Rimiro, rimiro dall’orlo
Un burrone, sospiro.
Greve mi abbraccio
Le gambe, un laccio
Mi stringe la mente.
Verde dall’ombra risale,
Fu luce quel che ora è sale.
Coprono le gemme
La brulla distesa di pietre,
Son verdi di giade
Le celle.
Da solo le miro e ricordo,
amiche, lontane e belle,
che giocammo felici lì,
tra le giade e le stelle.
Vi fui,
passai,
andai,
lasciando il sale
ove passai.
Adesso rimiro, rimiro
Dall’orlo il burrone
Vuoto, buio, profondo,
Mi brucia quel sale.
Eppure incantato,
Solo,
Non posso far altro:
Ricordo le giade
Guardando le gemme. |