Ricordi di famiglia

di BeautyLovegood
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Il grande giorno era arrivato.

- Sono così emozionata! Avrò preso tutto?- disse Magic facendo per la quinta volta il giro della sua camera, alla ricerca di oggetti utili per il suo viaggio lungo un mese.

- Magic, tesoro, rilassati! Hai preso tutto, ne sono sicuro. Ho pure reso invisibili i mobili per qualche secondo per assicurartelo.- disse Crowley appoggiato al muro e con le braccia e le gambe incrociate. Alla fine, Magic uscì dalla sua camera con due grandi valigie. Crowley si offrì di portargliene almeno una.

Durante il viaggio in Bentley, la famigliola cantò tutte le canzoni dei Queen a squarciagola, o almeno soltanto Crowley e Magic, mentre Aziraphale si limitava ad ascoltarli e ogni tanto rideva per gli acuti un po’ stonati del demone. Magic aveva ereditato la sua voce angelica.

Arrivati all’aeroporto, trovarono Georgia, Martha e Rose con i loro genitori e i loro enormi bagagli. Aziraphale salutò tutti quanti con troppo entusiasmo, mentre Crowley si limitò a dei silenziosi accenni con la testa.

A differenza degli altri genitori, i due padri rimasero con le ragazze fino a quando arrivò il momento di fare il check-in.

- Chiamaci appena scendete dall’aereo, qualunque sia l’ora.- raccomandò Crowley, mentre Aziraphale abbracciava la figlia.

- E non esagerare con le mani.- le bisbigliò l’angelo all’orecchio, poi la lasciò abbracciare il papà demone.

- E fai tante foto!- aggiunse lui.

- Ve lo prometto, ma voi non dovrete venire a controllarci, per favore. Ormai siamo adulte e vaccinate.

- Va bene, ma vi ricordiamo che in America siete ancora considerate minorenni, perciò niente alcool e droga.- disse Crowley abbassando un po’ gli occhiali.

- Te lo prometto, Papà Cro.- disse Magic mettendosi una mano sul cuore.

- E grazie ancora per questo viaggio. Vi voglio tanto bene.

Anche Georgia, Martha e Rose li ringraziarono e se ne andarono con Magic.

Crowley preferì aspettare che l’aereo della figlia e delle sue amiche decollasse prima di tornarsene a Londra con il marito. Nell’attesa, Aziraphale mangiò un muffin al cioccolato e bevve un succo d’arancia.

- Coraggio, caro, andiamo a casa. Andrà tutto bene.- disse trascinando il suo rosso marito nella Bentley. Neanche a farlo apposta, ascoltarono in loop A kind of magic.

Appena entrati in casa, Crowley si tolse gli occhiali, mostrando i suoi occhi bagnati. Aziraphale gli sorrise e glieli asciugò con un fazzoletto.

- Manca già anche a me, amore… lasciamo passare almeno una settimana e poi andremo a darle un’occhiata veloce. Due minuti al massimo.

- Dieci.

- Cinque. Ultima offerta!- disse Aziraphale posandogli un dito sul naso.

- Va bene.- disse Crowley sospirando e si sedette sul divano in salotto. Schioccò le dita e tra le sue mani apparve un enorme album di fotografie di famiglia.

- Se non posso vederla dal vivo, posso accontentarmi delle foto. Vieni qui, è da un po’ che non facciamo un tuffo nel passato insieme.- disse facendo segno ad Aziraphale di sedersi vicino a lui.

Crowley aprì l’album sulla prima pagina, piena di foto di Magic neonata che dormiva nella culla. Aziraphale si soffermò su una foto in particolare.

- La prima di una lunghissima serie…

 

DICIOTTO ANNI PRIMA, IL GIORNO DOPO L’ARRIVO DI MAGIC

 

- Angelo, prenditi una pausa, la piccola non può scappare.- disse Crowley a voce bassa mentre si metteva a sedere sul letto. Aziraphale era rimasto sveglio tutta la notte a guardare Magic che dormiva e a darle da mangiare quando piangeva.

- Scusami, caro… ho solo paura di essere in un sogno.- sussurrò lui senza staccare gli occhi dalla piccola.

- È così piccola… bella… anzi… è stupenda.

Crowley sorrise e sfiorò la testolina di Magic con delicatezza. Lei aprì appena gli occhietti, guardando davanti a sé senza piangere.

- Buongiorno, Magic…- la salutò Aziraphale mentre l’avvolgeva delicatamente con un braccio. Magic non fece nessun tipo di verso, si limitava a fissare il suo papà angelo e a stringergli l’indice con la sua minuscola mano. Crowley si avvicinò a loro e posizionò il suo cellulare in modo da poter fare un selfie con Aziraphale e Magic mentre li guardava.

Click!

- Torno subito.- sussurrò ed uscì dalla stanza.

Aziraphale rimase a guardare la bambina per qualche minuto ancora, poi la prese in braccio e la portò in cucina. Con un gesto della mano, fece apparire la sua colazione e quella di Magic. Prima si occupò di lei e mentre aspettava che facesse il ruttino, bevve il tè dalla sua tazza preferita, quella bianca con le ali.

- Burp!

