La ragazza della Notte

di Trottola99
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La ragazza nella notte

 

Sola, nessuno vicino a me, solamente il buio e il rumore costante delle fronde degli alberi che danzano mosse dal vento della notte. Il buio oramai avvolge in un freddo abbraccio ogni cosa che riesce a raggiungere mentre io resto ferma qui, seduta sulla fredda neve ad osservare. Muovo lentamente un piede sul terreno congelato che fa da pavimento in questo quadro silente.

Un suono. Come di un canto lontano e flebile, appena percettibile, danza leggero nell’aria portando con se una speranza perduta da tempo. Pare come il richiamo incantato di una qualche sirena nascosta agli occhi degli uomini, mentre io piccola in questa enorme oscurità mi levo sulle mie gambe lasciando le prime impronte sul manto di neve fresca ancora perfettamente intatto.

Non so dove i miei piedi nudi mi stiano portando, ne dove le mie mani cerchino un appiglio nel buoi che mi circonda. Solamente una sensazione su di un palmo, ruvida e bagnata, mi fa rabbrividire. Sposto con cautela, come per paura di romperle in mille frammenti di ghiaccio luccicante, le fronde imperlate di goccioline argentee di un albero di abete. Ed eccola. Sola. Maestosa. Magnifica.

La luna mi assale con la sua luce fredda e quasi surreale. Alta nel cielo come un faro per tutti coloro che come me si sono lasciati perdere nella notte. Per tutte quelle anime che solitarie fissano il cielo in cerca di una qualche muta risposta tra le stelle. Per tutti coloro che non vedono un astro lucente sulle loro teste ma una via di fuga lontana ed irraggiungibile, ma tremendamente irresistibile.

Ferma sulle mie gambe mi immergo nel gelido bagliore notturno che poco a poco rischiara in bianche pennellate ogni cosa, facendola brillare come pietrificata in una realtà dove il tempo ha smesso di scorrere. Pochi passi ancora su una pietra incastonata nella terra solo per sentirmi un poco più vicina a lei, allungo una mano ferendomi con l’aria pungente che vola veloce e libera tra i tronchi scuri degli abeti. Solo una lacrima solitaria solca la pelle lattea della mia guancia per quanto pura ed irraggiungibile è la tua luce. Ora anche io sono tinta del chiarore che emani, quasi fossi ormai parte stessa di questa notte senza nuvole.

Un solo singolo sospiro lascia le mie labbra tremanti, un solo soffio che diventa subito gelato vive in questa foresta, ed il lontano canto, come sussurrato, riprende…cancellando per sempre le impronte sulla neve, facendo sparire nella bianca luce una ragazza, che si era lasciata prendere dalla notte.

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Eccomi qui con una sorta di esperimento anzi, forse solamente uno sclero notturno! Non so come mai ma la mia mente non si fermava e le mie mani hanno iniziato come da sole a scrivere e questo è il risultato... 
Ringrazo gia adesso moltissimo chiunque vorrà farmi sapere cosa ne pensa e recensirlo!! 




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