Icy Dark

di Elgas
(/viewuser.php?uid=354389)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Icy Dark



La sconfitta era arrivata, improvvisa e cocente; portata da Sora… Roxas… proprio lì, nel
Mondo che non Esiste, mentre Xemnas s’apprestava a completare il Kingdom Hearts;
eppure nello Sfidante del Destino aleggiava la calma. Vittoria e sconfitta erano due facce
della stessa medaglia, perdendo si poteva solo andare avanti e volgere la sorte a proprio
favore. Un Nobody doveva riunirsi al Cuore, tornare Qualcuno nella maniera più classica,
senza barare; eppure… l’essere lì faceva presagire uno scenario diverso. Quel buio, quel
freddo... non erano naturali; il tempo pareva essersi cristallizzato dentro un limbo infinito,
giacché non aveva incrociato Heartless o le contorte costruzioni del Regno Oscuro, né
l’umidità di una grotta persa in un Mondo lontano. La quiete s’alternava inevitabile alla
preoccupazione. Finora il cammino non aveva portato a niente; nessun Cuore, nessun
ricordo, nessun risveglio nel luogo dove le forme oscure si erano scisse.
« Forse il Destino ha in serbo altro… forse è così…. »
Parole, le prime dopo tanto tempo; a cercar di dare un senso all’ignoto, al gelo che
lentamente divorava ogni curiosità, ogni sicurezza. Il nulla. Il vuoto. L’assenza di regole.
La più grande paura. Cos'altro poteva essere quel luogo se non la manifestazione della
paura? Non esisteva alcun scopo, nessuna meta da raggiungere, giacché essi si sarebbero
già palesati nelle crepe del buio, nelle invisibili scie del silenzio.
« Ah… è questa forse la natura del gioco? »
Un gioco non scelto. Una trappola. Una prigione dalla quale era impossibile fuggire.
« Uno scherzo… un brutto scherzo… »
L’inquietudine sopraggiunse; nel gelo via via più penetrante, cadde in ginocchio; nei
brividi crescenti smise di porsi domande, lui, Luxord, lo Sfidante del Destino noto per la
spiccata curiosità. Ogni quesito risuonava come veleno in grado di gettare caos al caos;
giacché le membra tremavano e i pensieri minavano l’ormai precario equilibrio.
« Finalmente… non è stato facile trovarti, Numero Dieci. »
Giunse la voce di Xemnas, simile al rombo di un tuono perso in una tempesta. Fu salvezza,
una salvezza che rimase distante; avvicinandosi, essa avrebbe trascinato domande,
domande a cui non sapeva dar risposta. Verità… servivano solo verità.
« Seguimi... »
Così rimase lontano Luxord, lontano da colui che era stato (era?) il Superiore; non prese
la mano tesa verso di lui, attese… fin quando vi furono una decina di passi a separarli, solo
allora s’alzò e lo seguì. Fu una camminata silenziosa, rotta appena gli stivali incrociarono
la solida superficie di un pavimento. Proseguendo, ecco delinearsi in una luce artificiale,
spazi, oggetti; pareti bianche e metalliche, scaffali e alte librerie in cui tomi s’alternavano
a datapad. La biblioteca del Castello, dove Zexion aveva passato ore e ore prima di unirsi a
Marluxia; in cui Demyx aveva accordato la chitarra e sfidato decine di volte, vincendo solo
due partite a poker. Fugaci lo attraversarono queste immagini, rompendosi nell’istante in
cui, svoltato l'angolo, incrociò una figura. Antistante la grande vetrata, un uomo sedeva su
una poltrona, lì, nel piccolo spazio adibito a salotto.

Temibile.

Così pensò osservando il volto rilassato del Superiore; il silenzio scaturito da un profondo
rispetto. Scrutò Xemnas, scrutò l’altro soffermandosi sul viso anziano, la pelle scura, gli
abiti e gli occhi, soprattutto gli occhi, così simili a quelli di un Heartless. Sedeva immerso
nella lettura, poi la voce risuonò, ammaliante, tranquilla.
« Ho voluto ricreare un ambiente confortevole, spero sia di tuo gradimento... »
Muovendosi in quell’illusione, in quel non luogo sapientemente ricostruito, Luxord prese
posto sopra il divano. Non chiese nulla, poiché gli ultimi passi erano bastati a far scaturire
una debole certezza; l’uomo voleva proporre un patto, un’alleanza.

Patto accettato senza problemi da Xemnas, Roxas… Sora… è riuscito a sconfiggerlo. Anche lui…
sta fuggendo dal caos del nulla?


