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6.LA PELLE DEL CICLOPE
E'
arrvata la primavera ed Ares può cercare Afodite, insiemead
Alexis parte per Xanemos. Meno male che sono soo 35 minuti di
camminata! Quel giorno è caldissimo, sebbene indossino i sandali
sentono il caldo delle pietre.
Ares
vede i contadini (non esistono le mondine, perché la donna non
può uscire dalla casa) arare il riso dai buoi che tirano
l'aratro. Le risaie attraversano campi lunghissimi confondendosi con
gli ulivi.
I contadini vengono inseguiti dai bambini che giocano a sfidare la pazienza dei buoi.
Ares accaldato e dolorante siede sotto un grande fico, l'ombra gli da sollivo.
“Manca poco... ancora un po' e siamo arrivati...”spiega dolce Alexis.
“Come lo sai? Ho mle ai piedi. Perché non posso avere il mio calesse?”
“La
mia f1amiglia vive in questo posto. Me ne sono andato per mantenere i
nonni. Loro mi hanno cresciuto. I miei genitori erano morti
subito.”
“Ah... spero che riusciamo a trovare Afrodite. Non so più dove cercare.”
“E'
quasi il tramonto. Andiamo.”ordina stanco Alexis aiutando
l'amante ad alarsi. Vedendo che non ha voglia di camminare, lo tira
correndo.
“Non ho il permesso di correre... lasciami. M fanno male i piedi...”
“Guarda!
Là c'è il mare! Vieni! E smettila di
piagnucolare!”eclama allegro Alexis indicando con l'altra mano il
mare blu; tira Ares fino alla spiaggia.
“AFRODITE! TI HO TROVATA!”urla euforico correndo da lei, la donna lo guarda infastidita.
“Cosa
fate?! Giratevi! Sono nuda! E non parlo con uomini
sconosciuti!”esclama spazientita quella vedendo la delusione del
ragazzo. Dietro Ares c'è una bellissima sorpresa: Afrodite
è a pochi metri dal suo corpo sudato.
“Ares! Ho sentito la tua voce da dentro la stalla! È bello vederti!”
“Ti cercavo ovunque! Non ho mai smesso di pensarti, neanche per un secondo!”
“Andiamo.
Lasciamoli da soli. Venite. Mi serve il vostro aiuto.”ordina
calma l'altra donna, Alexi la segue; intanto Afrodite bacia l'amante.
Gli tocca ii capelli; qei riccioli le erano jmancati.
Are
osserva Afrodite svestirsi per lavarsi nel mare. La schiuma marina esce
dai testicoli del Dio Marino, disspovendosi sotto l'acqua. Era un
corpicino bianco (dello stesso colore dell'acqua marina) che in pochi
minuti si fece più grande; le alghe diventarono dei bellissimi
capelli ed i assolini gli occhi. La sabbia invece forma il corpo.
Una
volta Ares trasformato in avvoltoio vola sopra il mare e vede queste
scena; da quel momento si innamora di Afrodite. Decide che sarà
sua. Non importa come. Percé perfino il Dio Guerriero sa amare.
“Ricordi quando ci siamo conosciuti? Avevi la pelle azzrra. Eri strana.”
“Non potrei mai dimenticarlo. Mi sei rimasto nei pensieri per giorni.”
“DOBBIAMO
UCCIDERE POLIFEMO! IL GIGANTE CHE VIVE NELL'ISOLA DEI
CICLOPI!”esclama ansioso Alexis dalla finestra del cucinotto.
Ares lo guarda irritato.
Afrodite
accompagna Ares in casa per cenare. Mangiata la salsiccia ed i fichi
chiacchierano sui mesi in cui non si sono visti. Hanno tante coe da
dirsi.
Ares ha ancora fame, ma si è rassegnato che queste persone non mangiano tanto.
Ares
insieme ad Alexis partono per Catania dal porto di Xanemos, devono
raggiungere Aci Trezza. La famiglia doe ha vissuto Afrdite vuole la
pelle del ciclope, perché vivrebbreo per sempre come dei nobili;
dopo averla venduta.
Polifemo
vive nell'Isola Dei Ciclopi ad Aci Trezza sotto l'Etna. Non esce quasi
mai dalla sua caverna, solo per mangiare qualche pecora.
Alexis ed Ares organizzano una rissa con alcune guardie per rubargli le armi.
“Mi
ubriacherò e piccherò la guardia alla pota ovest, poi te
le dai dei pugni.”spiega dubbioso Ares prima di entrare nella
taverna.
Ares
crede di meritarsi un po' di divertimento, dopo l'incubo che sta
vivendo! Gioca a braccio di ferro. E beve la birra fino al tramonto.
È in questo momento che le guardie cambiano il turno di guardia.
Si alza dal tavolo da gioco barcollante.
I soldati guardano Ares sospettosi, sono attenti a qualsiasi movimento.
Ares si avvicina al soldato per tiragli un pugno, l'altro lo spintona irritato.
“Attento,
ragazzo! Torna a casa che è meglio... ordina spazientito il
soldato, intanto Alexis colpisce l'uomo e gli ruba l'arma; Ares
raccoglie la spada. Non si sa come riesca a stare in piedi. I ragazzi
fanno lo stesso con una seconda guardia.
Alexis
ed Ares dormono sotto un albicocco: è troppo ubriaco per
riuscire a coordinare il corpo sl sentieo collinare. All'alba, i
ragazzi camminano fino alla caverna del ciclope; si guardano intorno
angosciati. Non c'è nessuno in quelle strade, neanche un
animale... che gira in quelle campagne. Frutteti, vigne e cascine; solo
queste cose ci sono in queste colline. Come se in quel posto ci vivesse
qualcosa di sbagliato. Mostruoso e crudele. Nesuna vita può
nascere in queste campagne; ma solo distruzione... perché vivono
i giganti con un solo occhio: ciclope è l'essere brutale che
insazabile mangia gli umani.
Ares
ed Alexis giungono davanti alla caverna del ciclope, vedono un recinto
di pecore e degli scheletri... probabilmente umani. Sono schifati.
Polifemo
nobn uscendo mai dalla su caverna, usa il succo prodotto dal fico per
la coagulazione del latte e la produzione dei formaggi. Nessuna persona
capita sull'isola: ci devono andare apposta.
Alexis gira intorno al recinto delle pecore, per cercare un'entrata secondaria. Non c'è.
Ares insieme all'amico aspettano che Polifemo esca dalla caverna per entrare.
Polifemo
presa una pecora se ne torna nella caverna; l'animale bela
terribilmente. L'essere dopo aerla scuoiata infilza dei pezzi di carne
sul bastpne, la mette a cuocere sotto il fuoco. Polifemo si è
già accorto degli intrusi! Ma Ares preso dall'incosciente
coraggio estrae la spada per uccidere il mostro; nel frattempo Alexis
lo distrae parlandogli, dopo un po' Polifemo capisce l'inganno e riesce
ad afferrare Ares dalla caviglia! Il Dio Guerriero si dimena come un
umano qualunque... ma Alexis riesce a raccogliere il bastone della
carne e brucia il mostro. Lo scuioano.
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