KH x RWBY

di Feder122
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Sulle facce dei membri del gruppo di Ruby si poteva ancora leggere lo sconforto per lo scontro appena concluso. Tra tutte le situazioni critiche in cui si erano trovati fino a quel momento, questa era quella che gli aveva ricordato, più di tutte, che non erano affatto invincibili. No, erano soltanto delle ragazzine che non avevano mai veramente completato il loro addestramento, accompagnate da un ubriacone che attirava sventure, un ragazzino campagnolo totalmente inesperto in fatto di battaglie e una vecchia che li rallentava. Anche se sentire il racconto di Maria sulla sua giovinezza li aveva portati a rivalutarla un pochino. Inoltre, erano stati separati da Ren, Nora e Jaune, dei quali ignoravano la sorte dopo che si erano separati sul treno. Come ciliegina su questa sgadevole torta, colui che consideravano il loro più grande alleato, Ozpin, si era rivelato un bugiardo e un manipolatore.

Ruby, Weiss, Blake, Yang, Oscar e Qrow erano spaesati, arrabbiati e confusi, perduti in una tundra che pullulava di Grimm.

Ovviamente, in mezzo a tutti quei musi lunghi, la prima ad abbozzare un sorriso e a dire qualcosa di ottimistico fu Ruby.
“Quindi...tu potresti insegnarmi a controllare il potere degli occhi d'argento!”

“Certo mia cara.” Rispose lei sorridendo. “Ma ti avverto: l'aiuto che ti potrò dare si limita a delle semplici dritte, la tua capacità di dominare questo potere dipende esclusivamente da te.”
“Va bene, mi impegnerò al massimo!” Esclamò Ruby stringendo i pugni e sfoggiando finalmente un sorriso carico di determinazione. E i motivi per festeggiare aumentarono quando controllò sul suo telefono il segnale e notò che finalmente c'era una tacca. Si stavano avvicinando a Jaune e al suo team, si stavano avvicinando alla civiltà! Ma improvvisamente, Yang inchiodò. Tutti vennero sbalzati via dal carretto di legno dove erano seduti e quando portarono lo sguardo davanti a loro per urlare: “Yang, che ti salta in mente?!” Tutti capirono cosa le era saltato in mente.
“Che...che razza di Grimm sono quelli?!” Chiese Oscar, a cui iniziarono a tremare leggermente le gambe, mentre si guardava intorno e impugnando il suo bastone con entrambe le mani.
A sbarrargli la strada c'erano tredici creature umanoidi, con un corpo nero e muscoloso e un paio di corna viola sopra la testa. Quelle creature fluttuavano e impugnavano una strana spada dalla lama azzurra e l'elsa color oro.

“Non ne ho mai visti di questo tipo.” Affermò Qrow.
“Neppure io.” Commentò Maria.
“Cosa?! Ma allora...è possibile che...AHHHH!” Oscar cominciò ad urlare dal dolore.
“Sta...riprendendo il...contro...” e prima ancora che potesse finire la frase, i suoi occhi avevano cambiato colore.

