Prompt
101. “Non credo che tu abbia
paura di me, credo quasi di piacerti.”
[Questa
storia partecipa alla “Ottobre
Challenge: Trick or Treat?” indetta sul gruppo facebook
“Il
Giardino di Efp”]
Night-time
Yunxi
si svegliò nel cuore della
notte, avvolta nella coperta.
Si
era addormentata quasi subito, senza
aspettare che quel principe da strapazzo arrivasse accanto a lei e la
fissasse come una bestia rara con quell'aria di superiorità
e a
tratti incuriosita come faceva sempre.
Sentì
del freddo insinuarsi un poco
nella coperta, e se la tirò su nel tentativo di riscaldarsi
le
spalle.
Era
una di quelle notti da brividi
colme di nebbia che sul monte Ling Yu trascorreva ad allenarsi per
smorzare quella tensione che man mano cresceva con il passare del
tempo, che le faceva desiderare di vedere altro.
Di
certo, non di sposarsi. Ma per poter
strappare a suo padre la promessa di rivedere zia Xue avrebbe fatto
anche più di questo.
Il
problema però si era rivelato più
arduo del previsto.
Ebbe
qualche attimo di esitazione prima
di girarsi verso il problema cercando di fare meno
movimenti
possibili, e vide con soddisfazione che era riuscita a farlo senza
che lui se ne accorgesse.
Quel
Ye Youming aveva dimostrato di
avere varie sfaccettature, e non soltanto quella che spesso e
volentieri mostrava ai più.
Ma
incutere timore era senza alcun
dubbio la sua prerogativa.
Principe
della Notte era un
appellativo che gli avevano affibbiato a causa della sua non tanto
rosea reputazione di uomo freddo e crudele, prepotente e calcolatore:
purtroppo a causa dei suoi sospetti su di lei, Yunxi aveva
sperimentato sulla sua stessa pelle ciò di cui era capace.
Però
osservandolo in quel momento e
alla luce del suo atteggiamento più conciliante con lei,
Yunxi
doveva ammettere che la sua mente aveva cominciato ad avere qualche
segno di cedimento nei suoi confronti. Lì addormentato al
suo
fianco, al buio, sembrava quasi una creatura di un altro mondo, fatta
appositamente per vivere immersa nelle tenebre della notte; e questo
sortiva su di lei una particolare fascinazione.
Sorrise
involontariamente all'indirizzo
del marito, sperando poi con tutto il cuore che non si fosse
svegliato in quel momento.
Non
avrebbe sopportato le sue sfacciate
allusioni... tanto meno il suo cuore avrebbe retto ad un suo ennesimo
bacio, o peggio, all'ennesimo tentativo di fare... quella cosa,
per di più contro la sua volontà.
La
rabbia già sperimentata in quelle
occasioni le rimontò in corpo con tutta la sua forza,
giurando a se
stessa che se ci avesse riprovato non l'avrebbe passata liscia.
Si
portò immediatamente le dita chiuse
a pugno sulle labbra, come se volesse schermarle da lui prima che
potesse anche solamente muoversi nel sonno; ma il contatto della sua
stessa pelle sulle sue labbra le fece inevitabilmente tornare alla
mente i baci che le aveva rubato.
Serrò
le labbra, totalmente istupidita
dall'imbarazzo.
Ormai
però quella piega del tutto
inaspettata prese la sua corsa, facendola avvampare dalla testa ai
piedi come una torcia.
In
altre occasioni si sarebbe data
degli schiaffi in faccia per riprendersi da quella che ormai era
diventata una lenta discesa verso dei sentimenti a cui non sapeva
dare un nome ben definito - come poteva d'altronde, non avendo mai
provato niente del genere nemmeno per il suo maestro? - ma il rischio
di svegliare quel dannato principe era troppo alto.
Essendo
anche lui un esperto di arti
marziali non ci avrebbe messo molto a percepire che qualcosa non
andasse.
Ma...
era davvero amore, quello che
provava?
In
lui Yunxi aveva trovato un abile
avversario e un fastidiosissimo pervertito, temibile e imprevedibile,
ma anche un amico e un alleato su cui poter contare.
L'aveva
difesa dai rimproveri e dalle
punizioni di suo padre, e si era dimostrato attento e premuroso in
pubblico mettendo anche a repentaglio i delicati equilibri di corte.
Si
era dimostrato perfino dolce qualche
volta, in privato.
Sbuffò,
sentendosi una emerita stupida
anche solo per aver pensato ad una cosa simile.
Dolce,
lui!
Proprio
lui che aveva spesso rinchiuso
lei e la sua ancella ogni volta che si ribellava alle sue regole,
strane esattamente come lo era lui; proprio lui che non aveva fatto
altro che reputarla una spia di suo padre senza nemmeno conoscere i
fatti e senza nemmeno conoscere lei, lui che aveva il vizio di
tormentarla in tutti i modi possibili.
Proprio
lui che aveva rischiato la sua
vita contro quel demone arrivato da chissà dove, e che si
era
preoccupato per lei nonostante fosse stato sul punto di crollare per
le ferite riportate.
Prendersi
cura di lui era stato
divertente, ma anche... piacevole,
per quanto faticoso.
Peccato
che avesse ripreso ad essere un
pervertito non appena aveva ripreso le forze.
Ovviamente
non gli avrebbe permesso di
prendersi certe libertà, doveva essere sempre lei la padrona
di se
stessa e decidere se essere baciata o meno, se essere abbracciata
oppure no.
Se
lo avesse fatto ancora, l'avrebbe
costretta ad assestargli una testata.
