“Mi sento così solo…”
Sospiri, sei stanco. Il mondo è vuoto, silenzioso. Il globo è una sfera grigia, cerchi i colori.
Hai bisogno di un amico, di un contatto umano, di stringere con dolcezza qualcuno e respirargli sulla pelle, accarezzargli i capelli…
Troverai qualcuno da coccolare.
I cadaveri sono più freddi degli esseri umani vivi, ma non importa. Avrai qualcuno con cui parlare.
Il resto è solo sangue che gocciola fuori dalle ossa del cranio.
L’hai colpita appena, hai lasciato che gli occhi di quella donna si spegnessero assieme al sorriso isterico e alla paura.
Ridi e la stringi. La sua pelle è morbida, il suo profumo è ancora buono – il corpo non è ancora in putrefazione. Niente vermi.
Qualche giorno dopo, però, sarai costretto a seppellirla e trovarti un nuovo amico. Quando i corpi iniziano a espellere quel tanfo disgustoso segue il bisogno di avere un giocattolo intatto. 



 

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Io due giorni fa: "Mi metto in pausa fino a Natale con EFP!"
Io ieri: "Sì ma questo prompt m'ispira... se non lo sviluppo potrei dimenticarmelo..." 
Alla fine, siccome la challenge prevede solo drabbles (o flashfics, ma fino a un massimo di 150 parole, limite che ho rispettato alla perfezione), ho scritto in una manciata di minuti questa drabble e ho deciso di postarla al volo.  Il prompt che ho scelto è: "Mi sento così solo..." 
In tutto ciò, sappiate che ho appena sbirciato il calendario del Giardino, che è appena uscito... l'avessero postato due giorni fa forse non avrei proprio preso in considerazione l'idea di assentarmi un attimo... il calendario è per metà sanguinario, quindi ho la sensazione che non vi libererete facilmente di me. Eppure avevo tutte le buone intenzioni, giuro, lol.
Comunicazioni di servizio a parte, ringrazio Harriet per aver indetto la Challenge, mi sono divertita con questa brevissima storia <3 
Alla prossima!