TENERE UN SEGRETO
Era l’ultimo giorno a Berlino. Il cielo era nuvoloso, come a fare
compagnia al dispiacere di Tenten di dover lasciare di nuovo quella
città. Fin dalla mattina avevano semplicemente passeggiato.
-Eppure ero sicura che fosse qui…- la ragazza passava in
rassegna con lo sguardo tutte le vetrine davanti a cui stavano
camminando.
-Potrebbe essere chiuso.
-No, non è possibile. Probabilmente mi ricordo il numero civico sbagliato…
Dieci metri più in là, finalmente, vide quello che cercava.
-Lo sapevo!
Neji la seguì all’interno di quello che in prima battuta
sembrava un semplice negozio di bigiotteria etnica. In realtà
bastava soffermarsi su qualche pezzo in esposizione per capire che si
trattava di lavori d’artigianato.
Tenten cominciò a cercare tra le vetrine.
-Eccola. A Kurenai piacerà un sacco.
-Perché prenderle il regalo di nozze qui? Potevi trovare qualcosa anche in Giappone.
-Ho visto questa collana la prima volta che sono venuta a Berlino. Da
quando Kurenai si è fidanzata ho pensato a mille idee diverse,
ma niente da fare: deve essere questa- cercò di attirare
l’attenzione del commesso.
-Non mi è chiara la logica, ma se lo dici tu.
-Non ti capita di fare molti regali, eh?
-No, in effetti no.
Il commesso si avvicinò e, incredibilmente, riconobbe Tenten.
Mentre prendeva la collana per incartarla, la invitò a seguirlo
al bancone, dove erano esposti alcuni anelli, indicandogliene uno.
-Non ci posso credere, è ancora qui…
Si chinò a osservare un anello d’oro, con una corniola di dimensioni modeste come pietra.
Lo Hyuga si avvicinò, incuriosito.
-È la prima volta che ti vedo dare attenzione ad un gioiello.
-Già, di solito non mi interessano. Ma… non so, mi ha
colpito da quando l’ho visto l’altra volta. Mi sono
costruita un po’ la fantasia che mi stia aspettando, per qualche
motivo- si riscosse dalla sua aria sognante -Ma, più
realisticamente, non me lo posso permettere. Perciò mi tocca
aspettare di diventare ricca, cosa alquanto improbabile.
La ragazza pagò la collana e si diresse verso l’uscita, non prima di aver dato un ultimo sguardo all’anello.
Tenten dormiva profondamente, con la schiena mezza scoperta che si
alzava e abbassava impercettibilmente. Neji cessò di guardarla
per cercare il bicchiere d’acqua sul comodino e bere.
Ritornò a sdraiarsi, strofinandosi gli occhi.
L’indomani sarebbero ripartiti e tornati alla vita di sempre,
circondati dalle persone di sempre. Lì, al buio, si concesse di
chiedersi se sarebbe cambiato qualcosa tra loro. Si erano riconciliati
e riavvicinati a Toronto; la loro storia era cominciata in Canada e
continuata durante una vacanza in Europa, alloggiando nello stesso
appartamento e, negli ultimi giorni, dormendo nello stesso letto. Cosa
avrebbe significato tornare in Giappone? Si sarebbero percepiti allo
stesso modo? O si sarebbero sentiti più distanti, distratti
dalla quotidianità e dagli impegni?
-Ehi…
Il sussurro della ragazza richiamò il suo sguardo.
-Scusa, ho fatto rumore?
-Qualcosa del genere- rispose con la voce impastata e gli occhi chiusi
-sento come un ronzio provocato dai pensieri di qualcuno che si
preoccupa…
Lo Hyuga scosse il capo incredulo, senza riuscire a trattenere un sorriso.
-...e comunque quando sei sveglio non riesci a tenere le gambe ferme-
continuò lei, girandosi lentamente su un fianco -stai bene? Hai
bisogno di parlare?
-Sto bene- la rassicurò -torna pure a dormire.
-Senza offesa, ma grazie- biascicò lei tornando ad abbracciare il cuscino.
Il ragazzo le si avvicinò e la baciò sulle labbra.
Osservò un impercettibile accenno di sorriso comparire sul volto
di Tenten e, prima di rendersene conto, prese sonno.
