Nell’aria profumo di spezie e colori caldi, in contrasto con il nero del suo tavolo.
Lui è lì ad accogliermi, con uno scrigno, un mazzo di carte e una candela accesa.
Mi avvicino e mi sorride, attraverso il suo calice di vino rosso.
Ci abbracciamo, come se ci stessimo aspettando da sempre, e subito mi prende le mani.
Mi chiede cosa ci faccio lì, ma già lo sa.
Mi guida sul sentiero della felicità: un prato verde dove La Morte, Il Giudizio e Le Stelle giocano col Sole che sta bruciando vivo.
Proprio come ogni fibra del mio essere, che ribolle mentre gli guardo le labbra.
Quando parla, quando sorride.
Anche quando sono i suoi occhi a parlare.
Io guardo solo le sue labbra.
Le sue labbra, che si posano sulla mia fronte appena faccio per alzarmi dalla sedia.
-Avrei voluto dartelo io il bacio sulla fronte.-
E lui me la porge.
Senza sapere che sarebbe stato quel bacio a farmi morire. |