Idunn si
presenta a casa Bjorgman, accolta da Anna che la invita a prendere
posto in
soggiorno.
Tra loro
c’è
silenzio e rivedersi dopo un mese crea un certo disagio.
“Volevo
farti gli auguri per le tue nozze” – dice quando
siede sul divano, osservando
attenta la piccola abitazione dei novelli sposi.
“Grazie”
–
commenta Anna, con distacco. È alquanto tesa e la madre se
ne accorge così
giunge al punto – “Sono felice che tu mi abbia
chiamata. Vuol dire che sei
pronta a confrontarti con me”
“Sono
tante
le domande che ti vorrei porre, eppure arrivati a questo punto ti
chiedo
soltanto una cosa”
“Dimmi”
“Cosa ti
ha
fatto cambiare idea su Elsa, su me, sul recuperare un rapporto che tu
stessa
assieme a papà hai frantumato?” – lo
sguardo serio e le braccia conserte, in
attesa di risposta, mostrano una Anna diversa dal solito.
Idunn,
afflitta, china il capo e dopo un bel respiro profondo cerca di
chiarirle il
fatto.
“Io e
John
ci siamo lasciati”
“Si, so
tutto. Non vedo cosa c’entri questo
però” – replica la ventiduenne.
“Ah,
è stato
qui?”
“Non ti
dovrebbe interessare; in fondo hai mollato anche lui su due piedi,
fregandotene
di come potesse sentirsi”
“Annie,
perché usi questo tono duro con me. Chi meglio di te
può capire che se subentra
una confusione interiore, le storie possono giungere al
termine” – continua
Idunn, riferendosi a quando Anna mollò Kristoff per Hans.
E difatti,
la giovane Froze comprende il filo del discorso materno e sorvola,
ribadendo la
domanda principale – “Ok, torniamo a noi. Dimmi la
verità”
“In
questi
trenta giorni di lontananza, quando decisi di chiudere con John, pensai
a lungo
su cosa davvero fosse il meglio per me. Mi trovai tra le mani un
vecchio album
di fotografie ed ecco che capii cosa era necessario alla mia
serenità”
“E che
cosa
era?” – la voce di Elsa, alle spalle
dell’adulta, fa sobbalzare la madre.
Idunn si
volta verso la primogenita, rimasta in disparte per qualche minuto.
“Tesoro,
ciao” – la saluta, alzandosi istintivamente e
accingendosi ad andarle incontro.
È la
Froze
maggiore a farle segno di sedersi e starle lontana.
Le sorelle
si posizionano una accanto all’altra, di fronte al genitore.
“Ho
capito
che siete voi a farmi stare bene” – confessa, con
il cuore in gola.
Anna ed Elsa
si guardano reciprocamente, cercando sostegno una nell’altra.
Si prendono
per mano, e forti del loro affetto indistruttibile, decidono di sedersi
accanto
alla madre.
Una alla sua
destra, l’altra alla sua sinistra. Idunn è
accerchiata e non riesce a
comprendere le azioni delle figlie.
“Guardami…mamma!”
– esige Elsa.
La donna
senza alcuna esitazione si volta nella sua direzione.
Si fissano
in silenzio, occhi negli occhi.
Ma è la
ragazza a parlare – “Ti faccio ancora
così schifo? Pensi sia ancora un mostro?”
“No,
tesoro
mio. Non l’ho mai pensato. È solo
che…”
“Solo che l’hai detto e le parole hanno un peso.
Dovresti saperlo bene; io amo
Honeymaren, spero non ti faccia schifo sentirmelo dire. Spero non
vomiterai
sapendo che tra me e lei c’è stato più
di un bacio a stampo o di un bacio con
la lingua. Abbiamo anche avuto rapporti sessuali, sai? Ho condiviso la
mia
prima volta con un’altra donna, contenta di saperlo? Vuoi
anche i dettagli?” –
Elsa è fuori controllo, mentre usa parole forti e
provocatorie manifestando un
dolore che cova dentro da tempo.
“Sorellina,
calmati” – le consiglia Anna, preoccupandosi della
reazione non prevista.
“Figlia
mia,
perdonami. Io non avrei mai voluto che ti sentissi un essere anormale
perché
l’unica ad esserlo sono stata io” – in
tale momento, Idunn si alza e ponendosi
davanti alla primogenita si inginocchia e con gli occhi colmi di
lacrime la
supplica di comprendere le sue motivazioni.
“Mettiti
nei
miei panni, ti prego”
“Ho
provato
a farlo per giorni e giorni, fino a quando mi sono resa conto che
più tentavo
di capirvi e più non vi capivo. Papà mi ha
schiaffeggiata perché mi sono
innamorata…”
“Mi dispiace, avrei dovuto sostenerti. Invece ho appoggiato
Agnarr”
“Mi hai
cacciata di casa, come un’appestata. Ho avuto
l’appoggio esclusivo di mia sorella,
di Honey, dei Frost ma dei miei genitori no!”
La ragazza
piange non contenendo le lacrime, né i singhiozzi. Ha
l’aria distrutta ma
finalmente leggera dopo uno sfogo che le permette di mettere da parte
il rancore.
