*Nick
autore: Rota23/meg89
*Titolo:
Different
*Genere: Romantico,
Introspettivo
*Rating: Arancione
*Personaggi e Paring:
Shino Aburame, Temari no Sabaku; ShinoTemari.
*Avvertimenti: one shot,
AU
*Introduzione:
Silenziosa, altera, fiera.
Dovresti
vederti, Temari, mentre cammini con lo sguardo indomito lungo i
corridoi della Scuola, lo zaino posto sulle spalle, la camminata
decisa, l’espressione ferma.
Passo dopo passo,
percorri quanto il tuo tragitto senza a nulla badare, senza nulla
guardare.
Sembra che tu risplenda,
con i tuoi capelli biondi, con la tua pelle candida, con quel sorriso
che si accende solo raramente, e che per questo è
così prezioso, così sincero.
*Note
dell'Autore: Mentre si ascolta “Zombie” dei
Cramberries ci si carica di una carica negativa a dir poco micidiale
°°
Ho avuto esperienza di
discriminazione a scuola, non a livello personale, ma una mia carissima
amica ne è stata purtroppo vittima.
E’ un tema
difficile, per questo ho alcune volte usato parole dure (non ho messo
il rating arancione per nulla). Spero di aver reso cmq l’idea
che volevo trasmettere.
La
scuola qui è usata da me semplicemente come campione di
vita, come luogo qualsiasi dove si ripropone la realtà in
piccola scala. Perché la scuola è anche questo,
dopotutto.
A
voi il giudizio ^^
DIFFERENT
-Clandestina di merda!
Tornatene al tuo Paese!-
Silenziosa, altera, fiera.
Dovresti vederti, Temari, mentre cammini con lo sguardo indomito lungo
i corridoi della Scuola, lo zaino posto sulle spalle, la camminata
decisa, l’espressione ferma.
Passo dopo passo, percorri quanto il tuo tragitto senza a nulla badare,
senza nulla guardare.
Sembra che tu risplenda, con i tuoi capelli biondi, con la tua pelle
candida, con quel sorriso che si accende solo raramente, e che per
questo è così prezioso, così sincero.
-Buongiorno, Shino! Andiamo in classe?-
Allunghi ogni tanto anche la mano nella mia direzione. Forse sperando
che un giorno io abbia il coraggio di stringerla di fronte a tutti,
forse perché desideri che io superi la mia riservatezza
testarda.
Non lo so, tra noi due davvero non saprei dire chi è il
più sciocco.
Ogni volta, quando ti avvicini a
me, mille e più sguardi sembrano trafiggere il tuo corpo.
Non li vedi o fai finta
di non vederli, questi sguardi così carichi di odio.
Solo per il colore della
tua pelle, solo per la tonalità dei tuoi capelli.
Solo per il cognome
straniero.
Non sai davvero quante
volte avrei desiderato cavare quegli occhi.
Matematica, Inglese, Letteratura, Arte.
La tua materia preferita è sicuramente Storia, ancora fatico
a comprendere il perché.
Forse ti diverti a ricordarmi quanto il mio Paese, in passato, non si
fosse comportato esattamente bene col tuo, forse ti diverti a
ricordarmi cosa vi abbiamo fatto sopportare, le angherie di uno stato
coloniale contro una povera colonia spaurita. E con orgoglio, mi
rimembri sempre come il tuo stato ha ottenuto la liberazione dal nostro
sommo potere.
Forse è proprio per questo che ti piace Storia, Temari.
Perché trovi nel passato una risposta ai problemi del
presente della tua amata Terra, come se in questa ragione essa trovasse
un riscatto morale e psicologico.
Ma io sono solo un appassionato di biologia, Sabaku. Proverò
a comprendere la tua rabbia quando guardi una svastica o la nostra
bandiera nazionale che viene mostrata con tanto orgoglio dai nostri
compagni.
Proverò a comprenderti più di quanto non faccia
già ora.
E quelle parole maledette le
ricaccerò nelle loro gole.
Quelle parole che ti
dipingono inferiore a me per l’ accento della tua parlata,
per il tuo modo di pensare liberamente… le
ricaccerò nelle gole di chi le pronuncia, Temari.
Non voglio sentirle.
Non voglio che tu le
senta. Mai e poi mai.
I miei compagni ridono ogni volta che ti vedono assieme a me.
Non capisco cosa mai ci sia di così divertente nella
relazione tra due ragazzi d’età diverse. Non mi da
fastidio il fatto che tu sia più grande di me,
così come anche il fatto che abbiamo due classi diverse.
Mescolare amore e amicizia non è una mossa che mi azzarderei
a fare così a cuore leggero.