“Ragazzi, dovete scappare! Questi nemici sono invincibili, di nome e di fa....”
Yang lo interruppe: “Chiudi la bocca Ozpin! Abbiamo smesso di seguire ciecamente i tuoi ordini!” E la ragazza si scagliò contro i misteriosi nemici. Uno di loro bloccò il pugno della bionda con la propria lama, per poi conficcare la spada nel terreno e sparire nel nulla. Improvvisamente, Yang si trovò circondata, all'altezza della vita, da delle strane fiamme viola. Distratta dalle fiammelle, venne colpita dalla spada di un altro degli invincibili e già stordita dal colpo, ella cadde a terra dopo che il cerchio si fu chiuso intorno a lei. Ruby le corse immediatamente incontro, Weiss e Blake sguainarono le loro spade e Ozpin si voltò verso Qrow, imponendogli di mantenere la calma, ma egli si era già scagliato contro i nemici che avevano ferito sua nipote. Dopo che un suo affondo venne bloccato, egli trasformò la sua spada in una falce e uccise con tre colpi una di quelle creature. Quando un'altra di esse fece comparire anche attorno al suo corpo quelle strane fiamme viola scuro, Qrow fece un balzo all'indietro subito prima che esse entrassero in contatto con il suo corpo.
“Per favore ragazzi, ascoltatemi!” Urlò Ozpin. “Vi giurò che non ho più alcuna intenzione né di mentire né di avere segreti!”
“Ma tu sapevi di queste creature...e non ce ne hai mai prlato...” rispose Ruby con lo sguardo abbassato e un tono abbattuto, impugnando saldamente crescent rose.
“Signorina Rose...non vi ho parlato degli heartless perché ero convinto che fossero stati spazzati via da questo mondo.”
“Beh, a quanto pare ti sbagliavi.” Rispose Blake con un tono passivo aggressivo.
“Prima li hai chiamati invincibili...è per questo che ne ho eliminati due ma ne conto ancora tredici?” Chiese Qrow mentre parava gli attacchi nemici.
“Esattamente. Gli invincibili sono un sottoinsieme di una razza chiamata heartless, creature che popolavano la terra ai tempi della mia prima vita.” Uno degli invincibili attaccò ripetatumante Ozpin, che schivò i primi attacchi, per poi parare un fendente nemico dall'alto. Mentre i due erano in una situazione di stallo, l'uomo riprese la sua spiegazione.
“Il dio della distruzione non comandava i grimm, c'erano queste creature a portare il caos nel mondo, ma quando l'umanità venne spazzata via e ricreata, comparvero i grimm. Il dio dell'oscurità abbandonò il pianeta e queste creature, originate da lui, non comparvero mai più.”
“Non che non aprezzi una bella lezione di storia...” commentò Weiss mentre sparava agli heartless “...ma ti dispiacerebbe arrivare in fretta alla parte in cui ci spieghi come sbarazzarci di loro.”
“C'è un motivo se vi avevo detto di scappare finché c'era la possibilità!” Rispose Ozpin eliminando uno degli invincibili, che poi ricomparve pochi metri più indietro rispetto a dove era stato sconfitto. “Se queste creature vengono eliminate da armi convenzionali come le nostre tornano all'oscurità che le ha generate. L'unico modo per farle sparire è eliminarle con delle armi speciali, chiamate keyblade. Ai miei tempi, gli eserciti e le corti reali pullulavano di maestri del keyblade, ma spariti gli heartless, nessun umano riusci più a impugnare una di quelle armi, incluso me.”
“In parole povere...” disse Yang riuscendo finalmente ad alzarsi in piedi “...siamo circondati da creature che non possiamo eliminare in alcun modo.”

