louder
than bombs [i break]
note
ante testo:
consiglio di ascoltare durante la lettura di questa storia la canzone
“louder than bombs” dei bts, dalla quale ho tratto
gli spezzoni che accompagnano il testo, sia al livello ritmico che
etimologico. le strofe in coreano sono tradotte alla fine della storia.
per altre perplessità vi suggerisco di consultare le note a
fine testo. per il resto, buona lettura.
「
louder than bombs, I break 」
「
yeah, we picked this game 」
Aria
viziata. Spire di
fumo.
Hai
dimenticato il momento in cui hai deciso di cominciare a vivere
quella vita. O forse lo ricordi, ma preferisci raccontare a te stesso
il contrario.
Un
vecchio divano lercio. Un cardigan grigio lungo fino alle ginocchia.
Ti
era sembrata una buona idea. Pensavi che nessuno avrebbe capito
– e così era stato –, ma che, in fin dei
conti, avrebbe funzionato. Doveva essere così. Era sempre
così, quando si trattava di voi due.
Una
stanza buia. Non sai dove si trovino ma sei consapevole del fatto
che, da qualche parte, ci siano delle bottiglie di vino vuote.
Sul
tavolo, forse.
Una
figura sinuosa si avvicina nella penombra. S’insinua tra
le tue gambe incrociate, te le fa divaricare, lascia scivolare
sensualmente una mano sulla tua coscia. Ti bacia le labbra, poi il
collo, insaziabile. Ti fa distendere sul divano, sfila via il cardigan,
poi si abbassa verso i boxer.
Fate
l’amore, ma in realtà questo assomiglia
più a distruggersi.
Da
piccoli ci raccontano un sacco di storie, di quelle in cui il
cavaliere dall’armatura scintillante sconfigge il drago e
salva la principessa imprigionata nella torre.
Il
bene trionfa. Il male perisce.
La
luce ha la meglio sulle tenebre.
Yuuto
ricorda che quelle storie mandavano in visibilio Haruna, che
batteva le mani entusiasta ogni volta che, alla fine, il principe
riusciva a salvare la principessa.
A
Yuuto quelle storie non avevano mai fatto impazzire, eppure il
sorriso gioioso sulle labbra di Haruna gli aveva sempre fatto sperare
che, forse, un pizzico di verità si celasse in tutti quei
discorsi.
Così,
quando aveva conosciuto Kageyama, Yuuto si era
convinto che lui fosse la sua luce.
Lo
avrebbe tirato fuori dalle tenebre, si era detto. Alla fine,
però, quello non era stato che l’inizio della loro
decadenza.
「 Baby,
I'm nothin'er than
nothin'
Brighter
than the light
Don't you
want a thing
from me 」
「 이
젠 너무 선명해졌어
저 환호
속의 낯선 그림자
아마 다신
믿을 수 없을
좋은 것만
보고 듣잔 말
고요한
너의 슬픔이
나를 흔들어
조용한
나의 바다에
파도가
일곤 해」
1
Ben
presto, tuttavia, ti eri reso conto che ciò che avevi
ottenuto era diverso da come ti era apparso.
La
luce che ti aveva attratto si era rivelata tenebre infinite, che ti
avevano fatto sprofondare assieme a loro.
Il
tuo idealismo ti aveva condotto fin lì. Se lui non poteva
essere la tua luce, allora tu saresti stato la sua.
Vi
eravate allontanati, poi ritrovati. Infine, avevi deciso di non
lasciarlo più, finendo in quella situazione viziosa e
soffocante.
Non
c’era una luce e una tenebra, eravate entrambi tutte e
due le cose per l’altro.
E
alla fine andava bene anche così. Anche se vi eravate
ridotti a vivere in un luogo tanto squallido. Anche se tutti quelli che
un tempo vi avevano adorato ora vi facevano ala attorno.
Finché foste stati insieme, tutto sarebbe andato per il
verso giusto. Lo sapevi, lo avevi sempre saputo.
「 사
람들은 뭐 우리가 부럽대
내가 가진 pain
위선이라고 해
No matter
what I do 똥밭에
구르네
우리가 아니면 그래 누가 할 건데? 」 2
La
verità è che vi eravate scelti.
