Ad ogni sorso un pensiero

di EM_aspirantescrittrice
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mammmmmma

Oscillo il calice.

Il liquido arancione scorre sul vetro, creando diverse onde.

Mi porto il bicchiere alle labbra.

Un sapore dolce mi invade la bocca, per poi sentire quel leggero pizzicore sulle lingua.

Guardo il paesaggio, comodamente seduta sul muretto del mio balcone.

Chiudo gli occhi per qualche secondo, il tempo di un altro sorso.

Li riapro e guardo l’orizzonte.

Mi manchi.

E' l'unico pensiero che mi invade la testa.

Vorrei urlare, gridare a tutti che vorrei che fossi qui.

Con me.

Un altro sorso.

Domani sono due anni e mezzo che te ne sei andata.

Già.

Solo.

Non riesco neanche io a dare una definizione al tempo trascorso senza di te.

Ci sono giorni in cui mi sembra che fosse ieri, quando abbiamo bevuto il nostro ultimo prosecco assieme.

Altri, invece, mi sembra passata una vita.

In questi anni sono cambiate tante cose e ne sono successe altrettante.

Io sono cambiata e ho dovuto affrontare tutto da sola.

Avrei avuto bisogno di te.

Ho bisogno di te.

Un altro sorso.

Sorrido contro il vetro del bicchiere, prima di allontanarlo definitivamente dalle mie labbra.

Cosa sarebbe successo se tu fossi stata qui?

Cosa sarei io adesso se tu fossi stata accanto a me?

Non lo so.

Non riesco a immaginarmi questi due anni con te.

Mi viene da ridere.

Trattengo a stento una risata, riappoggiando le labbra al bicchiere.

Bevo un altro sorso.

Non riesco a capire bene quanto io sia cambiata in questo periodo.

Ma so di esserlo.

La tua scomparsa mi ha fatta crescere, ancora di più di quello che io già non fossi.

I primi tempi ero divisa in due.

Vivere come gli altri si aspettavano oppure essere libera.

Altro sorso.

Scelsi la libertà.

Alcol, sesso e una relazione che mi faceva stare bene.

Ma questo solo in apparenza.

Dentro ero sempre alla ricerca di qualsiasi cosa che mi facesse sentire viva.

Il tuo ricordo era sempre li, piantato nella mia testa.

Davanti agli occhi.

Mi stringeva il cuore, così forte da farmi versare milioni di lacrime.

Ho trascorso molte notte a piangere.

Forse troppe.

Riappoggio il bicchiere sulle labbra, senza distogliere lo sguardo dal nulla.

Il dolce liquido non giunge più alla mia bocca.

Appoggio il calice sul muretto.

Perchè non sei qui a bere con me?

Come ti era passata per la testa l'idea di lasciarmi da sola?

Pensavi che io sapessi cavarmela da sola?

Mi hai sempre sopravalutata.

Io non sono in grado di sopportare questo peso sul petto.

Posso fingere.

Devo fingere.

Per me stessa e per i nonni.

Lo promisi a loro.

O per lo meno, glielo feci capire quando decisi di vivere in questa casa da sola.

Anzi, mi correggo.

Con Pepa.

Chiudo gli occhi e appoggio la testa alla parete.

Mi hai lasciato anche il tuo cane.

Dovevi proprio fidarti di me, vero?

Le mie labbra stendono in un piccolo sorriso.

Come padrona faccio schifo, eri meglio tu.

Io mi limito a tenerla in vita e a giocarci ogni tanto.

E' più lei che si prende cura di me.

Sai che quando la guardo mi vieni in mente?

Sospiro.

Mi passo una passo tra i ricci, in cerca di un appiglio.

I ricordi fanno troppo male.

E' ora di tornare alla vita.

Domani non verrò a trovarti.

Non lo faccio mai.

Sicuramente ci saranno i nonni e forse la zia.

Mi alzo e stiracchio le gambe, che si sono intorpidite per la scomoda posizione.

Prima di afferrare il calice, alzo lo sguardo verso il cielo.

Mi manchi mamma.




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