Note di contestualizzazione:
wee= piccolo; wean(s)=
bambino (ne esistono vari spelling); aye= sì; fella= ragazzo; lass=
ragazza.
I Dragoons
(dragoni) erano membri dell’esercito inglese e avevano delle casacche rosse.
Mulan è uscito nel giugno 1998,
quindi pochi mesi dopo che il Good Friday
Agreement era stato firmato, decretando il cessate il fuoco in Irlanda del
Nord.
RTÈ è un’importante emittente televisiva
irlandese.
L’Orange Walk è la
parata degli Unionisti che si vede nell’episodio 1X05.
[Storia che partecipa alla
challenge “Portatrici di fandom nascosti” indetta da Marika
Ciarocchi/AngelCruelty sul forum EFP]
Dedicato a tutti coloro che
hanno un mezzo esaurimento nervoso ogni volta che cercano di raccontare
qualcosa al “Parente ansioso e interventista”.
Un
ventaglio ti salva la vita
«E c’era una lucertola rossa ansiosa
che parlava come Erin» stava raccontando Orla, seduta a gambe incrociate sulla
sedia, intenta a raccontare alla famiglia la trama del film che lei e il resto
del gruppo avevano visto poche ore prima al cinema.
Erin, in piedi davanti al
lavello, le lanciò un’occhiataccia «Era un drago, Orla…e io non parlo così!»
aggiunse stizzita, asciugando con gesti bruschi il piatto che sua madre le
aveva porto.
«Ma certo che lo fai, ti agiti
sempre» ribadì Orla con quel tono intriso di ovvietà con il quale solitamente
si spiegano i concetti più banali ai bambini.
Nonno Joe grugnì scuotendo il
capo «Un drago rosso eh? Cristo gli inglesi si ficcano proprio dovunque!»
sbucciò con fastidio la patata, quasi avesse la necessità di prendersela con
quel povero tubero per sfogare la rabbia nemmeno poi tanto repressa contro gli
inglesi.
«Nonno, è un personaggio di un
cartone ambientato in Cina prodotto negli Stati Uniti: credo ci siano poche
chance che la lobby inglese abbia qualcosa a che fare con tutto quello»
tentò di convincerlo ragionevolmente Erin, astenendosi a fatica dal roteare gli
occhi.
«Sì ma chi governa la Cina?
Quegli imperialisti bastardi ecco chi!» esclamò il nonno, sbattendo un pugno
sul tavolo con la mano libera dal coltello, facendo ridacchiare la piccola
Anna, che batté le manine estasiata e sobbalzare Gerry, che stava cercando di
leggere il giornale nonostante le chiacchiere.
Mary lanciò un’occhiata
lampeggiante al padre «Papà non dire parolacce di fronte ad Anna!» lo ammonì,
occhieggiando la bambina che era seduta tutta allegra sulle ginocchia del nonno
e ascoltava interessata la conversazione «E non sbucciare le patate: Anna tocca
qualunque cosa, non usare il coltello nelle sue vicinanze»
«E’ meglio che impari fin da
subito a distinguere i nemici, Mary» ribattè con decisione l’uomo, allontanando
però il coltello prima di accarezzare la testolina bionda della nipotina.
Erin stirò le labbra e aggrottò
le sopracciglia «Nonno non mi pare che la Cina faccia parte dell’Impero
Britannico…»
«Possiedono più di quanto
vogliono farci credere, fidati» la interruppe con decisione Joe, continuando
testardo sul proprio punto.
Approfittando dell’attimo di
silenzio, Orla riprese il suo racconto «E poi la ragazza con la spada si taglia
i capelli e va in guerra al posto del padre» narrò, puntando poi gli occhi sul
coltello finito in mezzo al tavolo, chiedendosi come sarebbe stata le con i
capelli più corti: chissà se il coltello da cucina poteva avere lo stesso
effetto della spada…
Joe grugnì rifilando
un’occhiataccia al genero «Padri senza palle che mandano le figlie a morire al
posto loro…mi ricorda qualcuno» Gerry chiuse gli occhi scuotendo la testa, non
provando nemmeno a ribadire all’ennesimo insulto immotivato del suocero.
«E lì si deve fingere un fella»
proseguì Orla, sporgendosi sul tavolo per prendere il coltello.
Mary aggrottò le sopracciglia,
osservando la nipote stupita «E nessuno se ne accorge?» chiese mentre Orla
annuiva solennemente.
«Le tute militari sono molto
informi Mary, è perfettamente possibile» disse con decisione zia Sarah,
dedicando poi un sorriso dolce alla figlia, come a volerle mostrare che era
d’accordo con lei.
