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Torn
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Hai
qualcosa che non va.
Non
vai bene, non lo sai nemmeno tu perché, ma non vai bene
e non importa se cerchi di cambiare, tanto non ci riesci. Ci provi, ci
riprovi,
e comunque non ce la fai.
È
inutile, perché non ti arrendi?
Perché
i tuoi occhi sono ciechi e le tue orecchie sorde,
ecco perché.
Ci
riprovi con la stessa ripetitiva intensità delle onde che
si infrangono sulla battigia. Riprovi tutto e ottieni sempre lo stesso
risultato; uno potrebbe dire che non capisci niente.
In
effetti forse è un po’ vero.
Quale
persona sana di mente accetterebbe di sua spontanea
volontà di soffrire per tutto questo tempo?
La
tua semplice risposta è che “si tratta di qualcosa
più
forte di te”. Un modo carino per dire che la tua forza di
volontà fa pena.
Certe
notti non vuoi dormire dal dolore che ti rode dentro,
altre volte potresti sfiorare il paradiso con le dita – ma ti
dimentichi che
sono tutte tue illusioni, sogni, e che poi la realtà dei
fatti arriverà di
nuovo a distruggere le tue fragili speranze.
Sono
davvero fragili?
Sì
e no, a dire il vero.
Una
buona base le ha fatte resistere, radicate in te, per
decine di mesi, eppure si spezzano e si riformano dopo che la
situazione
corrente le ha colpite con la sua durezza un’altra volta.
Non
stai bene, però.
Ti
corrodi, piano, in silenzio. Hai il tipico orgoglio di
chi non vuole ammettere che sta soffrendo, di chi si lecca le ferite
rimarginate e poi riaperte senza una parola, lontano da tutti.
Perché
hai tutte queste ferite e neanche una cura? Cosa
c’è
che non te la fa avere? Perché, per quanto ci provi, dentro
di te non riesci a
trovare una spiegazione?!
Una
parte di te si sta rassegnando, si è arresa al fatto che
la cura non arriverà mai. E ti toccherà soffrire,
guardando da lontano chi darà
la propria a qualcuno ricevendo la sua in cambio, ambendo ad una
guarigione che
ormai hai la certezza non potrai avere.
Ma
tu rimani lì comunque, e patisci come hai fatto negli
ultimi anni.
Provi
dolore, provi a mutare, fallisci, il tuo male i
acuisce e la situazione è sempre la stessa, ma tu non te ne
vai (anche se una
parte di te lo desidererebbe davvero, ma tanto hai in qualche modo
tentato e
non funziona nemmeno andarsene) e te ne stai lì accanto, un
po’ in ombra – e forse
anche data per scontata, non lo sai nemmeno tu –, ma comunque
gli sei vicino.
Perché
due anni e mezzo a stretto contatto con qualcuno te
lo fanno conoscere in bene e in male, e poi finisci per apprezzare
anche i suoi
difetti.
Anche
se agli occhi di questo qualcuno tu appari, e
apparirai sempre, come solo un’amica e niente di
più.
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Hola gente
Avevo bisogno di
scriverlo di getto, dare un titolo a caso, edistarlo senza star
lì a metterci troppa cura e pubblicarlo, tutto qui.
Alla prossima gente
Adios
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