愛. La rosa del deserto
Sakura
sospirò stanca, mentre percorreva una delle tante strade di Suna. Da
ormai un mese lavorava all'ospedale per insegnare le tecniche mediche
imparate fin'ora. Essendo l'allieva della leggendaria Tsunade, nonché
ex Quinto Hokage, era il medico ninja migliore dell'intero
continente.
Da
quando Sasuke le aveva detto che non ci sarebbe mai stato nulla tra
loro, se non una profonda amicizia, si era concentrata nel lavoro.
Aveva chiesto all'attuale Hokage, ovvero il maestro Kakashi, se era
possibile fare delle trasferte per ampliare le conoscenze mediche sue
e quelle degli altri villaggi. Naturalmente aveva approvato senza
problemi. Da allora li aveva girati tutti, e alla fine era stato il
turno di Suna.
Era
la quarta settimana, lavorava molto bene con i colleghi
dell'ospedale, e nonostante il caldo si sentiva a suo agio in giro
per il villaggio. Gaara l'aveva accolta con piacere, tanto che le
aveva proposto di alloggiare nella residenza del Kazekage. Aveva
apprezzato l'invito, ma aveva preferito affittare un appartamento che
facesse più al caso suo.
Dopo
un lungo turno, un po' affannata dal caldo girò l'angolo di una via
che ancora non aveva mai fatto. Era pieno pomeriggio e in girò c'era
parecchia gente che svolgeva le proprie commissioni e mansioni. Il
vociare piacevole delle donne che chiacchieravano tra loro, e quello
dei bambini che si rincorrevano giocando a fare i ninja, la faceva
sentire come a casa. Era bello poter sentire e vedere l'armonia
pacifica delle persone, dopo tutto quello che avevano passato, le
guerre, e l'odio per i Jinchùriki. Ora invece c'era la pace, l'amore
e l'amicizia.
Lei,
di amicizie ne aveva, tante anche, ma se doveva parlare di amore...
bé quello le mancava, o meglio, lei voleva amare, infondo aveva
passato anni e anni a correre dietro a Sasuke, lo aveva amato fino
allo stremo. Quando avevano trovato il momento per parlarne, lui le
aveva semplicemente detto che non aveva spazio per questo e nemmeno
intenzione di legarsi sentimentalmente ad una donna, erano dunque
rimasti amici. Da allora il suo amore per lui era andato scemando con
il tempo, fino a riuscire a svuotarsi completamente. Due interi anni
le ci erano voluti, e quattro trasferte in diverse zone del
continente.
Il
problema non era neanche riceverlo l'amore, infatti aveva avuto
diverse occasioni durante quei due anni, Shii per esempio, le aveva
chiesto più di una volta di uscire con lui, o Morio, il ragazzo
della Roccia, ma non sapeva il perchè il suo cuore non le aveva mai
dato un segno di interessamento. Sembrava che fosse morto con i
sentimenti per Sasuke. Infatti il problema era lei, voleva amare,
voleva provare di nuovo quei sentimenti che tanto l'avevano
straziata, ma proprio non ci riusciva.
Con
il passare del tempo, soprattutto negli ultimi due mesi, nemmeno ci
aveva più pensato, si era stancata di cercare e di sforzarsi, si era
arresa al fatto che probabilmente non ne aveva più da dare.
Con
quei pensieri vaganti, arrivò a destinazione in un attimo,
l'edificio del Kazekage. Era grande e alto, e l'ingresso era
sorvegliato da due ninja che le fecero un mezzo inchino in segno ad
entrare. Ricambiò ed entrò.
Una
volta arrivata davanti alla porta dell'ufficio del Kazekage, bussò.
<<
Avanti >>
Al
sentire la voce di Gaara attraverso il legno le fece muovere la mano
per abbassare la maniglia. Lo vide con la testa abbassata e una mano
premuta sulla fronte, con diversi fogli sparsi sulla scrivania. Due
volte a settimana si presentava da lui per consegnare i rapporti
medici dell'ospedale, e ogni volta lo trovava nella stessa posizione,
con tutte le cose alla stessa maniera. Solo che stavolta c'era
qualcosa di diverso, c'era un colore in più in quella stanza, verde.