«Ma quindi la wee lass dorme con gli altri uomini?» chiese Joe,
aggrottando le sopracciglia candide stupefatto.
«Sono soldati nonno, dormono
insieme nelle tende nell’accampamento» spiegò Erin, non potendo prevedere la
reazione che l’uomo ebbe nel giro di una frazione di secondo.
«E tu mandi tua figlia e tua
nipote a vedere un film dove una lass è circondata da bruti?!» latrò nonno Joe
contro Gerry, che lo guardò basito «Deficiente…non so davvero cosa ci trovi la
mia Mary in te!» mentre Gerry balbettava confuso, non riuscendo a spiegarsi
ancora una volta l’accanimento nei suoi confronti, sua moglie sospirò scuotendo
il capo, per poi rivolgersi con aria rassegnata alla nipote «E come finisce la
storia?»
«Arriva il capo dei cattivi e
combattono…»
«Oh per l’amor di Dio, ma è
possibile che debba esserci sempre una guerra da qualche parte?!» esclamò
esasperata Mary, posando le mani sui fianchi «Qualche giorno dal Good Friday Agreement e devono propinare ai weans
film pieni zeppi di scontri e battaglie!»
«Il mondo è saturo di violenza,
aye» convenne Sarah gravemente, stendendo con espressione contrita lo
smalto viola sull’indice sinistro.
Orla si strinse le spalle,
facendo segno a sua zia che lei non poteva farci niente «E questo tipo è grosso
e brutto e ringhia…assomiglia un po’ a Big Mandy»
Erin alzò gli occhi al cielo «Non
assomiglia a Big Mandy, Orla» la riprese piccata,
guadagnandosi un’occhiata confusa dalla cugina: insomma la somiglianza tra
quel gigantone e la spaventosa ragazza dell’ultimo
anno era palese!
«Beh ma ti ha spaventata e tu
hai paura anche di Big Mandy» si difese Orla.
«Non ho paura di Big Mandy!» sibilò stizzita Erin.
Orla la guardò decisamente
stupefatta, come se non riuscisse a processare quelle parole così assurde «E
allora perché quando hai scoperto che era sua sorella quella che Michelle aveva
minacciato tu…»
«Non stiamo parlando di Big Mandy!» esclamò Erin, sovrastando con la voce la cugina,
prima che quella potesse farsi scappare qualche dettaglio di troppo e metterle
entrambe nei guai.
La riccia scrollò le spalle «Beh
comunque Big Mandy…»
«Il capo degli Unni» bofonchiò
Erin.
«Big Mandy»
continuò imperterrita Orla «Fa surf sulla neve»
«Surf sulla neve?» chiese Gerry
perplesso.
Joe gli lanciò un’occhiataccia «Lasciala
parlare cretino! Non credi a tua nipote, eh?!»
Gerry sospirò, alzando le mani
in segno di resa «Non dico che non credo ad Orla, dico solo che mi sembra
strano…»
Sua cognata, alzando lo sguardo
dal pennellino con cui stava dipingendo le unghie, scosse la testa, guardandolo
con i suoi enormi occhi perennemente persi «Oh no Gerry, ti assicuro che c’è
gente che fa surf sulla neve…in Congo, aye»
«Credo che quello di cui tu
stai parlando sia lo snowboard, Sarah» si inserì Mary, osservando la sorella
con espressione scettica «Ma non credo lo pratichino in Congo, mi sembra più
una cosa da paese nordico»
«No, no, Mary lo praticano in Congo
te l’assicuro, ho visto un documentario su RTE» assicurò Sarah con convinzione
e, per quieto vivere, Mary decise di limitarsi ad uno sbuffo e ad una scrollata
di spalle, sapendo quanto poco avesse senso mettersi a discutere con le certezze
metafisiche della sorella.
«E c’è tanta neve, ma la ragazza
che si finge un ragazzo non sa fare surf quindi cade e si fa male…e a quel
punto scoprono che non è un maschio…»
«Film perverso» borbottò Joe.
«…dunque non vogliono più che
combatta» Orla fece una pausa ad effetto, spalancando gli occhi verdi mentre la
cugina assumeva un’espressione infuriata «Perché il mondo è profondamente
maschilista» declamò solennemente Erin.
Orla aggrottò le sopracciglia,
osservando confusa la cugina «Ma se tu hai sempre detto che era rassicurante
non dover fare la leva obbligatoria…»
«Zitta un po’ e continua a
raccontare» borbottò Erin lanciandole un’occhiataccia.
«E allora la lasciano
indietro…però lei non si arrende e va nella casa dell’imperatore!»
