The curse of Black Pearl

di JennyPotter99
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Durante la notte, mentre Jack era ormai svenuto per aver bevuto litri e litri di rum, Alice aveva preso qualche ramo d’albero e mischiato ai barili di rum, aveva creato un grande fuoco il cui fumo si vedeva lontano chilometri.
Quando Jack iniziò a sentirne l’odore, spalancò gli occhi e si alzò.- No! Non bene!- urlò, scuotendo la braccia.- Ma che diamine hai fatto?! Hai bruciato il rum!-
Alice sospirò, aggiungendo altra palma al fuoco.- Sì, ho bruciato il rum.-
-Perché hai bruciato il rum?!- le chiese, mangiandosi le mani.
-Uno: perché è la bevanda più ripugnante che esista, capace di trasformare anche un uomo rispettabilissimo in un corsaro spregevole!- rispose lei, seccata.
Lui la guardò male.- Ma credevo ti piacesse!-
-No Jack, a te piace, il rum mi fa schifo!-
Jack digrignò i denti e con istinto tirò fuori la sua pistola.- Bestemmia! Idiozia!- esclamò, ma sapevano entrambi che non aveva coraggio a spararle.
Alice scosse la testa e gliela prese tra le mani, incastrandola nei propri pantaloni, prima di sedersi sulla spiaggia.- E due: l’intera marina britannica è in cerca della figlia del governatore Swan, perciò, aguzza la vista e in massimo un’ora vedrai una nave.-
Jack ringhiò e le voltò le spalle.- 3 settimane bloccato da solo qui.- borbottò.- Beh sempre meglio di ora!- gridò, raggiungendo una collinetta di sabbia da cui vide poi una nave con le vele britanniche venire verso di loro.- E dopo questa chi la sopporta più.-
***
La nave si rivelò essere la Dontless, con a bordo il commodoro Norirngtorn e il governatore Swan.
Non appena capirono che non si trattava di Elizabeth, li misero entrambi ai ferri.
-Signor commodoro, mi perdoni, non vi conviene ucciderci, perché sappiamo dove sia la signorina Elizabeth.- esordì Alice.
-E perché dovrei fidarmi della vostra parola?- domandò egli.
-Quali affari avete con miss Swan, se posso chiedere?-
-Avevo intenzione di sposarla.-
-Che bello! Adoro i matrimoni! Da bere per tutti!- esclamò Jack.
Allora Alice cercò di inventarsi qualcosa per ottenere la sua fiducia.- Come immaginavo, lei non vede l’ora di sposarvi. Sempre che abbia finito di fare gli occhi dolci al buon Will, ma d’altronde a quest’ora potrebbe già essere bello che morto.-
Norrington arrossì.- Davvero, a-accetterebbe?-
-Assolutamente sì.-
II commodoro teneva ad Elizabeth, perciò non ebbe scelta.- Signor Sparrow, affiancherete i miei uomini per la rotta, poi passerete il resto del viaggio a rimuginare sul significato di: Muto come una tomba. Sono stato abbastanza chiaro?-
Jack gli sorrise.- Qui non ci piove a chiarezza.- commentò.- Ma se posso dire la mia, una volta che saremo lì, dato che Barbossa e la sua ciurma saranno impegnati in tagliuzzamenti e sgozzamenti vari, vi consiglio di attaccare la Perla Nera. Se me lo permettete, scenderemo a terra e li convinceremo ad esporsi.-
-E perché mai dovrei farlo?-
-Beh, ve lo immaginate? Distruggere l’ultima minaccia dei Caraibi.-
Jack teneva alla Perla e inizialmente Alice non capì affatto il suo piano.
***
Entro sera giunsero all’Isla de Murte e come accordato con Norrington, Alice e Jack scesero a terra con una scialuppa, mentre il commodoro e gli altri soldati rimasero appostati sulle barche, pronti al combattimento.
-Vuoi per favore spiegarmi qual è il tuo piano?- gli chiese Alice, scendendo dalla scialuppa.
Jack le prese i fianchi.- Stellina, dopo questa notte, dopo che tuo padre e il commodoro si saranno ammazzati a vicenda, ti prometto che saremo solo io, te e la Perla.-
Alice sorrise, credendo che finalmente stesse facendo una scelta giusta.- Me lo prometti?-
-Te lo prometto.- annuì, baciandole la mano.
Proprio mentre Barbossa stava per tagliare la gola a Will e spargerlo sull’intero tesoro, Alice e Jack si mostrarono.
-Ma com’è possibile?!- borbottò Hector.
-Conflitti d’interesse.- rispose Alice, sorridendogli con le mani unite dietro la schiena. -Oh e, Elizabeth, ho fatto sapere al commodoro che ti attingerai a sposarlo, come da te promesso.-
-Cosa?! Io non voglio sposarlo!- ribatté la donna, con le mani legate, accorgendosi che Alice le faceva cenno di stare al gioco.- Oh, okay.-
-Ormai è troppo tardi!- continuò Barbossa, posando il coltello sulla gola del ragazzo.
-Dimmi che non stai per fare quello che credo.- intervenne Jack.
-Invece credo che lo farò.- replicò Barbossa.