Era un bonsai con foglie verdi e dei boccioli chiusi. Nel guardare
quella piantina si avvicinò a Gaara << Ti ho portato i
rapporti >>
Solo
a quel punto Gaara alzò lo sguardo vedendola osservare la pianta. Ma
poi si premette la fronte con le dita.
Sakura
si accorse della sua espressione sofferente << Non stai bene?
>> posò i fogli sulla scrivania e fece un passo al suo fianco.
<<
È solo un mal di testa >>
Ripensandoci,
anche le altre volte lo aveva visto strofinarsi le dita sulle tempie,
pensando però che fosse solo stress mentale << Da quanto ce
l'hai? >>
<<
Da un po', qualche settimana >>
<<
Perchè non me l'hai detto? Sono un medico, posso rimediare >>
Gaara
sospirò << Lavori già abbastanza, non volevo disturbarti >>
<<
Ma quale disturbo >> si posizionò dietro di lui << Dai,
lasciami fare >> appoggiò le mani sui lati della sua testa,
tastando delicatamente le sue tempie e tutt'intorno, scivolando tra i
suoi capelli vermigli verso il retro del collo << Sei molto
teso >>
Gaara
emise un lieve lamento trattenuto.
<<
Ora sentirai il mio chakra >> lo avvertì iniziando a
concentrare il chakra dalle mani sui nervi tesi.
Sentendosi
meglio, con il tepore del delicato flusso sotto la pelle, si rilassò
<< Ce l'ho da un paio di anni... >>
<<
Cosa? >>
<<
Il bonsai. Me l'ha regalato una vecchia signora, amica della nobile
Chiyo, dicendomi che lei avrebbe voluto che facessi sbocciare i suoi
fiori >>
<<
E...? >> smise di emanare chakra, passando a massaggiargli la
nuca.
<<
E non sono ancora riuscito a farlo sbocciare. L'ho portato qui per
potermene occupare anche mentre lavoro >>
<<
La vecchia Chiyo ti ha dato un compito difficile >> ridacchiò
leggera.
<<
Riesco a far rianimare le piante più appassite, ma questa rimane un
mistero per me >>
Ricordava
bene che Gaara aveva la passione per le piante grasse << E come
si chiama? >>
<<
Non ne sono sicuro. È un tipo di bonsai che non ho mai visto.
Potrebbe essere una pianta unica, una estinta quasi quarant'anni fa
>>
<<
E la vecchia Chiyo come potrebbe averla avuta? >>
<<
Ti sorprenderesti di quante cose la nobile Chiyo teneva per se >>
In
verità non era stupita, dato che proprio lei aveva inventato un modo
per portare in vita una marionetta. Pensando proprio a quello, era
bizzarro, in quella stanza c'erano le due persone salvate da lei con
quella tecnica.
<<
Grazie >>
<<
Per cosa? >>
<<
Il mal di testa, mi è passato >>
Sorrise
ancora dietro di lui, mentre gli massaggiava ancora il retro del
collo, notando un cambiamento sulla pelle. Gli aveva fatto venire la
pelle d'oca. Sorrise ancora.
<<
Può bastare >> le disse con voce più seria.
Le
suonò un po' strano il suo cambiamento di voce. Smise di fare quello
che stava facendo e tornò davanti alla scrivania, cercando il suo
sguardo, cosa che però non avvenne. Teneva il viso verso il basso,
gli occhi puntati sulle scartoffie.
<<
Esaminerò i rapporti più tardi. Puoi andare >> la congedò
senza guardarla.
Esitò
qualche istante, ma poi si mosse per uscire.
~☀~☾~☀~
Le
due settimane a seguire furono uguali alle prime, sempre due volte a
settimana si presentava da Gaara a consegnare i rapporti, trovandolo
concentrato su altri documenti, scambiandosi pochissime parole,
congedandola quasi subito. Almeno non aveva più mal di testa.
