NON È MAI LA FINE

di Feisty Pants
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PROLOGO
 
“Oh oh! La principessa è sotto l’incantesimo del folletto di neve! Svelta Elsa, passami il principe!” esclama una bambina dai giocosi codini rossi mentre muove dei piccoli pupazzi giocattolo.

“Oh no anche il principe è intrappolato! Che importa del pericolo se c’è l’amore!” continua la piccina sognante di 5 anni, mentre unisce le bocche dei propri personaggi di plastica.

“Anna! L’amore non salverà la foresta!” si intromette una bambina dalla lunga treccia bionda, guardando sorridente e leggermente disgustata il gioco della sorellina.

“A che cosa giocate?” domanda la voce di un uomo alto e bello mentre inquadra, con una telecamera, l’operato delle due figlie.

“Foresta incantata!” rispondono in coro le due sorelle, per poi abbracciarsi e mostrare al padre tutti i nomi dei loro piccoli amici giocattolo.
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“Cavolooo! Il nonno era proprio simpatico!” esclama Lia, una bimba dai setosi capelli biondi raccolti in due simpatici codini, mentre è intenta a scrutare un vecchio filmato d’infanzia.

“Hai visto la mamma? È uguale a noi!” risponde un’altra piccina identica a Lia, spalancando gli occhioni azzurri e facendo leva sui gomiti per poter appoggiare meglio la testa e continuare ad osservare il filmato con occhi sognanti.

“Comunque zia Anna è pazza come me!” aggiunge Lia altezzosa, sollevando il mento e sorridendo sotto i baffi, pronta a bisticciare con la gemella.

“Non è vero Lia! Anche io sono una furia scatenata, non solo tu!” sbotta l’altra balzando seduta e guardando torva la sorella.

“Quando giochiamo sono io ad avere le idee migliori!” punzecchia ancora Lia cominciando ad alterarsi.

“Sei tu che prendi sempre i giochi più belli! È ovvio che così non mi vengono ispirazioni!” si difende Sofia prendendo un cuscino dal divano e scagliandolo contro la gemella.

Nella cucina accanto, con le mani sulle orecchie e gli occhi azzurri concentrati su diversi fogli sparsi sul tavolo, si trova una giovane ragazza di 24 anni.
Anna legge e rilegge le frasi dei libri cercando di imprimerle nella mente, ma il chiacchiericcio e il litigio delle due gemelle la obbliga a interrompere l’opera. La giovane socchiude gli occhi, sospira profondamente e, appurata l’impossibilità di studiare, decide di gettare la spugna e, dopo aver fatto cadere rumorosamente la penna sul legno del tavolo, si alza in piedi dirigendosi verso il soggiorno.

“Bambine? Che succede qui?” chiede lei a braccia conserte e picchiettando il piede per terra, vedendo le piccole biondine intente a lanciarsi cuscini e a rotolare sul tappeto della sala.

“Zia, perché devo sempre essere io quella più piccola qui?! Se siamo gemelle significa che siamo uguali e nessuna delle due è superiore all’altra!” spiega Sofia lamentandosi e allontanandosi dalla sorella, non prima di averle lanciato un’occhiataccia.

“Lia…” sbuffa Anna guardando con tono di rimprovero la nipotina che, proprio come lei, dimostrava di essere la più peperina.

Lia, delusa da quella situazione e consapevole del torto compiuto ma non ancora pronta a confessarlo, scoppia a piangere disperata cercando, nonostante tutto, di non demordere e mostrarsi dura come sempre.

“Dai cucciole, venite qui…” sospira la zia dai capelli rossi, invitando le due bambine a prendere posto sul divano. Le bambine non se lo fanno ripetere due volte e, desiderose di ricevere amore e contatto dall’amata parente, si stringono al suo petto assaporando il suo dolce profumo di rose.

“Stavate guardando i filmini della mia infanzia?” chiede Anna commossa, sorridendo di fronte allo schermo del televisore fermo sull’immagine di lei ed Elsa alle prese con i piccoli animaletti della loro foresta incantata.

“Sì, questo è uno dei nostri preferiti. Zia, ma…tu e la mamma litigavate quando eravate piccole?” chiede curiosa Sofia dopo essersi lasciata andare ad un respiro profondo, segno di essersi rilassata grazie all’affetto di Anna.

“Certo, come tutte le sorelle. La cosa bella, però, è che io e la mamma abbiamo sempre e comunque fatto pace. Magari ci mettevamo giorni, a volte anche mesi…ma non ci siamo mai tirate indietro. Per questo dovete farlo anche voi!” spiega Anna accarezzando i capelli setosi e biondissimi delle sue principessine.

“E sapete una cosa ancora più importante? Sofia ha sbagliato a dire che siete uguali. Certo, di fisionomia siete identiche e anche le vostre voci sono simili, ma il vostro cuore e la vostra essenza è diversa. Siete entrambe due furie scatenate ma, come vedete, il carattere non è lo stesso. Con il tempo imparerete a conoscervi meglio e a scoprire le differenze di ognuna di voi che vi rendono speciali” conclude poi la zia, obbligando Lia a guardarla negli occhi ed invitandola a deporre l’ascia di guerra.

