ATTENZIONE:
spoiler in Italia per quanto riguarda gli ultimi avvenimenti del
manga che riguardano Amuro/Rei.
Node
Lui,
il volto serio e pensieroso, che non osava lasciare trapelare nulla.
Lei,
l'espressione serena e cordiale che gli era rimasta da sempre nel
cuore, nonostante gli anni appena trascorsi. Anni che, di colpo,
sembravano annullati da uno sguardo.
Quest'ultima
sorrise, il sorriso più bello che potesse mostrare, e gli si
avvicinò istintivamente.
«Ciao,
Rei».
Il
giovane uomo si sentì improvvisamente spogliato di tutto,
ben
lontano dalla realtà nella quale viveva fino a pochi istanti
prima.
Akemi era bella, gentile. Brillava di una luce che coinvolgeva
l'ambiente circostante, ma di questo si era accorto già
venti anni
prima.
La
guardò, sorridendole di rimando, e lasciò che
tutto ciò che era
stato lo avvolgesse del tutto.
«Ciao
Akemi, mi fa piacere rivederti».
Stavano
camminando verso il centro e, nonostante le occhiate fugaci che Akemi
lanciava dietro sé per controllare qualcosa, Rei non
riusciva a
scorgere la benché minima preoccupazione della ragazza in quel momento, se non l'entusiasmo per averlo ritrovato.
«Non
avrei mai pensato di poterti incontrare proprio qui» confessó lei, guardandolo appena.
«Ricordo
ancora quando passavamo i pomeriggi a giocare insieme».
«Già...
che bel periodo. Anche se io facevo puntualmente a botte e tu mi soccorrevi»
le
rispose ridacchiando
mentre ammirava il cielo terso, «ho alcune
faccende da sbrigare ed eccomi. Che strana coincidenza
ritrovare proprio te».
L'amica d'infanzia
non se ne accorse, ma Rei la scrutava. Attento a ogni parola che gli
rivolgeva, al suono limpido della sua voce, a ogni sguardo, non
poté
fare a meno di maledirsi per aver deciso d'intraprendere la strada
che lo aveva portato lontano dalla sua amica d'infanzia. E da tutto
ciò che lei aveva sempre significato, in un modo o
nell'altro.
Chiacchierarono
per un'altra ora, finché l'attenzione del ragazzo non venne
catturata da altro.
Senza
neanche interromperla, avvicinò le mani al suo viso e le
sollevò
delicatamente il mento. Akemi s'interruppe e lo fissò
confusa,
inarcando appena un sopracciglio.
«Sai...
»
iniziò Rei, perdendosi nei
suoi occhi verde mare, «...
assomigli molto a tua madre. Avete lo stesso sguardo».
La
ragazza accennò un sorriso stavolta malinconico,
rilassandosi alla
percezione di sicurezza che quel contatto le trasmetteva. Non
riuscì
a voltare lo sguardo dal viso di lui, così profondo e
indagatore.
«Mi
fa piacere che tu lo dica. Non so se hai sentito, ma...»
iniziò a spiegargli,
ridestandosi dopo qualche istante.
«Sì,
mi dispiace tanto. Devo molto a Elena»
le
rispose Rei, il tono di
voce più affievolito mentre la malinconia si faceva spazio
anche
dentro di lui, «ma
hai una sorella più piccola, no? Come sta?».
Akemi
si rasserenò, annuendo con vigore.
«Shiho
sta studiando in America. Non ci vediamo spesso, però le
telefono
praticamente tutti i giorni».
Rei
sorrise tranquillo, lasciando che il venticello fresco gli
scompigliasse i capelli biondi. Si chiese per quanto tempo avrebbe
potuto godere della compagnia di Akemi prima di perderla di vista
ancora una volta. Prima che l'oscurità delle loro vite
tornasse a
sommergerli con una brutalità tale da non lasciare loro via
di
scampo. Notò gli uomini vestiti di nero alle loro spalle, ma
decise
di non pensarci per entrambi.
«Ehi,
che ne dici di prenderci una pausa da tutto?»
le
chiese, alzandosi in
piedi. «Mi
hai detto che studi, giusto? Quindi per oggi niente lezione, niente
di niente. Ce la prendiamo comoda».
Lei
sgranò gli occhi perplessa, dopodiché
scoppiò a ridere.
«Va
bene. Ma saremo indietro prima di sera, intesi?».
«Perché?
Aspetta, non dirmi che hai un fidanzato geloso che ti aspetta a casa»
affermò, fingendo
preoccupazione. «Se
è così me ne vado subito».
«No, nessun
fidanzato. E va bene, ma a patto che mi racconti tutto di
te. Avrai ancora tante cose da dirmi»
gli
rispose divertita,
scrutando la sua espressione.
Fu
quello il momento esatto in cui il ragazzo si avvicinò all'altezza
del suo
viso, spostandole una ciocca di capelli neri dietro l'orecchio.
«Domani
devo partire e non credo di tornare in Giappone molto presto. Tu sei
una delle poche persone che mi tengono legato qui»
le
mormorò, sfiorandole la
guancia con le labbra, «tu
ed Elena. Allora, andiamo?».
Le
porse poi la mano e la aiutò a scendere dalla base in pietra
della
fontana, mentre le gote di Akemi s'imporporavano velocemente.
Quest'ultima
gli strinse la mano, il cuore a mille, mentre lasciava da parte ogni
sorta di preoccupazione e di ansia. Mentre tornava con la mente ai
giorni più felici della sua vita con lui, con Rei.
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Nota
dell'autrice:
Ciao!
Questa storia è scritta per il contest “Fluff
Flash Contest” di
Lita_EFP (e infatti è molto “flash”) e
l'ho scritta pensando a
quanto sarebbe stato bello un incontro di Akemi e Rei da adulti. E
sì, è ambientata quando Shiho è ancora
in America, quindi Akemi
non aveva ancora conosciuto Akai.
Buona
lettura a tutti!
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