Luna - Carpe Diem

di GReina
(/viewuser.php?uid=862108)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Non faccio mai cose del genere, non ho la vena poetica e non riesco ad esprimere a lettere pensieri profondi. Il mio vocabolario è ampio, ma non abbastanza per far comprendere davvero come mi sento.
Ho osservato la Luna, oggi. Stavo per chiudere la serranda del mio balcone per la notte quando l’ho vista. Non era la prima volta che l’ammiravo, mi è sempre piaciuta. Una delle cose che più mi rilassa è fissare la luna dal finestrino dell’auto, diretta o di ritorno da qualche parte. Eppure, seppure mi abbia sempre trasmesso qualcosa, non l’aveva mai fatto come stasera. Non ero particolarmente depressa o stanca, quando sono uscita in balcone; l’aria era gelida ed il mio pigiama leggero, eppure è bastato un attimo: ho alzato lo sguardo e, lì, l’ho vista in tutta la sua infinita, eterna e divina bellezza. Ad un tratto, ho disteso gli occhi che non sapevo neanche di star tenendo corrucciati, ho rilassato le spalle e respirato a pieni polmoni l’aria fresca e pulita della sera. Mi sono sentita immediatamente in pace, libera da un peso che non mi sembrava nemmeno di portare, e mi sono goduta il momento.
Mentre continuavo ad ammirare il cielo, mentre continuavo a prendere ampie boccate d’aria chiudendo gli occhi, mi sono chiesta cosa ci fosse di così particolare, stasera; cosa mi facesse sentire così bene. L’unico suono che sentivo era il vento tra gli alberi del mio giardino, non una voce, non un uccello, ed ho pensato che fosse questo: il silenzio. Ma perché non provarlo anche in camera mia? Quando sono rientrata ho subito sentito la televisione accesa al piano di sotto. Non me n’ero accorta, prima, che mi desse fastidio, ed ho subito voluto tornare alla pace del balcone, ma non posso rimanere qui tutta la notte. Ho provato a fotografare la Luna nel futile tentativo di catturare il mio stato di benessere: libera dall’ansia, libera dalla noia, libera dalla solitudine. Sono semplicemente in pace. Il mio cellulare non è in grado di catturare tutto questo, quindi cercherò di imprimermelo nella testa, accudendo queste sensazioni con cura per poi tirarle fuori quando ne avrò bisogno. Spero di riuscirci, spero di riuscire a conservare il ricordo di come mi sento: è qualcosa di inspiegabile, inafferrabile, che mi ha portato a prendere carta e penna e scrivere, perché le parole sono lo strumento migliore per imprimere momenti del genere su oggetti concreti, e io non voglio dimenticare.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3899067