Passarono anni prima che Ondine decidesse di scrivere, alcune pagine della sua vita che non avrebbe fatto leggere mai a nessuno, su di un agenda che ricomprava di ogni anno uguale e che mai avrebbe cambiato.
Basch avrebbe visto solo più avanti, uscire dalla mano e dalla penna di Ondine, parole e pensieri che solo con lui avrebbe potuto condividere.
E solo rileggendo il contenuto di quelle lettere, esse l'avrebbero riportato lì, dove riaffioravano immagini indelebili.
Il bel cavaliere avrebbe voluto far parte di lei, del suo mondo, capire se quello che faceva era abbastanza per dare almeno l'idea dell'immensità che Ondine esistendo avesse reso sua. |