A me fa ridere invece come tutti si intimoriscono davanti ai tuoi
ordini imperiosi, quando sei stufa di sentire risatine isteriche
trattenute nemmeno troppo discretamente. Hai imparato che con me vale
la regola del silenzio, e se non sono io a parlare non vuoi che lo
facciano altri al posto mio.
Non sai nemmeno quanto sia bello osservarti in mensa mentre magi il tuo
pranzo, in silenzio, come assorta da quello che stai facendo.
Come se la mia presenza non ti pesasse e non cambiasse per questo il
tuo comportamento.
Sei così pura ai miei occhi, Temari.
La moralità viene
messa in dubbio dai maliziosi.
Non si vede la malizia
se non la si conosce a fondo, fin troppo bene.
Se solo sentissi come ti
chiamano, molti di loro non si ritroverebbero neppure la faccia. Ti
conosco abbastanza bene da prevedere le tue azioni.
Ho paura lo stesso
però.
Ho paura che tu non
possa più guardarmi in viso. Il tuo orgoglio probabilmente
te lo impedirebbe. Il tuo orgoglio da donna, il tuo orgoglio di persona.
Non ascoltare Temari,
non ascoltarli mai.
Sei semplicemente una forza della natura. Non ho mai visto una ragazza
applicarsi così tanto allo sport.
Eppure sai essere femminile, inglobata così in quegli
abitini che paiono fatti solamente per imbrigliare i corpi delle
ragazze e contenerli tutti, manco fosse peccato mortale mostrare un
poco di carne.
Sei donna, eppure butti giù la tua avversaria quando giochi
a basket neanche fosse un pupazzo di gommapiuma, correndo da una parte
all’altra del campo rincorrendo un pallone che rimbalza.
Energica, prendi tutto come se fosse una sfida personale, come se il
risultato di una stupida partita potesse in un qualche modo influenzare
davvero tutta la tua esistenza, tutta la tua carriera scolastica.
Ma è il tuo carattere Temari, lo so. Non saresti
così spavalda se non dessi tutto quello che hai in ogni
occasione, non saresti così orgogliosa di te stessa se non
provassi in ogni istante quanto tu valga.
E’ inutile che ti pavoneggi con me, non sono così
stupido da non capire quanto c’è dietro le tue
parole gridane come se fossi sordo, o i tuoi rimproveri severi, o i
tuoi colpi di testa, o la tua testardaggine cocciuta.
Io ho il silenzio che parla per me, e certo tu non pretendi che io mi
cimenti in un discorso di più di cinque parole di seguito.
Sabaku, ho dovuto attendere il tuo arrivo per essere accettato da
qualcuno.
E’ forse l’istinto quello che ti fa chiudere gli
occhi di fronte a quanto ti fa la gente?
Forse stai solo cercando
di sopravvivere in questa giungla astiosa, Temari?
Non puoi non renderti
conto di come ti si rivolge la gente, di come ti guardano, di cosa
dicono di te.
Te ne freghi, volgi lo
sguardo altrove. Probabilmente sei stufa di sprecare fiato nel
tentativo di una spiegazione futile, chi ha chiuso il cervello alla
comprensione difficilmente intende.
Comincio a credere che
la tua indifferenza verso certi comportamenti nasconda più
dolore di quanto tu stessa voglia ammettere…
E’ ora di lasciarci, come ogni giorno.
La scuola è finita, così come il tempo a nostra
disposizione. Arriverà il giorno in cui ti
presenterò ai miei, Temari, e conoscerò i tuoi
amati fratelli. Arriverà, ma sicuramente non oggi.
-Ti lascio Shino. A domani….-
Le mani si sfiorano appena, non sono riuscito a trattenermi neppure
questa volta; ed è immensa gioia sul tuo volto,
felicità che non riesce mai a diventare abitudine.
Mi sorprendi ogni giorno come se fosse il primo.
Ma ciò che realmente sento, le mie sensazioni e i miei
sentimenti profondi non li ascolterai mai se non ne miei silenzi,
Temari. E so quanto sei brava ad intendere le parole che non riesco a
dire.
I colori del tramonto che si spande nel cielo, caldo, si fondono con la
tua figura, e divieni un tutt’uno col cielo.
Se gli occhi di tutti quanti sapessero veramente vedere, Temari no
Sabaku, non avresti bisogno della corazza che ti sei costruita attorno.
Se gli occhi di tutti sapessero realmente intendere ciò che
gli si para loro di fronte, non avremmo bisogno di questo silenzio ad
isolarci dal resto del mondo.
Ti amo.
-Basta! Non ne possiamo
più di questi immigrati del cazzo! Tornatevene a casa
vostra!-
Questa storia si è classificata prima al contest "Questa
scuola è una giungla" indetto da Kiki e Ro'
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I commenti autore arriveranno quando la scrittrice ritornerà
dalle vacanze e smetterà di far lavorare una zucca al posto
suo X°D
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