Torn

di cabin13
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Torn

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Hai qualcosa che non va.

Non vai bene, non lo sai nemmeno tu perché, ma non vai bene e non importa se cerchi di cambiare, tanto non ci riesci. Ci provi, ci riprovi, e comunque non ce la fai.

È inutile, perché non ti arrendi?

Perché i tuoi occhi sono ciechi e le tue orecchie sorde, ecco perché.

Ci riprovi con la stessa ripetitiva intensità delle onde che si infrangono sulla battigia. Riprovi tutto e ottieni sempre lo stesso risultato; uno potrebbe dire che non capisci niente.

In effetti forse è un po’ vero.

Quale persona sana di mente accetterebbe di sua spontanea volontà di soffrire per tutto questo tempo?

La tua semplice risposta è che “si tratta di qualcosa più forte di te”. Un modo carino per dire che la tua forza di volontà fa pena.

Certe notti non vuoi dormire dal dolore che ti rode dentro, altre volte potresti sfiorare il paradiso con le dita – ma ti dimentichi che sono tutte tue illusioni, sogni, e che poi la realtà dei fatti arriverà di nuovo a distruggere le tue fragili speranze.

Sono davvero fragili?

Sì e no, a dire il vero.

Una buona base le ha fatte resistere, radicate in te, per decine di mesi, eppure si spezzano e si riformano dopo che la situazione corrente le ha colpite con la sua durezza un’altra volta.

Non stai bene, però.

Ti corrodi, piano, in silenzio. Hai il tipico orgoglio di chi non vuole ammettere che sta soffrendo, di chi si lecca le ferite rimarginate e poi riaperte senza una parola, lontano da tutti.

Perché hai tutte queste ferite e neanche una cura? Cosa c’è che non te la fa avere? Perché, per quanto ci provi, dentro di te non riesci a trovare una spiegazione?!

Una parte di te si sta rassegnando, si è arresa al fatto che la cura non arriverà mai. E ti toccherà soffrire, guardando da lontano chi darà la propria a qualcuno ricevendo la sua in cambio, ambendo ad una guarigione che ormai hai la certezza non potrai avere.

Ma tu rimani lì comunque, e patisci come hai fatto negli ultimi anni.

Provi dolore, provi a mutare, fallisci, il tuo male i acuisce e la situazione è sempre la stessa, ma tu non te ne vai (anche se una parte di te lo desidererebbe davvero, ma tanto hai in qualche modo tentato e non funziona nemmeno andarsene) e te ne stai lì accanto, un po’ in ombra – e forse anche data per scontata, non lo sai nemmeno tu –, ma comunque gli sei vicino.

Perché due anni e mezzo a stretto contatto con qualcuno te lo fanno conoscere in bene e in male, e poi finisci per apprezzare anche i suoi difetti.

Anche se agli occhi di questo qualcuno tu appari, e apparirai sempre, come solo un’amica e niente di più.

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Hola gente
Avevo bisogno di scriverlo di getto, dare un titolo a caso, edistarlo senza star lì a metterci troppa cura e pubblicarlo, tutto qui.
Alla prossima gente
Adios




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