Fu strano per tutti e due rimettere piede sul suolo giapponese.
Seguirono il flusso di persone verso l’uscita con passo
cadenzato, in silenzio, scambiandosi qualche sguardo.
Quando scorsero Asuma e Kurenai nell’area ‘Arrivi’,
il ritorno alla quotidianità risuonò in loro,
accompagnato però da una piacevole sensazione di
familiarità.
Tenten corse loro incontro sorridente, lasciandosi abbracciare.
-Che bello riaverti qui, tesoro!- esclamò la donna stringendola forte -Sembra sia passato un secolo!
-Quant’è vero!- rispose la ragazza mentre si sentiva scompigliare i capelli.
-Hai un aspetto meraviglioso, ragazzina. Ti fa bene viaggiare- Asuma si
rivolse al ragazzo che li aveva raggiunti -Neji, bentornato anche a te.
-Grazie. È un piacere vedervi.
Kurenai lasciò finalmente andare Tenten.
-Abbiamo sentito i tuoi per sapere come tornavi a casa e ci hanno detto
che avresti preso un taxi. Perché non lasci che ti accompagnamo?
Se non altro sarai in compagnia.
Lo Hyuga, dopo un istante di stupore, accettò volentieri.
-Ma prima- intervenne Asuma infilandosi una sigaretta in bocca -che ne
dite di fermarci a mangiare un boccone? Ormai è ora di cena:
riposerete meglio a stomaco pieno.
Si era creato fin da subito un clima rilassato e familiare. Asuma e
Kurenai facevano sembrare il fatto che stessero insieme come qualcosa
di assolutamente normale e naturale. Parlarono molto della serie che
avevano girato a Toronto.
-Non ti ringrazierò mai abbastanza, Asuma, per avermi trovato quel lavoro- ribadì Tenten.
-Io non ho fatto praticamente nulla, sei tu che hai passato il provino.
E sono sicuro che anche Neji sarà stato eccezionale.
-Ho fatto la mia parte- commentò semplicemente lo Hyuga -Certo,
trovare lì qualcuno con cui avevo già lavorato lo ha reso
sicuramente più facile. È stata davvero una sorpresa
incontrarci lì.
Kurenai tossì sonoramente, lasciando la ragazza perplessa.
Conosceva molto bene i suoi colpi di tosse intenzionali: lo faceva ogni
volta che voleva che qualcuno sputasse il rospo.
-Cara, dovresti bere un po’ d’acqua- la incoraggiò il compagno con ostentata noncuranza.
-Avevi promesso che glielo avresti detto.
-Ma che fretta c’è, stiamo così bene ora…
-Asuma!
A quel tono non ci si poteva opporre.
I due ragazzi li guardavano entrambi dubbiosi, non capendo dove volessero andare a parare.
-Ok- si arrese l’uomo -Ho una piccola confessione da fare.
Tenten e Neji si sporsero leggermente verso di lui, sentendosi in qualche modo chiamati in causa.
-Quando mi hanno parlato della produzione e tu- indicò con un
cenno del capo la ragazza -hai subito deciso di presentarti al provino,
ho contattato l’agente di Neji e gli ho suggerito di prendere in
considerazione la parte del protagonista.
-È stato prima che litigaste- precisò Kurenai
-aspettavamo gli esiti dei provini per dire che entrambi avreste
recitato in quella serie, ma con la tensione che c’era tra voi
non ci sembrava una buona idea.
-E, se devo esser sincero, speravo che un contesto neutrale potesse aiutare a riappacificarvi.
I due ragazzi inizialmente rimasero in silenzio, con delle espressioni
indecifrabili in volto. La prima a parlare, ovviamente, fu Tenten.
-Che cosa assurda…- si limitò a commentare scuotendo il capo.
-Mi rendo conto che è stato un comportamento al limite
dell’invadenza e vi chiedo scusa. Ma devo ammettere che, dato il
risultato, faccio un po’ fatica a pentirmene del tutto.
Gli interessati si scambiarono uno sguardo.
-Beh- Neji prese finalmente parola -tutto considerato, immagino che dovrei ringraziarti.
Il viso di Asuma si distese.
