I Am Not Ok With Stranger Things

di siriawho
(/viewuser.php?uid=668139)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Caro diario, dove diavolo mi trovo adesso?
Insomma, aver ucciso l'ex ragazzo della mia migliore amica della quale sono segretamente innamorata davanti tutta la scuola è stato abbastanza traumatico, quando avrò una tregua?
Adesso capisco cosa provava mio padre quando dichiarava di sentirsi seguito da qualcuno, qualcuno di malvagio.
Non seppi riconoscere la figura che si apprestava difronte a me, la quale veniva coperta da un largo mantello nero dalla testa sino ai piedi.
"E tu chi sei? Dovrei avere paura?" Chiesi terrorizzata, sperando di non darlo a vedere.
"Loro dovrebbero averne di te." Rispose l'inquietante soggetto a pochi centimetri di distanza, il quale pareva possedere una voce alquanto disumana.
In un batter d'occhio, senza nemmeno aver aperto bocca, mi ritrovai in una buia foresta sommersa nella mia solitudine e circondata da un alone scuro che andava pian piano sparendo nell'aria.
"Fantastico, proprio quello che mi ci voleva." Sussurrai tra me e me.
Cercai una potenziale via d'uscita da tutto questo, trovando però il silenzio gratificante dopo tutte le sventure capitate a causa del mio approccio con gli altri, in primis con le persone alle quali tengo davvero tanto.
"Chissà se mancherò a Liam."
In fin dei conti si tratta del mio fratellino e gli voglio bene, ma al tempo stesso la sua vita sarebbe in pericolo con la mia presenza, basti pensare alla tragica sorte del riccio di famiglia, Banana.
Probabilmente mancherò a mia madre unicamente per necessità dato che non potrò più occuparmi di Liam, quella stronza senza cuore preferirebbe fare degli orari straordinari a lavoro piuttosto che alzare un singolo dito per aiutarmi.
Senza dubbio non mancherò a Dina o a Stan, ho sempre saputo di non meritare il loro supporto, a maggior ragione dopo quello che ho fatto e la conseguente sofferenza che ho causato loro.
Perdendomi tra i miei pensieri non mi accorsi che dinanzi i miei occhi la vista degli alberi era stata messa in secondo luogo in quanto a pochi metri era presente una costruzione dalle medie dimensioni vecchio stile possedente un'insegna che riportava il nome di Arcade.
"Oh beh, direi che dopo una giornata come questa un po' di videogiochi non guasterebbero" e una volta detto questo mi incamminai verso la sala giochi senza però essere a conoscenza delle scoperte che avrebbe fatto una appena entrata.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3888749