Una
sera, dopo un'intensa giornata all'ospedale, e solo dopo la solitaria
cena in casa, vedendo il cielo limpido fuori dalla finestra, decise
di uscire per una passeggiata notturna.
La
brezza delicata le accarezzava la pelle, il cielo era limpido con una
luminosa luna completamente piena. Con le luci delle lanterne dei
lampioni, e quelle che venivano dall'interno delle abitazioni, non si
potevano vedere le stelle. Con questo pensiero e la voglia di
camminare decise di provare ad andare sull'alta altura che circondava
Suna.
Dopo
diverse scalinate, arrivò sul punto più alto. Da lì poteva vedere
l'intero villaggio illuminato, e anche il cielo stellato. Era una
meraviglia per gli occhi. Suna era un villaggio di pochi colori, ma
in compenso era molto accogliente.
Spostando
lo sguardo alla sua destra notò l'immensa distesa di sabbia. I raggi
lunari davano la giusta visione del deserto, trovandolo visivamente
più oscuro.
Senza
pensare si mosse per avere una visione migliore, e quando aggirò
delle grossi rocce notò una figura di qualcuno girato di spalle,
quasi sul bordo della rupe. Solo un momento dopo lo riconobbe <<
Gaara... >>
<<
Cosa ci fai qua? >> le chiese lui restando nella stessa
posizione.
<<
Volevo fare una passeggiata, e sono venuta quassù per vedere le
stelle >> gli si avvicinò lentamente, standogli ancora alle
spalle.
Gaara
non si mosse e non disse nulla.
<<
E tu? >> provò a chiedere.
<<
Non riesco a dormire >>
Si
fermò a circa un paio di metri dalla sua schiena.
<<
Da quando non ho più mal di testa, non riesco più a dormire >>
Sgranò
gli occhi confusa << Sono due settimane che non dormi? >>
Gaara
sospirò.
<<
Ma come fai a stare in piedi? Sarai stremato >> si preoccupò.
<<
Sakura, ho passato i miei primi sedici anni senza dormire nemmeno una
volta. Due settimane non sono nulla in confronto >> le ricordò.
Giusto,
“Shukaku” << Però adesso perchè? Hai qualche
preoccupazione? >>
<<
Non esattamente >>
Data
la sua risposta vaga, capì che non le avrebbe detto il vero motivo.
Pensò che fossero affari da Kazekage << Sono in grado di
alleviare anche l'insonnia >> gli propose.
Silenzio.
Ancora
silenzio.
<<
Bé, se dovessi cambiare idea... sai dove trovarmi >> fece per
girarsi.
<<
Se puoi aspettare qualche minuto, potresti ammirare qualcosa di più
bello delle stelle >>
Un
po' stupita, ma incuriosita, si mosse lentamente per affiancarlo,
seguendo il suo sguardo sul deserto davanti a loro << Cosa?
>>
<<
Aspetta >>
Solo
un paio di minuti e poi all'improvviso notò come la sabbia del
deserto iniziava a luccicare, un luccichio argentato con sfumature
blu. La sorprese. Ma quello che la sorprese maggiormente fu l'effetto
successivo, era quello di un mare mosso da onde morbide. Era
stupendo. Ma come era possibile una cosa del genere?
<<
In mezzo alla sabbia ci sono polveri e granelli di un materiale
stellare >>
<<
Mi stai dicendo che è caduta una stella nel deserto? >>
<<
Sì, moltissimi anni fa, prima che Suna venisse costruita >>
<<
Wow >>
<<
Ho scoperto questo posto un anno dopo la morte di mio zio >>
Spostò
lo sguardo sul profilo di Gaara. Suo zio Yashamaru.
<<
Ogni luna piena il deserto diventa un oceano per qualche minuto >>
Il
luccichio svanì nel riflesso degli occhi di Gaara. Doveva aver visto
molte volte questo effetto. Un stretta al cuore le venne al pensiero
di quello che lui aveva passato.
Gaara
chiuse gli occhi in un sospiro.
Il
suo silenzio pensieroso le fece capire che stava per dirle
qualcos'altro.