-Bene, ora va meglio- sentenziò Kurenai soddisfatta, per poi
cambiare argomento -Spero che riuscirai a riposare bene, Ten: domani
sera Hinata ha organizzato una festicciola in giardino con tutti i
vostri amici per darvi il bentornato.
-Non vedo l’ora!- esclamò la ragazza.
-Noi, ovviamente, non abbiamo accennato a nessuno del fatto che state
insieme- aggiunse Asuma -abbiamo pensato che voleste decidere voi
quando e come dirlo.
-Sì, in effetti sì- confermò lo Hyuga.
-Beh, non sarà facile- commentò Kurenai, rivolgendosi in
particolare a Tenten -lo sai che per questo genere di cose Shino ha una
specie di radar, ti conosce troppo bene.
-Sì, lo so…
-Dovrete fare attenzione se intendete tenervelo ancora un po’ per voi.
Quel discorso dette da pensare ad entrambi i ragazzi sulla strada verso
casa. Quando arrivarono a villa Hyuga, i loro accompagnatori li
lasciarono da soli appena scaricati i bagagli.
-Il fatto di doverlo tenere nascosto ti preoccupa?- chiese il ragazzo.
-Certo, non sarà facile… ma abbiamo un accordo: nessuno
dei due dice nulla finché tu non decidi che è il
momento. Kurenai però ha ragione: dovremo starci attenti-
Tenten sospirò -Immagino di dover sperare che saltino fuori un
bel po’ di incontri del Progetto Canto a recupero dei mesi persi.
Neji sorrise, sistemandole la solita ciocca dietro l’orecchio.
-Puoi contarci.
Si scambiarono un bacio, per poi rimanere abbracciati.
-Da domani cambieranno molte cose- sussurrò lui contro i suoi capelli.
-Può darsi- rispose lei, allontanandosi per guardarlo negli occhi -ma chissà, potrebbero anche cambiare in meglio.
Cominciò a dirigersi verso l’auto, ma si voltò a metà strada.
-Magari sarà anche più divertente- disse sorridendo.
Il ragazzo la seguì con lo sguardo finché non salì
in macchina, per poi sorridere a sua volta vedendo che aveva aperto il
finestrino e si era sporta per salutarlo ancora.
Tenten pensò che villa Hyuga sembrava totalmente diversa
rispetto alla sera precedente. Erano solo le cinque del pomeriggio, ma
non aveva potuto resistere all’idea di stare un po’ da sola
con Hinata prima di vedere tutti gli altri. Sentiva il bisogno di
riabituarsi alla sua vecchia vita.
Quando la sua migliore amica le apparve davanti, si ricordò di
quanto le fosse mancata. Si abbracciarono prima ancora di pronunciare
una qualsiasi parola.
-Sembra passata un’eternità!
-Davvero!
La padrona di casa la condusse al giardino sul retro, dove erano già stati allestiti tavoli e sedute.
-Non mi dire che hai già fatto tutto. Sono venuta prima anche per dare una mano.
-Lo so, lo so. Vedrai che ci sarà qualcosa da fare, anche se non te ne dovresti preoccupare.
Il loro tè speciale era già pronto, perciò si sedettero godendosi il sole di giugno.
-Non hai detto a nessuno che venivo prima, vero?
-Certo che no, voglio averti tutta per me- rispose Hinata con la sua
usuale dolcezza -anche se non posso garantire che qualcuno non faccia
un’improvvisata.
-Allora godiamocela finché possiamo!
Come si aspettava, l’amica le pose un’infinità di
domande sulla serie. Si distrasse solo un attimo quando le arrivarono
un paio di messaggi.
-Tutto ok?- chiese Tenten.
-Sì, sono solo delle conferme per stasera. Verranno anche Gaara e gli altri, sai. Ci sarà anche Matsuri.
-Oh, che bello. Non vedo l’ora di rivedere anche lei.
-Sembra una ragazza molto carina, mi piacerebbe conoscerla meglio. Ho
invitato Gaara perché so che è un buon amico di mio
fratello, ma ovviamente non potevo non estendere l’invito anche a
Kankuro e Temari. Ci divertiremo tutti insieme. Comunque Neji
arriverà un po’ più tardi, aveva delle commissioni
da sbrigare…
Tenten le lanciò uno sguardo perplesso.