- Salute, piccola! Era buono il latte, vero?- disse l’angelo con ironia, pulì la boccuccia alla piccola e la portò in camera per farla sdraiare sul fasciatoio. Aziraphale usò i suoi poteri soltanto per pulirsi le mani dopo aver cambiato il pannolino.

- Angelo? Vieni in salotto, per favore!- esclamò Crowley. Aziraphale riprese Magic in braccio e raggiunse il compagno.

- Ta-dà.- disse Crowley a voce bassa indicando con orgoglio una grande riproduzione della foto che aveva fatto pochi minuti prima attaccata al muro sopra il televisore. La cornice era a pallini neri e bianchi e splendevano di lilla.

- Caro… è bellissima… la nostra prima foto di famiglia.- disse Aziraphale meravigliato. Crowley gli sorrise e lo baciò sulle labbra, soddisfatto, poi guardò la bambina. Si era appena riaddormentata.

- Lasciamela mettere a nanna, angelo. Hai bisogno di prenderti una pausa da lei.

Aziraphale gliela consegnò con delicatezza per non svegliarla. Crowley baciò Magic sulla testolina e la fece sdraiare nella culla che aveva fatto apparire nel salotto, in modo da poterla avere vicina mentre lui si occupava delle piante e guardava la televisione e Aziraphale leggeva un libro.

Magic si mise a piangere dopo un pisolino di un’ora. L’angelo riuscì a calmarla in pochi minuti, la portò al fasciatoio per toglierle il pigiamino e il pannolino un po’ bagnato di pipì e avvolgerla in un asciugamano bianco e poi chiese a Crowley di farle il bagnetto.

- Glielo fai tu, angelo!- si lamentò lui.

- No, io le ho dato da mangiare e le ho anche cambiato il pannolino! Anche tu sei suo padre, perciò adesso le fai il bagnetto! Non devi mica trasferirti al Polo Nord per farglielo!- protestò Aziraphale e mise Magic tra le braccia del demone. Lei sembrava indecisa tra rimettersi a dormire e guardare il suo papà dagli occhi serpentini.

- Ma guardala, sta per riaddormentarsi, non voglio farla piangere.- disse Crowley sulla difensiva.

- Ora smettila, Crowley. Puoi farle il bagnetto anche se dorme, non vorrai mica che faccia sogni puzzolenti.- disse l’angelo mentre trascinava il compagno in cucina. Schioccò le dita e apparve dentro il lavandino un cuscino di spugna rosa.

- Adesso adagia delicatamente Magic e poi apri il rubinetto. L’acqua deve essere tiepida, ma solo un po’.- spiegò con pazienza. Crowley seguì le istruzioni come uno scolaretto senza staccare gli occhi da Magic. Aveva paura di farle male. Controllò almeno tre volte che l’acqua fosse alla temperatura giusta prima di passarla lentamente sul corpicino della piccola. Lei rimase con gli occhietti chiusi per tutto il tempo, ma a parte qualche gemito e dei piccoli calcetti al cuscino, non provò alcun fastidio per le coccole di Crowley mentre la lavava con una piccola spugna morbida.

- Non… non è così difficile…- mormorò il demone.

- Te l’avevo detto, testa calda.- commentò Aziraphale, ma il suo ottimismo sparì quando si ritrovò un lungo schizzo di pipì di Magic sul panciotto. Crowley non poté fare a meno di ridere mentre il suo angelo guardava la macchia di pipì come se fosse veleno. Gli ci volle un po’ per calmarsi prima di schioccare le dita e farla sparire.

- Così impari a fare il sapientone, angelo!- disse Crowley ancora divertito, fino a quando si ritrovò bagnato di pipì anche lui. Magic fece uno strano gemito che poteva sembrare una risata.

- Ora siamo pari.- disse Aziraphale soddisfatto e fece apparire una macchina fotografica per fare una foto al suo compagno e alla sua bambina.

Crowley schioccò le dita per pulire i suoi vestiti. Dopo essersi assicurato di aver lavato a dovere la sua bambina, chiuse il rubinetto, si fece aiutare dall’angelo ad avvolgerla nell’asciugamano, l’asciugò per bene dandole anche qualche bacetto sulla testolina e sulle guanciotte per calmarla, le mise il ciuccio in bocca e poi la portò al fasciatoio in camera sua per metterle il pannolino e un pigiamino caldo e morbido. Dovette quasi litigarci per infilarle le braccine nelle maniche perché lei voleva a tutti i costi succhiarsi i ditini.

- Magic, per favore, fai la brava. Papà Crowley ha difficoltà con la pazienza.- disse cercando di mantenere la calma.

Quando finalmente riuscì a chiuderle il pigiamino, la riprese in braccio e le annusò la testolina tenendo gli occhi chiusi.

- Profuma… come te, angelo. Di vaniglia…- sussurrò con voce soave. Aziraphale si avvicinò e annusò anche lui la testolina della piccola.

- È il profumo più buono che abbia mai sentito… decisamente meglio della mia nuova colonia.

- Quale colonia?- chiese Crowley ironico.

 

PRESENTE

 

- Pensa se fosse apparso un maschietto al posto di Magic. Avrebbe fatto la pipì in altri posti!- disse Aziraphale e si mise a ridere, finendo per contagiare suo marito.

- E io glielo avrei fatto sparire con uno schiocco!

- Crowley!

- Scusa…





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