Note: il seguente scritto contiene
impliciti riferimenti shonen-ai.
Flash-fic di 500 parole esatte.
Ed eccomi alla
seconda storia da pubblicare.
Come promesso, ho letto e recensito praticamente tutte le storie concluse
del fandom e me ne sono innamorata alla follia. Ma
ogni tanto fa bene anche ironizzare, perciò… Dopo aver letto la terza fic di fila, in cui si elogiavano gli straordinari capelli
setosi di Merlino, la sua pelle serica ed eburnea, i suoi fianchi snelli e i
muscoli sodi, il visetto delizioso e gli occhi celestiali… mi è uscita questa.
E’ colpa del mio cervello, non mia.
Vorrei dedicarla a
quelle 12 persone che hanno commentato la mia prima fic
su Merlin.
Sono rimasta
commossa dalla vostra calorosa accoglienza e spero di non deludervi con questa.
A Tao, Orchidea, Arkadio,
Yuki, Harderbetterfasterstronger,
Sariel, Arwen Woodbane, Tinebrella, Sisya, _BellaBlack_, Taila, Rinalamisteriosa.
E ancora un grazie di cuore a Tao e Tinebrella per la preziosa consulenza.
I (don’t) love you & I’m
(not) jealous
Merlino.
Di sciocchezze, il principe ne aveva sentite tante. Le
sguattere al castello spettegolavano su cose insignificanti di continuo e ci
ricamavano sopra per intere giornate e questa non faceva eccezione, anche se
gli rodeva dentro in modo fastidioso.
Che le serve fantasticassero su di lui e il suo servitore
era una cosa oltraggiosa, a dir poco!
Merlino.
Ma chi avrebbe mai potuto innamorarsene?!
Lui no di certo, poco ma sicuro.
Artù scosse la testa, per cacciare quel ronzio irritante che
lo tormentava da un po’.
Poi ghignò, con quell’aria da compatimento che riservava
spesso al suo scudiero, ripetendosi le solite convinzioni: innamorarsi di quel coso dalle orecchie grandi… Tzè!
Era tutto pelle e ossa, magro da
far paura alla Fame.
Spigoloso, sgraziato. Una pelle così pallida da sembrare
malato.
Con dei capelli talmente insulsi da assomigliare a uno
spazzolone da cucina. Uno scopettone, sì.
Gli occhi enormi, sproporzionati rispetto al resto. Un po’
sporgenti, ma non quanto quelle due pale da mulino ai lati della testa.
Merlino aveva un’espressione beota per tutto il tempo, e non
che risultasse particolarmente sveglio, eh!
Persino suo padre, il re, gli aveva chiesto – in più
occasioni – se il suo valletto soffrisse di qualche serio problema mentale.
Anche lui ne era convinto, il punto era che non sapeva
quanto fosse grave la faccenda.
Quando apriva la bocca, poi…
Misericordia divina! Gli faceva puntualmente saltare i nervi
con la sua inconcepibile irriverenza, la sfrontatezza inaccettabile e quel
sorrisetto beffardo che avrebbe tanto voluto cancellargli a suon di pugni.
Neppure la gogna lo aveva raddrizzato.
Artù sbuffò, sospirando tra sé.
Non capiva se Merlino fosse straordinariamente masochista o
semplicemente irrecuperabile.
Erano settimane che gli ripeteva invano i suoi compiti, e
quell’idiota era il peggior servo che suo padre gli avesse mai affidato.
Non sapeva riordinare la stanza, non puliva decentemente
neppure l’armatura, per non parlare della spada da affilare!
Un’infinità di volte era stato sul punto di cacciarlo via e
poi… poi aveva desistito.
Perché?
Artù ripensò a quel sorriso sincero. Alle parole che Merlino
gli aveva detto.
Non lo aveva trattato con deferenza, ma gli aveva salvato la
vita.
Merlino non si era curato delle apparenze, aveva agito per
il suo bene.
E quando lo rimproverava… forse un po’ di ragione ce
l’aveva. Solo un po’, beninteso. Poca poca.
Probabilmente, quello che gli stava stretto era che Merlino
si era preso delle confidenze che lui non aveva mai concesso a nessuno.
Se le era prese, e
basta.
Ma Artù era abituato a comandare, a tenere le redini, e una
simile ingerenza non era facile da ingoiare.
Guardandolo dalla finestra delle sue stanze mentre
chiacchierava amichevolmente con Gwen e Morgana in
cortile, Artù aveva la netta impressione che la prima civettasse spudoratamente
con lui e che la seconda se lo stesse divorando con
gli occhi.
E provava una strana fitta allo stomaco che saliva su, su
fino in gola. Una cosa sciocca, ridicola. Qualcosa che non avrebbe mai chiamato
gelosia, ma che ne aveva il sapore.
- Fine -
Disclaimer: I
personaggi citati in questo racconto non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma
di lucro, da parte mia.
Note: Il “Coso dalle Orecchie Grandi” temo diverrà
il mio marchio di fabbrica. XD
Ma, a parte questo, sono davvero contenta di essere qui. Ho
incontrato autrici molto talentuose e fic che mi
hanno fatto ridere, arrossire e commuovere.
Ora spero di poter dare il mio contributo al fandom.
Come preventivato, guardando tutta la serie sono sbocciate
diverse idee, al momento sono a quota 18 bozze.
Spero di cuore che continuerete a sostenere i miei scleri.
Per chi se la fosse persa, la mia prima fic
su Merlin è questa: “Doveri da scudiero”
Un grazie di cuore a chi commenterà.
Campagna di Promozione
Sociale - Messaggio No Profit:
Dona l’8‰ del tuo tempo alla causa
pro recensioni.
Farai felice milioni
di scrittori.
(Chiunque voglia aderire
al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)
Come sempre, sono graditi commenti,
consigli e critiche.
Grazie (_ _)
elyxyz