebbe meglio iniziare da zero, però. In una cittadina lonanta, sconosciuta, Brick Stone, comparvero dei casi singolari di 'possessione', aggressività improvvisa. Il primo fu di una studentessa, di una scuola vicina, e già quella Brick Stone mi sembrava fin troppo sconosciuta, eppure aveva una storia. Da lì cercai in tutti i modi di avvicinarmi, ma nessun navigatore mi portava lì, una città fantasma. Io Jenny Delgado non mi sarei fermata, quindi cercai aiuti possibili via rete e solo dopo tanto tempo che un contatto comprve, strano e sospetto. Mi disse che se avrei voluto andare in quella cittadina era la persona giusta. Sospettosa volli conososcerlo e qui fu il primo errore, perchè improvvisamente svenni, nel vicolo dove avrei dovuto incrociarlo. Ora eravamo arrivati al punto morto, a dove eravamo fermi, anzi dove ero, solitaria.

Mi svegliai su un letto, sembrava una schifezza, lerciume, e sporco. Il legno era ovunque, si notava anche a occhio nudo. Mi alzai, ero ancora vestita, anzi sembrava che nessuno mi avesse toccata, solo portata lì. Dopo poco tempo capì due cose: ero stata messa in una camera di un possibile motel, e controllando bene, trovai due cose, un piede di porco e una lettera. Cercai di capirne di più, dalla scrittura, e ci riuscì abbastanza, così iniziai a leggere.

“Carissima giornalista, come promesso ti ho portato dove volevi, anche se non come lo avresti voluto. Ora toccherà a te trovare un modo di uscire da qui. Spero in bene, ma sono pronto a seppellire un altro cadavere.

X”

Dannazione, ero stata fregata. Guardai la finestra, anche se era piccola. Da fuori il buio era quasi del tutto presente, tranne qualche piccola luce, mista, non del tutto omogenea. La porta invece era stata sigillata, del tutto. Sapevate una cosa? Avevo un piede di porco e quindi quella finestra sarebbe stata la mia via di fuga. Forzai dei cardini con la mia arma, sentendo il rumore di legno che si contorceva, giusto in tempo per forzare ad arrampicarmi, notando un piccolo passaggio da lì, rotta una parte del legno. Salì e con le scarpe da ginnastica camminai sul cornicione, non potendomi buttare di sotto, era stato tutto progettato per non scendere da lì. Guardai abbastanza bene alcuni dettagli, ma non riuscì a trovare una scala, forse avrei dovuto saltare da qualche parte, ma per ora avrei voluto non fare nessun rumore e non cadere da lì, andando avanti. Il cornicione era perfettamente liscio, ma quasi sa acrobata camminai tranquillamente, senza farmi vedere o sentire, fino ad arrivare ad un bordo, dove avrei dovuto girarmi. Notai una scala di servizio, forse per un passaggio delle cameriere, era un motel, non mi sarei sbagliata. Scivolai la prima volta, riprendendomi e senza come una gatta mi mossi, più a fatica, verso quella scala di ferro. Saltai arrivando a piedi uniti sul piazzale di essa, facendo però rumore, allarmando qualcuno. Corsi via, a nascondermi, avevo perso la mia roba, sempre che non sia stata portata via del tutto, quindi avrei dovuto cercare, a rischio della mia stessa vita.





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