In un pensiero, un pensiero fin troppo razionale, il gelo si allontanò. Nell’iniziale sollievo
rimase solo il vuoto, vuoto che cominciò a strisciare, una massa di putridi vermi. Quasi
l’avesse percepito, l’uomo parlò con tono solenne, così che ogni sillaba risuonasse
cristallina, perfetta, salvifica come l’acqua nel deserto, come la guarigione per un
appestato o una mistica visione per un fedele.
« Sai… esistono varie parti di me, Xemnas è una di queste, il Nobody. Come Ansem,
l’Heartless, egli ha agito in maniera impeccabile. Certo… il ragazzino e il suo circo, Re
compreso, sono stati una spina nel fianco, ma c’è sempre modo per rimediare alle
“sconfitte”, basta solo essere pazienti e… valutare le mosse. L'Organizzazione… tutti
elementi interessanti… ma nella Vera Organizzazione ci saranno solo... uomini degni.
Dimmi Luxord… perché ti unisti a Xemnas? »
Nella sottile domanda, il gelo si fece nuovamente strada nella carne. Un gelo antico, lo
stesso che l'aveva assalito nei giorni precedenti la nascita, giorni in cui lo sguardo si era
rivolto ai “salvatori”, Xigbar e Xaldin, e poi a Xemnas, colui gli aveva donato un nome,
un numero... mettendolo davanti alla più interessante delle partite.
« Ottenere un Cuore barando… fu allettante per me, lo Sfidante del Destino. »
Senza preavviso l'altro gli lanciò qualcosa. Abituato ad afferrare carte, Luxord reagì
prontamente; un pad sottilissimo, molto simile a una carta come dimensioni. In esso ogni
suo dettaglio era riportato minuziosamente; altezza, peso, tattiche di combattimento,
punti di forza e debolezza; in cima vi era pure un ritratto stilizzato con sottili linee
bluastre.
« Sei un uomo intelligente, mi permetto dunque di arrivare al punto. Se tornassi Qualcuno,
perderesti i poteri. Unisciti a me... Maestro Xehanort! La Seconda Guerra dei Keyblade è
alla porte! Seguimi e ottenuto un Cuore, vedrai l’universo creato grazie al Kingdom Hearts!
Un universo perfetto… senza Oscurità, dove i Cuori vivranno immersi nella Luce. »
Non era un nuovo inizio? La via per sfuggire al caos del nulla?
Xehanort l'aveva portata... la verità; tramite parole scelte con sagacia, messe insieme con
l'attenzione di un abile stratega. La nuova partita era pronta per essere giocata; una nuova
scacchiera prese forma, sedimentandosi e seppellendo il vuoto. Eppure il gelo, quel gelo
antico continuava a persistere. Allora si volse, si volse indietro, a scrutar frammenti di buio
in mezzo alle librerie.
Nel buio... nel buio non c'era nulla, assolutamente nulla.
« Barare ancora... interessante. E il prezzo? Qual è il prezzo? » chiese tornando a fissare
il Maestro, sentendo la fermezza crescere e il gelo dissolversi, come se fiori, facendosi
strada attraverso il ghiaccio, annunciassero la fine dell'inverno. Eppure...
« Dovrai contenere un frammento del mio Cuore. »
… le ultime parole furono tutto, sincere, accoglienti... e al tempo stesso gocce velenose in
una coppa di vino.
« Immagino sia il tuo jolly, Xehanort. »
« Perspicace come sempre. Quindi... cosa hai deciso?»
La nuova partita cominciava ora e sfidando la sorte, Luxord mise un asso da parte.

Il Destino riserva scenari inaspettati.

« Ti seguirò... nella Vera Organizzazione. »
« Ne sono onorato. Bentornato, Numero Dieci. »

Che gusto c’è a scommettere su qualcosa che sai già come andrà a finire?





Angolo Autrice:

Ho sempre rifletto su come Xehanort abbia convinto i vari membri a entrare nella Vera Organizzazione. Sinceramente non penso abbia usato la forza, ma come fece con Terra, ammaliandolo con le belle parole. Sia chiaro... ho volutamente semplificato la questione Xehanort e le sue infinite versioni... in realtà con la Saga Till The End of Time ho semplificato molto la lore di KH, specie i collegamenti tra KH3 e Union X ( ho già rivelato il contenuto della Black Box ad esempio). In ogni caso, essendo la OS scritta per un contest ho evitato collegamenti forti col mio mega progetto, ma... un piccolo indizio c'è! Vediamo se riuscite a individuarlo. <3 E niente questa è la prima fanfic del 2020... spero vi sia piaciuta e come al solito... lasciate un like se vi è piaciuta e fatemi sapere la vostra! <3 Bye Bye <3




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3880368