<<
Puoi davvero aiutarmi con l'insonnia? >> li riaprì girando lo
sguardo sul suo.
<<
Sì >>
❧❧❧
I
raggi della luna filtravano dalla finestra della camera reale del
Kazekage, dando modo di poter illuminare soavemente la stanza.
Gaara
si sdraiò sul letto, guardando il soffitto sopra di lui.
<<
Ora chiudi gli occhi >> gli disse dolcemente
Lui
eseguì.
Successivamente,
Sakura, in piedi e affianco al letto, posizionò il palmo della mano
sulla sua fronte e iniziò ad emanare chakra. Il suo sguardo si fermò
sul nero dei suoi occhi, segni che lo avevano contraddistinto dalla
nascita per colpa del Bijuu che lo aveva tormentato per anni.
Iniziò
a pensare che Gaara era cambiato radicalmente da quando lo aveva
incontrato la prima volta agli esami chunin, era stato Naruto a
fargli capire la retta via, ma era stato lui stesso a diventare un
Kazekage rispettato. Ora tutti lo adoravano, e non solo Suna o il
Paese del Vento, era venerato nell'intero continente, soprattutto
dopo aver fatto il discorso incoraggiante durante la quarta guerra
Ninja. Lei lo aveva trovato emozionante quel giorno. Doveva ammettere
che ammirava moltissimo Gaara.
Inaspettatamente
gli occhi smeraldo di Gaara le si aprirono davanti ai suoi,
lasciandola sopraffatta, costringendola a fermare il chakra.
<<
Dormi qui... con me >>
Il
suo cuore pompò più forte all'improvviso, mentre i suoi occhi le si
spalancarono al sentire un'emozione non del tutto nuova.
Si
guardarono a lungo fin quando Gaara le afferrò l'avambraccio con
delicatezza << È tardi, rimani >> specificò meglio.
Entrambe
le volte non gliel'aveva chiesto, gliel'aveva semplicemente ordinato.
Non sapeva se era perchè era il Kazekage, e quindi un suo superiore,
o se per istinto, ma si mosse verso l'altra parte del letto senza
dire nulla. “Solo perchè era tardi” si disse tra se e se, ma
quella sensazione nel suo petto le diceva ben altro. Si sdraiò
rivolta verso di lui, senza nemmeno sfiorarlo.
Solo
a quel punto Gaara richiuse gli occhi in un respiro leggero.
Sakura
poté vedere la sua espressione farsi più serena, e qualcosa dentro
di lei si scaldò maggiormente. Era come una fiamma che prendeva
sempre più vita, di nuovo. Con quella sensazione in corpo si
addormentò un lieve sorriso sulle labbra.
~☀~☾~☀~
I
raggi del sole le colpivano il viso, e infastidita dalla troppa luce
si svegliò. Le ci volle qualche secondo per riordinare gli ultimi
ricordi, e appena localizzò di non essere nel proprio appartamento,
voltò subito lo sguardo verso l'altra parte del letto. Vuoto.
Però
il fatto che si era svegliata lì, le fece capire che aveva davvero
dormito con lui. Il suo cuore iniziò a batterle più forte al
pensiero. Sorrise nel sentire quell'emozione dentro di se. Aveva così
tanto sperato di risentire quella sensazione, e le era bastato
incrociare lo sguardo di Gaara pensando a quanto le piaceva. Si era
di nuovo innamorata. Aveva voglia di rivederlo, di poter passare del
tempo con lui...
Però...
cosa le faceva credere che lui potesse essere interessato a lei? Lui
era il Kazekage. E solo il semplice fatto che le avesse detto di
rimanere a dormire con lui, non stava a significare molto. Aveva
dormito molte volte insieme ai suoi compagni di Team durante le
missioni, dormire con Gaara nella sua stanza non era diverso, vero?
Per
quanto fosse contenta, stava di fatto che così non poteva stare,
detestava solo l'idea che potesse finire come con Sasuke. Aveva
bisogno di sapere, e stavolta non voleva far passare anni prima di
essere rifiutata. Se doveva succedere voleva saperlo subito, era
meglio troncare la speranza sul nascere. Poi avrebbe passato il suo
tempo a mettersi il cuore in pace, di nuovo...