Jack annuì, stringendosi nelle spalle.- Buon funerale.-
Sentendogli dire quelle parole, Barbossa sbuffò e mise via il coltello.- Perché non dovrei farlo?-
-Beh, perché qui fuori ci sono appostati Norrington e i suoi uomini pronti ad assalirvi non appena varcherete l’uscita.- rispose Jack, avvicinandosi con Alice.- Senti cosa ti propongo: tu adesso fermi il macello del ragazzo e con la tua ciurma ti appresti ad uccidere Norrington e i suoi uomini, così da ritrovarti con ben due navi. La Dontless e la Perla, finalmente avrai una flotta tutta tua, navigherò sotto i tuoi comandi con il 10% dei tuoi bottini.-
-E sicuramente in cambio vorrai che io non uccida il ragazzo.-
-Oh, no, uccidilo pure.- continuò Jack, prendendo in mano tre monete del tesoro.- Ma al momento opportuno spezzerai la maledizione, solo dopo aver ucciso la ciurma britannica.- spiegò, gettando poi nello scrigno due pezzi d’oro.- Fino..A…L’ultimo..- sussurrò, tenendosi una moneta per se, nascondendola nel polsino della camicia.
Non appena Alice glielo vide fare, allora, capì tutto: lui aveva sì intenzione di prendere la Perla, ma anche rimanere immortale, servendosi di quella maledizione.
-Era il tuo piano fin dall’inizio, vero?!- gli domandò Alice, alzando un sopracciglio, come indignata.- Non appena hai saputo il cognome di Will.-
Jack le sorrise.- Sì, direi di sì.-
-Molto bene.- annuì Barbossa.
-Orsù gente, alle barche!- ordinò Jack alla ciurma, quando Barbossa lo guardò male.- Ops, scusa.-
-Gente…In marcia.- dispose il capitano.
Jack fu confuso.- Non alle barche?-
***
Gran parte della ciurma della Perla Nera si acquattò sul basso fondale per cogliere di sorpresa l’esercito di Norrington.
Nel caos, Gibbs e gli altri riuscirono a scappare dalle prigioni e riconquistare la Perla.
Intanto, nella grotta erano rimasti Jack, Alice, Barbossa con alcuni uomini ed Elizabeth con Will, ben legati.
-Devo ammetterlo Jack, non ti facevo così disonesto.- commentò Barbossa.
-E’ proprio dai disonesti che devi guardarti.- aggiunse Jack, dando una pacca ad un uomo della ciurma di Barbossa.- Perché non ti aspetti mai che facciano qualcosa di...Stupido.- aggiunse, rubandogli la spada che tirò ad Alice.
Sorpresa, la ragazza l’afferrò.
-Non farmene pentire, stellina!-
Con un entusiasmante sorriso, mentre Jack si apprestava a tirare fuori la sua e a sfidare Barbossa, Alice diede un calcio sul viso al mozzo che teneva Will ed Elizabeth e gli slegò le mani.
Dal tipo mezzo stordito, i due presero due pugnali ed insieme ad Alice e Jack, iniziarono a combattere col resto della ciurma, mentre i raggi della luna piena entravano dalle fessure del soffitto.
-Sei arrivato al confine della mappa, mio caro, qui ci sono i mostri!- esclamò Barbossa, dando a Jack una gomitata sul viso.
Alice si ritrovò un uomo alto e possente come sfidante, con la passione per le bombe.
Debole contro di lui, la ragazza venne disarmata e in pochi attimi, la spada la trafisse da parte a parte.
-Alice!- gridò Jack, sgranando gli occhi.
Tossendo, Alice cadde su un cumolo di oggetti d’oro, proprio sotto un raggio di luna.
E in quel momento, tutti notarono che la sua pelle era sparita, solo scheletri e capelli.
Ridacchiando, giocherellò con una moneta del tesoro.- Forte.- commentò sorridendo.
Stupefatto, Jack continuò a prendersi a sciabolate con Barbossa.
-Non posso morire, Jack! Vuoi combattere tutta la notte?!- domandò quest’ultimo.
-Ti puoi sempre arrendere.-
Seccato, Hector prese un vaso d’oro e gli colpì la bocca, stordendolo temporaneamente.
Vedendo la scena, Alice si tolse la spada dal corpo e mentre il suo sfidante cercò di tirarle una mina, gliela tolse di mano e gliela inserì tra le costole, per poi spingerlo nell’ombra.
-Così non vale!-
Con la bomba dentro lo stomaco, egli esplose.
Allora Alice corse per mettersi tra Barbossa e Jack, iniziando a combattere contro il proprio padre.
Intanto, armato di pugnale, Will tornò verso lo scrigno.
Quindi, in un attimo, Alice e Jack si fecero un taglio sulla mano con la moneta, versandoci sopra rispettivamente del sangue, per poi lanciarlo a Will.
Infine, ci fu uno sparo.
Barbossa sentì una brezza fredda sulla fronte: sua figlia gli aveva sparato.- Anni e anni che tieni quel colpo e sei riuscita a sprecarlo.-
-Non l’ha sprecato.- ribatté Will, che, con la mano sanguinante, restituì al vecchio Cortez tutte le monete e il sangue da ripagare, così da spezzare la maledizione.
Hector si toccò la fronte, vedendo che usciva sangue.
Ancora con la pistola calda, Alice lo guardò mentre moriva.- Te lo avevo detto che l’avrei fatto.-
Infine, con gli occhi spalancati, Barbossa esalò l’ultimo respiro.




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