E infatti
spiazza sua madre quando conclude – “Ti ho odiata
tanto, ma l’odio è una parola
forte ed io non voglio sentirmi più
così”
“Cosa
intendi
dire?” – la donna è speranzosa, notando
l’espressione della figlia ammorbidirsi
tutto d’un tratto.
“Ho
deciso
di darti un’altra opportunità”
– le comunica poi.
Idunn a
bocca aperta, incredula, salta in piedi e afferra con forza il corpo
della
primogenita, stringendolo al suo.
Piange e
nasconde il viso nell’incavo del suo collo.
Elsa è
rigida e sente il cuore battere forte e prendere controllo sulla testa.
Anna
commossa osserva la scena e resta piacevolmente sorpresa quando la
freddezza di
sua sorella svanisce. Lentamente le sue mani, stese lungo i fianchi, si
muovono
e si posizionano sulla schiena della madre.
Quel momento
che fa seguito ad uno sfogo e ad una sofferenza indicibile.
“Ti
prometto
che non ti deluderò più, figlia mia!
Cercherò di recuperare in ogni modo”
La bionda si
lascia totalmente andare, tra quelle braccia che da bambina la
rassicuravano e
le davano amore infinito.
La
ventiduenne dà spazio alle due di potersi riscoprire e
perdonare reciprocamente,
allontanandosi e cambiando stanza.
Raggiunge la
cucina e in preda ad un crollo emotivo, si accascia a terra e sfoga la
sua
angoscia.
I suoi
singhiozzi incontrollabili vengono uditi da Elsa e Idunn che,
preoccupate,
accorrono e la vedono sul pavimento con il viso tra le mani.
“Annie,
che succede?”
– le corre incontro la madre, spaventata, aiutandola a
mettersi in piedi.
“Sorellina”
–
Elsa capisce al volo lo stato d’animo dell’altra e
la abbraccia senza porre domande.
Poi le sussurra
all’orecchio – “Dalle un’altra
chance. Fallo per te stessa, per stare meglio.
Io lo dovevo a me stessa e al mio benessere”
La più
piccola delle Froze interiorizza il messaggio e volgendo lo sguardo su
Idunn le
dice – “Ricominciamo da qui, adesso”
Le tre si
stringono e da quel momento in poi prende il via per tutte una nuova
vita.
“Non ci
separeremo
mai più”
E da lì
a quel
momento speciale di ricongiungimento passa, rapido, un mese.
A New York,
le due fidanzate ricevono una visita inattesa.
“Hanno
suonato alla porta. Puoi andare ad aprire per
favore?”” – chiede Honeymaren ad
Elsa
Ed è la
Froze, ormai venticinquenne, a correre verso l’ingresso.
Resta di
sasso quando trova di fronte a sé la sua famiglia.
“Sorpresaaaa!”
– gridano in coro Anna, Kristoff ed Idunn.
“Cosa ci
fate
voi qui?” – chiede, sorpresa e felice, la giovane
bionda, stritolata
immediatamente dall’affetto della sorella minore.
La Frost
compare poco dopo esclamando – “Eccovi,
finalmente”
Elsa la
guarda scioccata – “Tu lo sapevi?”
La mora le
fa la linguaccia. Batte il cinque con Idunn che conferma il
coinvolgimento di
Honey nella sorpresa.
“Esatto!
Ma
ora…ci fate entrare o restiamo
sull’uscio?” – aggiunge la ex signora
Froze,
scherzosamente.
“Prego”
– fa
spazio Honeymaren, sottobraccio all’adulta che, felice come
una Pasqua, mostra
una inattesa complicità con una nuora che inizialmente non
accettava e che ora
ama alla follia.
Sembra che
ormai la felicità abbia bussato alla porta di casa di due
ragazze le cui vite sono
state un susseguirsi di problemi, discussioni, dolori, litigi, ma anche
immensa
gioia.
Il famoso
sogno del cassetto di Anna si è realizzato, e lo stesso vale
per quello di Elsa
e anche per Idunn. Nonostante l’assenza di Agnarr dalle loro
vite, sanno che l’unione
fa la forza e tre donne insieme possono vincere ogni dolore e ogni
ostacolo.
FINE
SONO
GIUNTA AL TERMINE DI QUESTA FANFICTION, HO LASCIATO UN FINALE APERTO,
COSI’ DA
POTERNE CREARE UN SEGUITO. HO SFIDATO ME STESSA TRATTANDO TEMATICHE
DELICATE E
NUOVE, CHE NON HO MAI AFFRONTATO, SPERO DI ESSERE RIUSCITA A PARLARNE
CON
RISPETTO E LEGGEREZZA. RINGRAZIO CHI MI HA SEGUITO SEMPRE, UN GRAZIE
SPECIALE
ALLA MIA BEST FRIEND LETIZIA CHE CON LA SUA AMICIZIA E IL SUO SOSTEGNO
RENDONO
LA STESURA DELLE MIE STORIE UN PIACERE E UN METTERMI IN GIOCO CONTINUO.
TI
VOGLIO BENE TANTISSIMO E SPERO DI NON AVER DELUSO LE ASPETTATIVE DI
NESSUNO.
GRAZIE DI
NUOVO, ALLA PROSSIMA.
Ivy
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