I Prigionieri della Torre di Londra

di lmpaoli94
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La porta si spalancò del tutto, e davanti ai nostri occhi esterrefatti apparve un gruppo di turisti. La guida era una giovane donna, in minigonna, calzamaglia nera, e due T-shirt sovrapposte, una gialla e una rossa.  Sorrisi ad Heric. Ero così felice che ero convinta che quel sorriso mi sarebbe rimasto stampato in faccia per sempre. 
- Ce l’hai fatta, Heric! - esultai. - Ce l’hai fatta! L’incantesimo ha funzionato! 
- Chiamami Akito - replicò lui, ridendo giulivo. - D’ora in poi chiamami Akito, okay, Sana?  
L’incantesimo aveva funzionato alla perfezione. Eravamo di nuovo nel ventesimo secolo. Eravamo di nuovo nella Torre del Terrore, ma come turisti! 
- In questa minuscola cella furono imprigionati il principe Heric e la principessa Rossana di York - annunciò la guida. - Erano stati condannati a morte, ma la sentenza non venne mai eseguita. 
- Non sono morti qua dentro? - le domandai. - Che cosa è successo? 
La giovane donna si strinse nelle spalle, masticando una chewing-gum. 
- E chi lo sa? - rispose. - La notte in cui avrebbero dovuto essere uccisi, il principe e la principessa scomparvero, come fossero svaniti nel nulla. È un mistero che non verrà mai risolto. 
Membri del gruppo parlottarono fra loro, osservando la piccola stanza. 
- Guardate questi solidi muri di pietra - continuò la guida, cianciando la chewinggum. - Guardate la finestrella con le sbarre, lassù. Come siano riusciti a scappare, nessuno lo saprà mai. 
- Credo che noi conosciamo la soluzione del mistero - disse una voce alle nostre spalle. 
Akito e io ci voltammo. Morgred ci sorrise e strizzò un occhio. Vidi che indossava un giubbetto sportivo viola e calzoni grigio scuro.
- Grazie per avermi portato con voi - disse con gioia. 
- Dovevamo portarti, Morgred - replicò Akito. - Abbiamo bisogno di un parente. 
Morgred si mise un dito sulla bocca.
- Shhh! Non chiamatemi così. Adesso sono Mr Morgan, okay? 
- Okay - approvai. - E immagino che io sia Sana Morgan. E questo - diedi una pacca sulla spalla a mio fratello - è Akito Morgan. 
Il gruppo di turisti cominciò a uscire dalla cella in cima alla torre. Prima di avviarci anche noi, Akito tirò fuori dalla tasca dei jeans le tre pietre bianche e le fece saltare nel palmo della mano.
- Se non ti avessi rubato questi sassolini - disse a Mr Morgan - adesso quella guida racconterebbe una storia molto diversa. 
- Già. Molto, molto diversa. 
- Dài, andiamocene da qui - li esortai. - Non voglio più mettere piede in questa torre in vita mia. 
- Sì, andiamo… Sto morendo di fame! - esclamò Akito. 
Adesso che mi ci faceva pensare, mi accorsi di avere una fame tremenda anch’io.  
- Devo far apparire qualcosa da mangiare? - si offrì Mr Morgan. 
Akito e io ci scambiammo un’occhiata e scuotemmo vigorosamente la testa.
- Credo proprio di averne abbastanza di incantesimi - dissi. - Perché non andiamo a festeggiare il nostro arrivo nel ventesimo secolo con un bel piatto di hamburger e patatine al Burger Palace?




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