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Come
la potenza del mare
È
strano tendere le orecchie per ascoltare i suoni che
caratterizzano la vita a Sindria e non udire nulla di diverso dal
vociare di
mercanti, pescatori e gente comune nelle vie della città.
È il rumore del mondo
che va avanti nonostante ai suoi occhi appaia fermo.
Gli
rode non poter fare niente mentre Sinbad, Drakon e quella
maga insopportabile sono a
Magnostadt per combattere. In realtà la cosa irrita
più o meno tutti, alcuni
sono solo più bravi di altri a nasconderlo: Spartos si sta
allenando da ore
sotto il sole cocente, Hinahoho gioca con i figli nonostante
l’ombra di
preoccupazione nei suoi occhi, Pisti è sparita
chissà dove, Ja’far non è mai
stato così contento di tuffare il naso tra mille scartoffie.
E poi ci sono lui
e Masrur.
A
dire il vero, in un primo momento i due hanno provato a
seguire l’esempio del Cavaliere di Sasan e hanno tentato di
combattere con lui
in un tutti contro tutti, ma hanno desistito quando l’unico
ad incassare colpi
perché continuava a distrarsi era l’albino. Dopo
la ventesima volta che finiva
col sedere per terra, il guerriero Fanalis l’ha preso a
mo’ di sacco di patate
– come quando è sbronzo e inizia a sparare una
cavolata dopo l’altra – e l’ha
trasportato fino in spiaggia.
Lo
scarica sulla battigia con la grazia di un elefante e
Sharrkan finisce zuppo dalla testa ai piedi. Fulminare
l’amico con lo sguardo
non funziona, ormai è cosa appurata, perciò si
rialza e sbuffando si mette a
strizzare i lembi della tunica fradicia.
Sa
anche il motivo per cui il rosso lo ha portato lì, ma fa
il finto tonto e lo domanda comunque; non vuole subito darla vinta
all’amico.
In risposta riceve un’occhiataccia che potrebbe far ritirare
un intero
esercito, e l’espressione indecifrabile di Masrur si
trasforma in una che dice
“sei un completo idiota”. È
più o meno la solita di quando vanno a toccare
l’argomento Yamuraiha.
Ma
Sharrkan non ci vuole pensare, alla fastidiosa maga che
tanto si diverte a stuzzicare. Non ci vuole proprio pensare, o sicuro
che si
mette a dar di matto.
Inspira
a pieni polmoni una bella boccata d’aria, il profumo
della salsedine che gli invade narici e gola e sembra schiarire tutto
il caos
della sua mente. Il mare e il suo odore di libertà hanno
sempre avuto un
effetto calmante su di lui – fatto piuttosto curioso dato che
proviene da un
regno nel mezzo del deserto.
All’inizio
gli piaceva solo perché era un elemento
affascinante in sé. Il mare: così immenso e ricco
di sfumature dal verde al blu
scuro, così mutevole e imprevedibile. Il rumore ripetitivo
delle onde che si
infrangono sulla spiaggia aiuta
a
calmare pensieri e respiro, il vento che gli solletica la pelle ha il
potere di
distrarlo.
Col
tempo, poi, la vasta distesa d’acqua è stata
assimilata
alla figura della turchina. Certo, non è
un’associazione difficile visto il
potere della maga di Magnostadt; tuttavia la sua analogia ha alla base
un
ragionamento più profondo. Yamuraiha stessa è il
mare: stupenda, impetuosa,
imprevedibile, tenace e costante e assolutamente forte. Non si intende
solo la
forza fisica o l’efficacia dei suoi incantesimi, la ragazza
è forte anche nello
spirito. E lui si fida ciecamente della sua forza, sa che ci vuole
molto di più
per sconfiggerla. È una guerriera, e Sharrkan la rispetta
per questo.
Tuttavia
è comunque invaso dal quella paura irrazionale e
angosciante di perdere la ragazza che ha scoperto di amare oltre ogni
limite.
Una volta lei gli ha detto che se fosse morto con la spada in mano, non
l’avrebbe mai perdonato. Non è molto diverso da
ciò l’albino sta provando in
questo momento. Se lei fosse morta con quel maledetto bastone in mano
non
glielo avrebbe mai perdonato.
Lei
sarebbe tornata a casa vincitrice, magari con le labbra
incurvate verso l’alto in un sorriso spavaldo che lui avrebbe
iniziato a
prendere in giro dal minuto uno. E poi sarebbe ripresa la solita
routine di
bisticci e frecciatine, quella routine di cui, lo sanno entrambi ma
l’orgoglio
è così prepotente da non farglielo ammettere,
nessuno dei due può fare a meno
perché è la loro intricata maniera per dirsi
“ti voglio bene”.
Sharrkan
si toglie i sandali e immerge i piedi nel liquido
cristallino, godendosi la sensazione quasi lenitiva che ha su di lui.
Il
mare è forte e potente e per quanto le correnti
trascinino l’acqua lontano dalla spiaggia, le onde tornano lo
stesso da lui a
lambirgli le caviglie. E se Yamuraiha è il mare, questo vuol
solo dire che
anche la ragazza sarebbe tornata da lui, nonostante tutto e tutti. Deve
sforzarsi di accantonare la paura e riporre in lei tutta la sua
più cieca
fiducia.
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Hola gente
Di nuovo qui in
questo fandom con un'altra shot, yay!
Sharrkan e
Yamuraiha sono diventati la mia nuova otp di Magi in tempo zero; adoro
le loro dinamiche e il loro continuo battibeccare per le cose anche
più futili e il loro dimostrarsi di tenere comunque l'uno
all'altra (e poi, dai, è palese che Sharrkan abbia una
gigantesca cotta per la bella maga...)
Come spero si sia
capito, questa shot prende un missing moment durante la battaglia che
Aladdin, Alibaba e tutti gli altri hanno avuto a Magnostadt contro
Al-Thamen. Quando Sinbad e l'Alleanza sono intervenuti, dei Generali
c'erano solo Drakon e Yamuraiha e presumo che gli altri si siano
sentiti impotenti e un po' inutili a dover stare a casa..
La frase sul
bastone in mano riprende un pensiero di Yamuraiha nel manga: Aladdin,
Alibaba, Morgiana e Hakuryuu sono appena usciti dal dungeon di Zagan e
Yamuraiha, Sharrkan e Masrur stanno combattendo contro tre tizi di
Al-Thamen che volevano uccidere i ragazzi. Finché combattono
Yam sembra un pochino preoccupata per Sharrkan e, anche se afferma di
non intervenire per rispetto della battaglia dello spadaccino, pensa
comunque che se lui morisse in mano con la spada lei non glielo
perdonerebbe mai.
La conclusione
della shot non mi fa impazzire, forse è un po' troppo
melensa...
Ringrazio chi
recensirà e anche chi leggerà e basta
Alla prossima gente
Adios
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