-Hinata, io non ti ho chiesto dove fosse Neji.
La ragazza rimase a bocca aperta, come colta in castagna.
-Lui ti ha detto qualcosa?
La Hyuga indugiò un po’, per poi vuotare il sacco.
-Oggi a pranzo l’ha detto a tutta la famiglia…
-A tutt… cosa? L’ha detto ai tuoi genitori?
-Sì, ma non devi preoccuparti, l’hanno presa bene.
-Oh mio dio…- Tenten si coprì il viso con le mani per l’imbarazzo.
-Voleva aspettare che me lo dicessi tu, sapeva che ci tenevi, ma
essendo sua sorella si sentiva in dovere di farmelo sapere…
Seguì un momento di silenzio, durante il quale Tenten si accese una sigaretta.
-È naturale- disse infine -che abbia voluto dirtelo lui. Certo,
anch’io non avrei resistito molto nel tenere il segreto con te.
Hinata finalmente poté mostrare il suo totale entusiasmo.
-Sono così contenta per te!- esclamò abbracciandola -E te
lo devo proprio dire: sei radiosa, tutta un’altra persona da
quando sei partita. Si vede che sei felice.
L’altra in risposta sorrise.
-Non posso negarlo, non sono mai stata così bene.
-E comunque Neji mi ha fatto promettere di non dirlo a nessuno, quindi puoi stare tranquilla.
Tenten non poté fare a meno di scuotere la testa.
-Puoi dirlo a Kiba.
-No, mio fratello non vorrebbe…
-Kiba è bravo a tenere i segreti, noi lo sappiamo bene. Non
voglio che vi nascondiate le cose, voi vi dite sempre tutto. Stai
tranquilla, affronterò io l’ira di Neji se lo dovesse
scoprire.
Come sempre, Hinata si sentì rassicurata.
Quando mancava mezz'ora all’orario di ritrovo, cominciarono a
portare fuori cibo e bevande. Stavano sistemando uno dei tavoli quando
qualcuno si presentò in anticipo.
-Lo sapevo che saresti stata già qui.
Tenten si ritrovò stretta nell’abbraccio di Shino in meno di un secondo.
-Mi sei mancato troppo!
-Mai quanto tu a me- ribatté il ragazzo senza allentare la
stretta -non ti azzardare più a sparire per tutto questo tempo.
-Parola di scout.
Quando si furono separati, Shino la squadrò da capo a piedi.
-Hai un aspetto magnifico. Anche se…
-Cosa?
-Hai qualcosa di diverso.
La ragazza gli rivolse uno sguardo perplesso.
-Diverso come?
-Non lo so- l’Aburame rimase pensieroso per un po’, poi
scrollò le spalle -tanto prima o poi lo capirò. Allora,
vi serve una mano?
Si diressero tutti e tre in casa a prendere il resto; nel frattempo Tenten lanciò a Hinata uno sguardo sollevato.
-Eccoti!
-Era ora!
Tenten si ritrovò assalita da Ino e Sakura, contemporaneamente. Quasi non la facevano respirare.
-Anche voi mi siete mancate, ragazze, ma non ho mica rischiato di
morire! Shikamaru, Choji, Sasuke- salutò ancora stretta in
quella morsa d’affetto.
La sommersero subito di domande, ma riuscì abbastanza facilmente
dirottare il discorso sulle loro novità. Mentre le ascoltava
vide arrivare Gaara e Matsuri, che si tenevano per mano. Li
salutò da lontano, sperando di riuscire a parlarci più
tardi, magari senza troppe persone intorno.
Poco più tardi qualcuno fece il suo ingresso rumoroso in giardino.
-Dove sei? Fatti vedere, avanti!
Tenten era già scoppiata a ridere. Appena Lee la individuò, la raggiunse e la sollevò da terra.
-La mia finta fidanzata preferita!
Quando la riposò a terra, la sottrasse a Ino e Sakura per andare a prendere da bere.
-Era ora che tornassi- disse lui, circondandole le spalle con un
braccio -ancora un mese e sarei venuto a riprenderti personalmente.
-Anche tu mi sei mancato, Lee. Tantissimo.