A questo punto, i nostri eroi iniziarono a combattere nella speranza di riuscire ad aprirsi un varco. Tutti mantenevano un silenzio di tomba, rotto solo dal rumore che producevano le armi. Ma anche se le loro labbra non si muovevano, la loro mente era pervasa da pensieri negativi.
“Se soltanto fossi come Jaune.” Pensava Ruby. “Lui sarebbe sicuramente in grado di ideare una strategia per farci uscire da questa situazione.”
“Se soltanto avessi dato retta ad Ozpin.” Pensava Yang. “Ci hanno circondato per colpa della mia testardaggine.”
“Se soltanto fossi ancora forte come una volta.” Pensava Maria. “Adesso non sono altro che un peso morto.”
“Se soltanto...” pensò Ozpin per poi schiaffeggiarsi da solo. “No! I pensieri negativi aumenteranno l'oscurità nel mio cuore e questo significherebbe...” ed improvvisamente, il numero dei nemici aumentò.
“Dannazione!” Esclamò Ozpin, distendendo il proprio braccio. “Se soltanto...fossi ancora in grado di...”
Una fonte di calore sfiorò la testa di Ozpin e quest'ultimo vide i due palle di fuoco, una rossa e una viola. Subito dopo, due persone gli passarono accanto, uno era un ragazzo alto e di corporatura robusta, l'altro arrivava a malapena alle ginocchia del primo. Il ragazzo si scagliò immediatamente contro gli heartless, mentre il nano si bloccò un attimo e si guardò intorno.
“State tutti bene?” Chiese questo strano personaggio, che sembrava un bambino con la faccia di un topo. Ma a catturare l'attenzione di Ozpin non fu il suo aspetto, bensì la sua arma, una chiave gigante dall'impugnatura dorata.
“Stiamo bene, soltanto un po' affaticati.” Rispose Blake.
“Ma voi chi sareste?” Chiese Qrow.
“Credo di dover rimandare le presentazioni.” Rispose il topo, per poi recarsi a dare man forte al suo amico. Insieme, i due nuovi arrivati fecero rapidamente piazza pulita. Appena il ragazzo dai capelli argentei ebbe eliminato l'ultimo degli invincibili, la sua gigantesca arma grigia sparì ed egli si voltò verso Ruby e i suoi amici.
“Quelle creature...” iniziò, con l'intento di spiegare loro cosa fossero.
“Sappiamo già tutto, grazie dell'aiuto ragazzino.” Disse Qrow avvicinandosi al giovane guerriero e stringendogli la mano.
“Non c'è di che.”
“Vi siamo debitori.” Aggiunse Ruby. “Se possiamo fare qualcosa per sdebitarci, ditecelo pure.”
“Signorina Rose, io per primo sono riconoscente a questi giovani per averci salvati, ma non credo che possiamo offrirgli qualsivoglia aiuto in questo momento.”
“Oh...hai ragione. Era una proposta stupida...” Ruby abbassò lo sguardo, imbarazzata.
Il ragazzo dai capelli argentei sorrise e disse: “Sai, mi ricordi tanto un mio vecchio amico. Io mi chiamo Riku e lui è Topolino. Piacere di conoscervi.”
“Il piacere è nostro. Io mi chiamo Ozpin. Dunque...voi provenite da un altro mondo, dico bene?”
Lo stupore comparve sul volto di Ruby e delle sue amiche. Qrow si mise le mani in tasca e afferrò la sua fidata bottiglia.
“Oz, se hai bevuto la mia birra di nascosto, giuro che...”
“No.” Lo interruppe Topolino. “Il tuo amico ha ragione. Tuttavia, soltanto noi e gli altri guardiani della luce dovremmo essere a conoscenza dell'esistenza di altri mondi. Tu sei per caso un signore del keyblade?”
“Sono oramai passati molti decenni dall'ultima volta che ho visto o impugnato una spada a forma di chiave. Purtroppo nel nostro mondo quelli come voi sono...storia antica.”
Riku a questo punto chiese: “Da come parli, sembra che tu abbia più anni di quelli che dimostri.”
“Invero, ho assistito al susseguirsi di innumerevoli ere, rinascendo ogni volta in un corpo diverso. Anni fa ero conosciuto come Ozma.”
Topolino spalancò la bocca dallo stupore.
“Lei è il maestro Ozma!?”
“Mi conosci?”
“Sono il pupillo di Yen Sid.”
“Davvero? Sono lieto di fare la tua conoscenza.” Disse Ozpin mostrando sorriso abbozzato.
Qrow si intromise: “E chi sarebbe questo Jessie?”
“Yen sid...” lo corresse Ozpin “...era un giovane mago che conobbi durante i miei viaggi. Lo presi sotto la mia ala e gli insegnai tutto quello che sapevo. Ero certo che fosse stato spazzato via insieme a tutti gli altri dopo la mia morte.”
“Non so cosa sia successo in questo mondo,” intervenne Topolino “ma il maestro Yen Sid mi ha raccontato che, quando era giovane, andò in missione in un altro mondo e che quando tornò nel luogo da cui veniva, quel luogo era...cambiato. Non mi ha mai spiegato di preciso cosa volesse dire, ma quando parla del suo mondo, diventa sempre molto malinconico, perciò non gli ho mai chiesto spiegazioni dettagliate. Comunque, il mio maestro ha trovato un'altra sistemazione.”
“Capisco...è una gioia che almeno lui si sia salvato. Tuttavia, c'è un altro quesito che necessita di una risposta. Com'è possibile che gli heartless siano tornati?”
“Stiamo investigando a riguardo. La nostra teoria è che nel vostro mondo sia arrivata una strega di nome Malefica.”

