Racconti primaverili di vita sul fiume.

di Fujiko91
(/viewuser.php?uid=686200)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Betato: ringrazio Ciuffettina per la correzione dei piccoli errori! :*
 




Me ne stavo seduta sulle rive del fiume ascoltando Thomas che mi stava leggendo una poesia sui gatti.

Ma a un tratto il mio sguardo si spostò e si posò su un gatto bianco, con il pelo lungo e sulla testa una foglia con sopra una piccola ranocchia.

Mi alzai e pian piano mi avvicinai, quando all'improvviso il gatto si spostò e una voce disse: "Signorina, non lo tocchi, sta portando il malato a casa mia."

Abbassai lo sguardo e ai miei piedi vidi uno gnomo vestito con una giacchetta blu, un paio di pantaloni rossi, scarponcini in pelle. E un cappellino a punta, con una barba bianca che lo faceva apparire anziano.

"Tu chi sei?"

"Sono lo gnomo, medico del fiume. Lui è il mio assistente e quello è una giovane rana ferita."

Annuii, avrei voluto accompagnarli ma sapevo che non potevo, quindi li salutai.

Tornai da Thomas, il quale ora stava leggendo una poesia diversa.

Il mio sguardo fu attirato in un punto tra il canneto mi ci avvicinai e vidi un rospo o meglio dire un signor rospo.

"Buongiorno" gli dissi.

"Chi osa farmi scappare il mio luccio?"

"Le chiedo scusa."

"Perbacco non si può più neppure pescare in pace."

Il rospo fece su tutta la sua roba si sistemò il panciotto e saltò lontano in un altro canneto.

Stavo di nuovo tornando da Thomas, quando vidi una rana vestita con un costume a righe bianche e rosse, su un baccello di piselli a remare e uno zoccolo usato da barca in cui c'erano diversi topini e topine di fiume intenti a mangiare un’ottima merenda a base di crostatine grosse come dei tappi di bottiglia, alcuni piattini, posate e tazzine che parevano quelle delle case delle mie bambole.

"Signori, cosa state facendo?” chiesi con curiosità.

"Stiamo facendo una piccola merenda, signorina" e tornarono ai loro festeggiamenti.

Tornai a sedermi sull'erba accanto a Thomas, il quale appena ebbe finito di leggere guardò il suo orologio da tasca. "Ma è l'ora del tè" esclamò.

E rientrammo in casa.


Angolo dell'autrice:
eccomi qui con la penultima storia di questa breve raccolta! Perché nel frattempo sto scrivendo una raccolta fantasy per pasqua usando la strega Lucinda, il gatto Salem e il corvo Ginger, per un'avventura breve e pasquale! :3

Ringrazio chi ha recensito tutte le storie! A presto e alla prossima storia! :*
Fuji.

 

 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3898013