“Hai ragione zia… scusami Sofi, non dovevo dirti quelle cose brutte. È che io faccio fatica a chiedere perdono subito. Ti voglio tanto bene e sei la mia migliore amica, facciamo pace?” domanda poi Lia, abbassando le barriere e mostrando il suo grande cuore da bambina di sette anni.

“Va bene dai” risponde Sofia alzando gli occhi al cielo, per poi mostrare un dolce sorriso e ricevere l’abbraccio della gemellina.
Anna guarda i piccoli tesori della sua vita abbracciarsi e ricorda l’infanzia trascorsa con la propria sorella. Lia e Sofia erano una vera gioia per gli occhi: bellissime, esili, simpatiche e vivaci. Entrambe erano due furie scatenate, somiglianti come due gocce d’acqua, ma con particolari differenze che i familiari notavano. Lia, proprio come Anna, era molto più impulsiva e agitata di Sofia che, invece, si dimostrava più riflessiva ma desiderosa del costante appoggio e affetto della gemella.

“Ancora davanti ai filmini state?” domanda una voce alle loro spalle.

“Ciao mamma! Certo, sono troppo belli!” risponde Sofia sorridente staccandosi dall’abbraccio con Lia.
Anna, dopo aver spento la televisione e invitato le bambine a giocare di nuovo, si alza in piedi e si dirige di nuovo in cucina dove Elsa stava sistemando le buste della spesa.

“Ti hanno fatta disperare?” chiede la bellissima donna di 27 anni, mentre ripone nel frigorifero le verdure appena comprate.

“No, non ti preoccupare! Sono state brave” la tranquillizza Anna, consapevole dell’ansia della sorella maggiore, sempre timorosa di disturbarla e di essere un peso.

“Non so cosa farei senza di te. Mi spiace chiederti di tenermele ogni tanto, so che stai studiando duramente per gli ultimi esami e di sicuro non sono d’aiuto!” si pente Elsa sciogliendo i lunghi capelli biondi e sospirando per liberarsi dalla tensione accumulata dopo un’intensa giornata di lavoro.

“Sei mia sorella e loro le mie nipoti. Non siete un peso e le tengo volentieri! Oggi a te e domani a me giusto?” sorride Anna mostrandosi serena e tranquilla e specchiando i propri occhi in quelli azzurri della maggiore.

“Ti va di restare per cena? Jack torna tardi e siamo sole” la invita Elsa sistemando l’ultimo acquisto nelle mensole della cucina.

“No grazie ma le ragazze mi aspettano in appartamento, poi forse usciamo” declina educatamente Anna, dispiaciuta di non poter condividere la serata con la sorella che tanto ama.

“Ok, sarà per la prossima. Grazie ancora Annie… ti voglio bene” conclude Elsa, avvicinandosi alla minore e stringendola tra le braccia. Le due erano solite abbracciarsi spesso anche senza motivo, non riuscendo a fare a meno dell’affetto reciproco.

“Comunque Lia su una cosa ha ragione: io ero proprio pazza da piccola ed ero molto più creativa di te!” la punzecchia Anna cominciando a ridere facendo riferimento al filmato osservato dalle due gemelle.

“Oh insomma! Volevi salvare la foresta incantata solo con l’amore! Almeno io cercavo l’avventura” si difende Elsa dandole una leggera spinta.

“Ti voglio bene, ora devo andare!” conclude la più piccola coprendosi con la giacca e mettendosi in spalla la borsa carica di libri.

“Grazie ancora…e scrivimi quando arrivi!” la congeda Elsa mostrandosi protettiva nei suoi confronti, mentre le apre la porta.

“Hai già quelle due pesti da tenere d’occhio! Quando la smetterai di preoccuparti per me?” sbuffa Anna uscendo dall’appartamento dopo aver salutato le gemelle con un gesto della mano.

“Rimani sempre la mia sorellina…starò perennemente in pensiero per te!” si difende Elsa facendo valere le sue ragioni, osservando con amore l’amata consanguinea.

“D’accordo, appena arrivo a casa ti scrivo. Buonanotte Elsa!” saluta definitivamente Anna allontanandosi dalla casa dei parenti e dirigendosi verso l’appartamento che condivideva con altre amiche universitarie.



nda
Ciao a tutti! Eccomi di ritorno...
Era da tanto che aspettavo l'ispirazione per tornare a scrivere e devo dire che, grazie a Ivy01 e alla situazione italiana che stiamo vivendo, sono finalmente riuscita a trovare qualche idea.
La storia presenterà molti argomenti delicati e spero di riuscire a trattarli nel modo corretto.
Ringrazio già tutti coloro che leggeranno e in modo particolare la mia amica Ivy. Spero di riuscire a stupirti!

A presto

Anna




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