Il mio fiocco di neve

di Hisae Nihil
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Il mio fiocco di neve
 

La guardò il distruttore, immobile tra la neve che lenta le cadeva attorno, accarezzandole la pelle col suo gelo senza scomporla di un millimetro, tant'era incantata ad osservare quel monotono candore.
Gli era sconosciuto il motivo che l'aveva spinta sin lì, in mezzo al niente alla mercé del gelo tiranno, quasi lo stesse sfidando imponendogli la sua presenza. Ma era niente al suo confronto.
Silente l'uomo accorciò la distanza che li separava fermandosi alle sue spalle
<< Hai freddo >> Quella che doveva essere una domanda si tramutò in un'atona sentenza nell'abbandonare le sue labbra
<< No >> Un secca negazione di chi non aveva intenzione di rivolgere la parola ad anima viva, od in quel caso a lui
<< Stai tremando, lo sai vero? >> Lo ignorò stringendosi le braccia al corpo in un'illusorio abbraccio, era sempre stata sola e spogliata di tutto ciò che poteva renderla viva.
“Per apprezzare la bellezza di un fiocco di neve è necessario resistere al freddo” Quella frase risuonò lontana nella mente del distruttore, era stata lei a leggergliela quando ancora andavano più o meno d'accordo, quando stavano lentamente colmando il vuoto l'uno dell'altra, prima che l'oblio lambisse nuovamente i loro animi.
Lui stava resistendo al freddo per apprezzare la bellezza del suo fiocco di neve, stava resistendo al gelo che gli penetrava nelle ferite sanguinanti per poterla ammirare. Il distruttore avrebbe combattuto il freddo per il suo fiocco di neve, ma cosa pretendeva di fare lui che aveva il gelo nello sguardo e la desolazione nel cuore?

Senza fiatare o porsi altri quesiti di sorta, strinse a sé la donna per scaldarla ed aiutarla a sopportare il freddo ancora per un po'.
Perché sapeva quanto crudele poteva risultare l'inverno per coloro che non avevano ricordi per riscaldarlo.





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