Racconti dalla quarantena

di Mari Lace
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Confidenza Imprevista



«Ti piace la pioggia, vero?»

Persa com’è nella storia che sta prendendo forma sul suo taccuino, Lidia quasi non nota la voce di Priscilla. Solleva lo sguardo sulla coinquilina, poggiata sul bracciolo opposto del divano, mentre il cervello processa lentamente la domanda. Infine annuisce, accennando un sorriso. «Sì, mi piace in effetti».

Priscilla la imita, ma c’è una nota di tristezza nel suo sguardo. «Finirà mai?» domanda – non c’è bisogno che specifichi il soggetto.

«Certo. Dobbiamo solo resistere un po’, andrà tutto bene». Quelle tre parole sono ormai divenute lo slogan della quarantena, ma Lidia in fondo lo crede davvero: con le giuste precauzioni si risolverà tutto per il meglio, anche se due mesi di blocco possono essere seccanti. C’è qualcosa di più serio in gioco.

«L’hai presa così bene» replica Pri, lasciando il bracciolo per accostarsi a lei. Il suo spostamento fa quasi cadere la coperta. «Cosa scrivi? Me lo sono sempre chiesta».

Lidia avvampa all’istante; non è abituata a condividere la sua passione per la scrittura, non con persone accanto a lei in carne e ossa. «Solo… una storia…» mormora.

Il sorriso di Priscilla si allarga, diviene giocoso – la tristezza si allontana, per ora. «Una storia? Dai, racconta! Di che parla? Da quanto lo fai? Ti vedo sempre china sui tuoi fogli, ma non me ne parli mai».

Presa in contropiede da tanto entusiasmo, Lidia esita. Poi, però, decide che in fondo non ha niente da perdere – incredibile cosa mi porta a fare questa situazione, considera mentre inizia a raccontarle del mondo che ha creato per i suoi personaggi. «Spesso lascio solo scorrere la penna sul foglio, il resto viene da sé» ammette. «Poi naturalmente ritocco per aggiustare e combinare tutto, non è così facile!» aggiunge immediatamente, quasi ripensandoci.

Priscilla ride. «È affascinante» commenta infine. «Fammi leggere qualcosa prima o poi, va bene? Quando l’avrai ritoccato a sufficienza» propone, strizzandole l’occhio.

Lidia annuisce impacciata. È buffo – vivono insieme da tre anni, ma non si è mai creato un simile livello di confidenza. Sorride sorvegliando i tentativi dell’altra di decifrare il suo taccuino; diversamente da quanto pensa lei no, non l’ha presa così bene – semplicemente non lascia che gli aspetti negativi prevalgano. Ogni tanto una pausa è necessaria, e anche se questa è forzata ha intenzione di sfruttarla al massimo.

Se alla fine di tutto avrà un’amica in più sarà stato anche merito di questa strana esperienza, in fondo – la vita funziona in modo proprio strano, a volte.





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