Come
sarebbe potuto essere altrimenti, d’altronde? Fin da
quando eri piccolo Kageyama t’aveva plasmato sul proprio
modello, e adesso eravate diventati complementari, l’uno il
pezzo mancante dell’altro.
E
non avrebbero potuto mai separarvi.
Kageyama
posa il capo sul tuo ventre, e le spire di fumo tornano a
salire verso il soffitto.
1 Adesso
è diventato così chiaro
L'ombra
sconosciuta circondata da applausi
Forse
non sarò più in grado di credere alle
parole:
"Guardiamo
e ascoltiamo solo cose belle"
La
tua silenziosa tristezza
Mi
spaventa
Nel
mio mare calmo
le
onde si alzano e si alzano ancora
2 la
gente dice che ci invidiano
quel
mio dolore è pretenzioso
non
importa cosa faccio, devo rotolare nel campo di letame
se
non noi, chi lo farà?
▬ note
allora, devo dire un mare di cose e ho il terrore di dimenticarmele t u
t t e, ergo fatemi cominciare subito e speriamo che non
sia
così.
premessa dovuta e doverosa: in questa storia kidou ha
vent’anni. ne sono passati sei – di anni
– dalla fine del ffi e, in circostanze a noi ignote, viene a
conoscenza del fatto che Kageyama è ancora vivo. per cui
sì, è una what
if ambientata quattro anni prima
di galaxy.
yuuto rinuncia praticamente a tutto pur di vivere con kageyama: perde
il consenso dei suoi amici, che lo giudicano negativamente per aver
abbandonato ogni cosa – la sua carriera all’interno
dell’azienda di famiglia, il ruolo da preside della teikoku
gakuen, nonché la figura di allenatore della squadra della
teikoku stessa – pur di stare assieme all’uomo che,
in passato, ha rovinato più e più volte la sua
vita e quella delle persone attorno a lui, e anche suo padre finisce
per essere sempre più in disaccordo con le sue decisioni.
alla fine i due, incapaci di poter contare sulle proprie finanze
– il padre di yuuto gli impedisce di avere accesso al conto
corrente della famiglia e a quello aziendale, mentre kageyama si
ritrova senza un soldo visto che, in seguito all’arresto, gli
era stata requisita ogni cosa, senza contare il fatto che lui, per la
polizia giapponese nonché per la nazione stessa,
è stato dichiarato morto; questo lo costringe a comportarsi
come un fantasma, solo yuuto e i medici che lo hanno aiutato a
riprendersi sanno che è vivo, per cui è costretto
effettivamente a comportarsi come un fantasma, facendo attenzione a non
farsi vedere da nessuno e via discorrendo. va da sé che, se
anche avesse ancora dei soldi, non potrebbe mai rischiare di farsi
vedere prelevandoli, né potrebbe mandare yuuto o chiunque
altro al posto suo visto che i movimenti telematici di contanti,
ovviamente, sono controllatissimi – finiscono a vivere in un
appartamento squallido. In fin dei conti, tuttavia, a loro non importa
nemmeno di questo: la consapevolezza di poter stare assieme
è l’unica cosa che conta.
come ho detto prima della storia, ho deciso di scrivere questa storia
spinta e ispirata dalle note della canzone “louder than
bombs” dei bts. l’intero album è
un’immensa fonte d’ispirazione per me, ma questa
canzone in particolare mi ha suggerito i vibes per una storia, per cui
ho deciso di lavorarci sopra. l’idea era quella di descrivere
una situazione malsana e di totale decadenza, al centro della quale ci
fossero questi idoli ormai dimenticati. kidou e kageyama si prestavano
perfettamente alla situazione, inoltre questa storia mi ha dato la
possibilità di tornare a scrivere su di loro dopo tanto
tempo. credo di aver già detto, infatti, che le storie che
ho pubblicato negli scorsi mesi su questi due pg erano archiviate
all’interno del mio computer da mooolto tempo. e niente, sono
un sacco felice di questo.
è stata inoltre anche un’occasione per
sperimentare alcune cose, principalmente al livello stilistico ma anche
da un punto di vista di editing – spero che il risultato
ottenuto sia soddisfacente, ahah.
credo di aver detto tutto, forse anche troppo. un grazie sincero a
chiunque leggerà questa storia, e in particolare a chi
arriverà fin qui.
aria
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