“Malefica eh?” Disse Ozpin. “Questo nome non mi è famigliare.”

“Non mi stupisce.” Commentò Riku. “Trai i tanti emissari dell'oscurità, Malefica è un pesce piccolo. Abbiamo già eliminato i membri dell'Organizzazione tredici, che rappresentavano la più grande minaccia per la pace dei mondi e tutti gli alleati di Malefica sono stati sconfitti anni fa dal mio amico Sora.
“Capisco...beh giovanotti, se le cose stanno così, temo che dovrò chiedervi di sbarazzarvi di Malefica il più in fretta possibile. Questo mondo sta già affrontando una grande minaccia e i nostri guerrieri non hanno le risorse per affrontare gli heartless. E ovviamente, noi vi aiuteremo a uccidere la strega prima che l'esistenza degli heartless diventi di dominio pubblico.”
“Ancora ti ostini a mantenere segreti Oz!?” Sbraitò Qrow, per poi afferrare l'ex amico per il colletto della camicia e sollevarlo. “Appena arriveremo in città, ci metteremo in contatto con James e gli diremo di armare gli eserciti con quei cosi a forma di chiave, in qualche modo...sono stato chiaro?!” Ruby si avvicinò, intenta a calmare suo zio, ma prima che potesse aprire bocca, notò che Riku aveva già posato una mano sulla spalla di Qrow.
“Adesso calmati. Probabilmente hai un buon motivo per urlargli contro, ma il maestro Ozma ha ragione. Gli heartless possono essere generati in due modi: dai poteri oscuri di gente come Malefica oppure dai cuori delle persone.”
“Quando un cuore cede all'oscurità,” continuò Topolino “esso diventa un heartless. Non avviene spesso che qualcuno venga inghiottito dall'oscurità, ma se il panico si diffondesse, la paura potrebbe spingere molti nel baratro.”
“Ma oramai gli heartless saranno già comparsi in molte città, non possiamo insabbiare tutto.”
“I paesani non saranno mai in grado di distinguere gli heartless dai grimm e i cacciatori avranno il buon senso di non diffondere il panico, ne sono sicuro.” Disse Ozpin. “Adesso, ti dispiacerebbe mettermi giù?”
Senza dire una parola, Qrow mollò la presa e lasciò andare Ozpin. Quest'ultimo allora si voltò verso Riku e Topolino.
“Devo informarvi che anche noi siamo nemici di una strega. Il suo nome è Salem e temo che andrebbe d'accordo con Malefica. Salem è immortale e se si alleasse con una donna capace di controllare creature imbattibili per gli abitanti di questo mondo, sarebbe la fine. Spero solo che non si siano già incontrate...”
 

Ma proprio in quello stesso momento, in un luogo molto lontano da quello in cui si trovavano Ruby e gli altri, le due streghe si stavano stringendo la mano.

“Sarà un piacere collaborare con te, sono sicura che il tuo piano avrà successo.” Disse Salem.
“Molto bene. In tal caso, permettimi di mostrarti la strada per il mondo di cui ti ho parlato.” Rispose Malefica sorridendo.

 
 




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