«Palazzo Orla, non casa»
la corresse Erin.
«Ma se è più piccolo della casa
di Jenny Joyce»
«Orla dubito fortemente che il
Palazzo Imperiale della Cina sia più piccolo della casa di Jenny Joyce» fece
notare Erin scettica.
«Ma se in quella casa ci siamo perse
tutte almeno una volta e c’era persino un russo di Belfast tenuto in ostaggio!»
«Era un protestante Orla,
fingeva solo di essere ucraino»
Sovrastando il battibecco tra
le nipoti, Joe puntò un dito contro la figlia, con gli occhi che brillavano per
la consapevolezza di averci visto giusto «Imperatore, visto Mary! Te l’ho detto
che quei maledetti imperialisti degli inglesi c’entravano qualcosa!»
La donna si passò una mano tra
i capelli corti «Oh papà!» gemette frustrata.
«E come finisce, care?» si
inserì Sarah, guardando con un sorrisino dolce le due ragazze.
«C’è tipo una festa
dall’imperatore»
«La Orange Walk di certo»
borbottò Joe
«Joe non credo che in Cina
facciano la Orange Walk» azzardò a far notare Gerry, pentendosene
immediatamente, quando il suocero gli lanciò l’ennesima occhiataccia.
«Ci sei mai stato tu in Cina?
No! E allora cosa diamine ti metti a commentare di cose che non sai?!» sbraitò
il capo famiglia mentre il genero si faceva piccolo piccolo,
quasi stesse cercando di nascondersi dietro al giornale.
«Big Mandy
vuole uccidere Jenny Joyce per rubarle la casa» proseguì Orla, incurante degli
schiamazzi intorno a lei, guadagnandosi un’occhiata confusa da parte della zia «Intende
dire il capo degli Unni e l’Imperatore della Cina, mamma» le sussurrò a mo’ di
spiegazione Erin, facendola annuire.
«Ma la lass che si fingeva un
maschio non ci sta e quindi fa vestire alcuni soldati da donne…»
Mary si massaggiò le tempie «Ma
cosa diavolo siete andate a vedere?» mormorò sempre più confusa.
«…e dopo che hanno un diversivo
la ragazza combatte contro il cattivo aiutata dal soldato grande e grosso…»
«E
bello» aggiunse Erin in tono sognante, richiamando alla mente il volto
celestiale di Li Shang.
«Solo che il soldato viene
ferito…Erin stava per piangere» aggiunse mentre la cugina, i cui occhi stavano
diventando nuovamente lucidi per la commozione, sospirò annuendo leggermente,
senza nemmeno provare a minimizzare quanto per lei quel momento fosse stato
difficile «I fellas vestiti da donna portano in salvo
Jenny, ma la ragazza rimane con Big Mandy e
combattono sul tetto: Big Mandy ha una spada enorme
ondulata, però la ragazza la infilza con un fazzoletto e gliela ruba»
«Era un ventaglio» la corresse
Erin, mentre zia Sarah annuiva solennemente «Bisogna sempre avere con sé un
ventaglio, non sai mai quando potresti trovarti in pericolo di vita e averne
bisogno» sentenziò, guadagnandosi un’occhiata non troppo convinta dalla nipote,
dalla sorella e dal cognato.
Orla, lasciò il coltello e agguantò
una forchetta che qualcuno aveva avuto la malaugurata idea di lasciare vicino a
lei sul tavolo, cominciando a brandirla come se fosse una paletta per le mosche
più che una spada «La ragazza fa tipo delle mosse strane, la fa girare» la
forchetta le scappò dalle dita mentre si destreggiava in uno strano esercizio,
rischiando di finire sul pavimento «E poi ritorna la lucertola rossa che ha un
bazooka su schiena»
«Ma Signore!» esclamò indignata
Mary: ormai anche la Disney era diventata così incline a propinare messaggi
violenti! Cosa avrebbero dovuto far vedere adesso ai bambini?! Dove sarebbe andato a finire quel mondo
perverso?!
«E fa saltare in aria Big Mandy mentre la ragazza cade in braccio all’amore di
Erin…Jenny Joyce gli fa i complimenti e fine» concluse Orla con un gran
sorriso, rimettendosi poi di buona lena a provare i suoi trucchi con la forchetta.
Nonno Joe si strinse le spalle,
incominciando tutto sommato a rivalutare quel film «Beh almeno questi cinesi si
sbarazzano dei nemici in modo efficace…maledetti unionisti» commentò,
guadagnandosi l’ennesima occhiata sconvolta dalla figlia «Papà!»