Un
sospiro più forte di lui la fece
affrettare a chiudere gli occhi.
Piuttosto
che farsi sorprendere a
fissarlo, preferiva fingere di dormire.
Fingere
fino alla morte.
***
Aprendo
gli occhi, Youming si rese
conto che Yunxi si era voltata verso di lui durante la notte.
Ricordava
come lei si fosse allontanata
quanto più possibile dal centro del letto prima che lui
arrivasse
per evitare di toccarlo anche solo per errore, e di come lui aveva
tentato di sfiorare piano i suoi capelli di seta pur di non rimanere
del tutto insoddisfatto.
Sospirò
affranto, prima di soffermarsi
sui suoi lineamenti gentili. Quando prendeva a fissarla, credeva di
non riuscire a smettere di farlo o di smettere soltanto per avere un
qualsivoglia contatto fisico con lei.
La
voglia irrefrenabile di baciarla si
presentò nuovamente, e prendendole il viso con una mano
comprese che
non poté assolutamente farne a meno.
“Sei
proprio carina...” mormorò
prima di posare le sue labbra sulle sue, provando ancora una volta
quanto fossero morbide e dolci.
La
sentì irrigidirsi e mugugnare
piano, finché si svegliò - o probabilmente era
già sveglia - e si
ribellò apertamente spingendolo via con entrambe le mani.
Dovette
assecondarla a malincuore, dal
momento che indispettirla non sarebbe stato saggio da parte sua.
“Mi
hai b... ba...”
“Baciata?”
“Quello!”
rispose lei, con le
guance così terribilmente arrossate che quasi sembravano
brillare e
il suo solito atteggiamento di sfida. “Non ti permettere,
tanto
meno quando dormo!”
“Chi
ti dice che non l'abbia già
fatto?”
Si
sporse un po' per provare a sfiorare
ancora una volta quelle labbra che lei tentava di proibirgli, ma lei
si ritrasse con una forte confusione disegnata sul viso
rannicchiandosi fino ad abbracciarsi le gambe.
“T...Tu...!”
balbettò lei con una
espressione infuriata.
Alzò
rapidamente la mano con
l'evidente intento di dargli uno schiaffo, ma lui le afferrò
il
polso prima che potesse riuscirci.
“Piena
di energie anche a quest'ora
della notte?” commentò con una cadenza atona,
quasi indifferente e
lievemente disturbata, ma che convertì immediatamente con
una più
allusiva e seducente nel momento in cui si avvicinò a lei,
sovrastandola quel po' che bastava per soffiarle piano sulle labbra.
“Potresti impiegarle in un altro modo, non credi?”
La
ragazza assunse una espressione
decisamente buffa e stralunata - come se a malapena comprendesse
ciò
che le aveva appena detto - per poi coprirsi il viso con entrambe le
mani per nascondere un rossore che ormai le arrivava fino alle
orecchie.
“Ti
faccio ancora paura?”
Yunxi
non rispose. Continuò a
nascondersi dietro le sue esili dita, facendo aleggiare su di loro un
silenzio che valeva più di una risposta affermativa.
Probabilmente
sì, aveva ancora timore
di lui e di ciò che stare con lui comportava, data la sua
giovane
età ed il loro trascorso.
Anche
se lo intrigava il modo in cui
gli teneva testa, soprattutto il modo in cui si approcciava agli
altri in base al loro comportamento.
Se
si assumeva un atteggiamento
benevolo, era ben disposta a ricambiare con la stessa gentilezza.
Al
contrario, se ci si dimostrava
implacabili, lei non esitava ad esprimere tutto il suo rancore.
Che
ragazza terribilmente
orgogliosa...
Era
stato orribilmente sbagliato darle
tutto quel tormento, tanto più perché non
importava che lui fosse
il suo consorte: lei lo avrebbe odiato per il resto della sua vita, e
Youming si era reso conto che questa era l'ultima cosa che voleva.
La
osservò ancora per un po',
impaurita e preda di emozioni che forse nemmeno lei avrebbe potuto
descrivere.
Gli
si strinse il cuore in una morsa
colma di tenerezza a quella vista, e poggiandosi sulla superficie del
letto con un gomito, con l'altra mano le scostò dolcemente
le dita
via dal volto.
Scoprì
i suoi occhi enormi che presero
a guardarlo con la paura di lui un po' diradata ma ancora con quella
buona dose di diffidenza della quale evidentemente proprio non sapeva
fare a meno e che lui - doveva ammetterlo - aveva generosamente
alimentato nel corso dei primi mesi di matrimonio.
Avvicinò
una mano, e sotto lo sguardo
accorto e indispettito di lei che seguiva minuziosamente i suoi
movimenti, le carezzò appena i capelli della frangetta. La
sola
reazione che ottenne fu soltanto quella dei suoi occhi che si
strizzavano in attesa di qualsiasi suo gesto, e questo lo
incoraggiò
a lasciarle ancora una volta un veloce bacio sulla bocca
guadagnandosi una occhiata stupita e vagamente confusa.
Non
c'era più traccia di timore, né
di ritrosia sui suoi dolci lineamenti; piuttosto tanto stupore e un
barlume di qualcosa che Youming interpretò come una tenue
aspettativa.
“Non
credo che tu abbia paura di me,
credo quasi di piacerti.”
Non
riuscì a trattenersi dal
sorridere, dal sentire quel calore che ormai solo e soltanto lei
riusciva a trasmettergli, mentre lentamente la strinse a sé
in un
abbraccio.
Sembrò
che lei lo lasciasse fare,
accoccolandosi a lui fiduciosa.
Almeno per il momento.
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