Darkness never dies

di AngelCruelty
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Promt di (Ile_W): A vuole correre fuori di casa per un'emergenza, ma essendo in pericolo B deve fermarlo/a
Personaggio: Capitan Uncino – Peter Pan

Povero, vecchio, Capitano

Uncino si chinò per indossare le sue scarpe, madido di sudore: era così da mesi, ormai.
Sempre nervoso, sempre chiuso in quella baracca costruita in fretta e furia da Spugna con qualche chiodo di fortuna e assi di legno fissate storte. A malapena si reggeva in piedi, con quelle palafitte mezze marce e piene di alghe appiccicose. E soprattutto: faceva caldo.
Non avrebbero potuto trovare un luogo peggiore di quella palude puzzolente e asfissiante come rifugio sicuro. L’aria stagnante sapeva di chiuso, anche all’aperto. Ma dopo essere scappati per giorni dal coccodrillo erano riusciti a seminarlo proprio lì, in quel posto dimenticato dalle fate. E proprio questo dettaglio poteva tornar loro utile.
Se ne stavano lì, a tramare per ottenere vendetta, silenziosi e pazienti come mai prima.
Peter pan e i bambini sperduti si sarebbero dimenticati di loro, li avrebbero dati per morti. E invece, quando loro avrebbero finalmente abbassato la guardia, Uncino e il suo fedele compagno Spugna avrebbero colpito più forte di prima!
Una mosca ronzò nell’orecchio del Capitano senza nave, e improvvisamente scattò in piedi e gridò come un ossesso: “Spugnaaaaaaaaa!”
“Cosa c’è, Capitano?” domandò l’altro, arrivando dall’angolo che era stato adibito come ‘sua camera’.
“Basta! Pronti o no, colpiremo stanotte!” sentenziò l’uomo, fuori di sé dalla rabbia.
I suoi occhi spiritati immobilizzarono il povero mozzo, che iniziò a balbettare: “Ma… Signore, non abbiamo ancora trovato il resto della ciurma, e… ecco…”
“Nessun ma! Non passerò in questa palude un solo istante in più!” decise Uncino, stanco del fetore e dei capelli crespi.
“Si, Signore. D’accordo Signore.” Annuì Spugna, che fino a quel momento aveva subito da solo l’ira del Capitano. Magari in quel modo, l’avrebbe focalizzata sui suoi veri nemici e lui sarebbe stato lasciato un po’ in pace.
Uncino scostò la tenda che fungeva da portone della casa-zattera, e fece per gettarsi con urgenza dentro la barchetta che li aveva condotti fin lì.
Ma il suo amico vide qualcosa che lo mise in allarme: “No! Fermo!” lo avvertì, per poi indicare tremante qualcosa in lontananza.
Uncino cercò di aguzzare lo sguardo invano, ma tutto in quel posto era disgustosamente verde: verdi gli alberi e la vegetazione, verde il lago, verde il coccodrillo che avanzava lentamente verso di loro… Uncino non lo vide subito, ma sentì quell’odioso ticchettio e capì che poteva provenire solo da lui: l’unico essere che odiava quanto Peter Pan.
L’uomo richiuse di scatto la tenda, come se potesse proteggerli davvero, e d’impulso abbracciò Spugna. Entrambi presero a tremare come foglie: “Resteremo in questa palude per sempre!” piagnucolò il povero, vecchio, Capitano.




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