Il blocco dello scrittore

di Baudelaire
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Zafòn lo aveva detto, ne Il gioco dell'angelo. Paradossalmente talvolta quello che meno lo scrittore desidera fare è avvicinarsi alla sua creazione. Amore e odio. Delirio e dannazione.

E' accaduto. Due mesi di pausa, dopo una rovente estate a concepire la creatura, a dividerla in trilogia, a stilare i personaggi, l'ambientazione, la trama della storia, poi dei tre singoli libri.
Ti dà energia, dà un senso alla vita. Le ore volano, letteralmente. Il tempo scivola via ed è una cosa che ha dell'incredibile. Potresti passarci anni interi, il mondo chiuso fuori, coi suoi casini, le sue pene. Qui non c'è dolore, non c'è niente se non il piacere di quel ticchettare sui tasti di un notebook vecchissimo che a volte fa le bizze e ti manda in bestia perchè pare volerti rubare l'attimo dell'ispirazione.
Qui sei sola completamente, eppure sono i momenti della vita in cui ti senti meno sola. Perchè stai creando, e questo basta a darti felicità. Ecco, ti stai dando felicità. Il concepimento, da solo, ti basta. E' come un figlio, da curare, amare, vezzeggiare. Anche sgridare, a volte.

Poi il blocco. C'era da aspettarselo. Passi due mesi in cui hai ribrezzo di quel computer. Lo hai nascosto ben bene in un angolino, sì da non vederlo. Ma la mente sa, e si sente d'un tratto svuotata. Non capisci il perchè di questa sensazione orribile, e sei consapevole che, in fondo, lui è la tua vita. Niente altro sa darti quello che riesce a darti lui. Leggi disperatamente, fai riemergere in superficie libri vecchi, gialli e che sanno di muffa. Libri che avevi scordato. Ma lui è sempre lì. E tu lo sai. E fai finta di tornare a vivere, con una parte di te che è rimasta lì, dentro quel pc scassato.

Poi ti fai coraggio. Sì, a volte ci vuole coraggio a riprendere in mano se stessi e le proprie creature. E quando trovi il coraggio di riaprire, di rileggere, di correggere, scopri con stupore che quel che leggi ti piace. E riprendi a scrivere, le dita scivolano sui tasti come le lancette sull'orologio.
La vita è ricominciata, il tempo si era fermato e tu lo hai fatto ripartire.

E' bastato un attimo, l'attimo di una decisione.
Piccole decisioni che fanno andare avanti la vita. Piccole decisioni che determinano il nostro futuro.
Esattamente come nella vita. E' proprio uguale.

E io sono felice.




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