Dopo
essersi riordinata i capelli nel bagno privato di Gaara, uscì dalla
camera.
Dopo
altri due minuti si fermò davanti alla porta dell'ufficio del
Kazekage. Respirò per diversi secondi preparandosi al colpo, e alla
fine bussò.
<<
Avanti >>
Prese
un ultimo respiro profondo e aprì la porta.
I
loro sguardi si incrociarono subito, il colore della giada si scontro
con quello smeraldo di Gaara. Sakura poteva sentire il suo cuore
scoppiare.
Gaara
si alzò dalla postazione << Sakura- >>
<<
Vorrei chiarire una cosa... >> lo interruppe subito. Lo sguardo
fu attirato dal bonsai sulla scrivania, notando che i boccioli si
erano schiusi timidamente, ed erano rosa << I fiori... >>
Gaara
si scostò dalla sedia, portandosi davanti alla scrivania
accarezzando delicatamente uno dei boccioli << Stanno
sbocciando >> accennò un sorriso.
Era
confusa da questa novità, ma questo non la distolse dal motivo della
sua presenza di prima mattina << Ti volevo dire che io...
>>
vacillò per un momento temendo la sua reazione << … io...
>>
strinse i pugni ai suoi fianchi facendosi coraggio << … io mi
sono innamorata di te >> ammise tutto d'un fiato.
Gaara
ampliò leggermente lo sguardo verso di lei.
<<
Lo so, è pazzesco, è successo tutto ad un tratto... >> lo
vide spostarsi dalla scrivania e camminare verso di lei con
un'espressione impassibile << E me ne torno a Konoha se tu...
>> era sempre più vicino che temeva che le uscisse il cuore
dal petto << … se tu- >> e poi inaspettatamente Gaara
la interruppe premendo le sue labbra contro le sue. Non se ne era
nemmeno resa conto, si era slanciato all'improvviso e l'aveva baciata
con le mani appoggiate dolcemente ai lati della sua testa. Si
aspettava qualcosa di diverso, che le dicesse che l'amore non faceva
per lui, che come Kazekage non voleva impegnarsi, qualsiasi altra
cosa, ma non un bacio.
Ma
poi, dopo lo stupore arrivò la contentezza, e chiudendo gli occhi si
lasciò trasportare dalle emozioni. Seguì dolcemente e delicatamente
i movimenti della labbra di Gaara, fino a quando lo sentì
distaccarsi lentamente. E solo quando non sentì più le sue labbra,
aprì gli occhi, vedendolo guardarla serenamente con un lieve sorriso
sulle labbra.
<<
Da quando sei arrivata qui, non ho fatto altro che pensare a te,
cercando di capire come poter gestire l'effetto che mi facevi...
>>
Il
mal di testa...
<<
E poi il non riuscire ad esprimermi mi tormentava la notte... >>
Era
rimasta senza fiato alle sue parole. Questo voleva dire che lui...
<<
Non so come, ma anche io mi sono innamorato... di te >>
Le
veniva quasi da piangere dalla contentezza << Gaara... io...
>>
non sapeva che cosa dire.
Gaara
le si avvicinò ancora e le appoggiò dolcemente una mano sulla
guancia, portandosi di nuovo vicino al suo viso << La rosa del
deserto >>
Con
occhi umidi lo guardò non capendo.
<<
È il nome della pianta >>
Sakura
puntò lo sguardo sul bonsai, notando che i timidi boccioli stavano
sbocciando visivamente in meravigliosi fiori rosa.
<<
Ho scoperto che sboccia solo in presenza di amore. Solo il mio non
era sufficiente >>
Un
lacrima le rigò la guancia scoperta, e Gaara con l'altra mano gliela
asciugò. Sorrise felicemente mentre si specchiava nel riflesso dei
suoi occhi smeraldo. Era semplicemente felice che qualcuno la
ricambiasse. E così con tutto l'amore che provava, azzerò le
distanze tra loro in un altro dolce bacio.
~♥~♥~♥~
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