-Sappi che sei prenotata per una cena al fiume il prima possibile, voglio che mi racconti ogni cosa.
-Cosa ci sarà mai di così interessante? Tutti che volete chissà quali resoconti.
-Ti piace proprio fare la misteriosa, eh?- lo sguardo del ragazzo fu
attirato da Neji, appena arrivato, che si era diretto subito a salutare
Gaara -Comunque sono contento che avete fatto pace. Almeno sei riuscita
a vivere le riprese serenamente.
-Ne sono contenta anch’io- affermò lei sorridendo -Allora,
hai qualche novità? Magari sul commesso di quel negozio?
Lee scosse appena il capo.
-Alla fine non è andata. Avevamo ben poche cose in comune.
-Oh, mi dispiace…
-Non preoccuparti. In fondo funziona così, no? Si conosce gente
e si prova. In questo momento l’importante è che stia bene
con me stesso.
-Sono molto felice di sentirtelo dire. Vedrai che incontrerai un ragazzo straordinario, prima o poi.
Il ragazzo le prese una mano e gliela baciò affettuosamente.
-Sai- iniziò poi -forse io e te dovremmo uscire e andare a caccia di ragazzi insieme. Magari mi porti fortuna.
Tenten si sentì andare la bibita di traverso e cominciò a
tossire, un po’ per le parole di Lee, un po’ perché
Neji si era avvicinato proprio in quel momento e aveva sicuramento
sentito.
Mentre i due ragazzi si salutavano, fu tratta in salvo da Shino con la
scusa di dover recuperare in casa della musica che aveva portato.
-Non ti danno un attimo di respiro, eh?
-Un po’ me lo aspettavo e, ad essere sincera, mi fa piacere. Sento di dover recuperare mesi e mesi con tutti voi.
-E dovrai farlo, sia chiaro- ribatté lui facendola ridere -ma ora devi dirmi che succede.
Tenten si sentì raggelare. Accidenti, aveva davvero un radar. Non restava che provare a fare la finta tonta.
-Riguardo a cosa?
-Ten, ti conosco. Mi fa piacere che tu e Neji abbiate fatto pace, ma so
che questo manda in fumo il tuo progetto di togliertelo dalla testa.
Hai passato anni a spasimare per lui relegata al ruolo di amica e ci
sei stata male. Per favore, se c’è qualcosa che non va,
dimmelo. Lo sai che puoi dirmi tutto.
La ragazza sospirò, sentendosi messa all’angolo. Si
appoggiò ad una parete del salottino dov’erano entrati,
cercando di ostentare noncuranza.
-Credimi, Shino, non c’è niente che non va, anzi…
-C’è qualcosa che non mi stai dicendo. Tu mi dici sempre tutto.
Aveva ragione: non riusciva a tenere un segreto con lui. Tenten si
guardò intorno per assicurarsi che nessuno stesso entrando.
-Ok- chiuse istintivamente gli occhi nel parlare -io e Neji stiamo insieme.
Seguì un lungo momento di silenzio, tanto che la ragazza
aprì un solo occhio per sbirciare la reazione dell’amico.
Che, dopo essersi fatto cogliere dalla sorpresa, sorrise incredulo.
-Stai dicendo sul serio?
-Sì.
Shino si appoggiò alla parete accanto a lei, togliendosi gli occhiali da sole.
-Tu e Neji state insieme- ricapitolò ad alta voce.
-Sì.
-Da quanto tempo?
-Un paio di mesi…
Il ragazzo annuì, come se avesse appena collegato delle informazioni fino ad allora poco comprensibili.
-Ora mi spiego perché all’improvviso sembravi la persona
più felice della terra durante le nostre telefonate.
-Avrei voluto dirtelo prima, ma non mi piaceva l’idea di farlo al
telefono… Poi non so quando Neji si sentirà pronto a
renderlo pubblico, non voglio mettergli fretta.
-Ti tratta bene?
Tenten si voltò verso di lui, un po’ stupita da quella domanda.
-Sì… anzi, meglio di quanto immaginassi.
Shino si avvicinò e l’abbracciò, gesto che la ragazza apprezzò molto.
-Ok- disse lui -Penso che sia cosciente che, se prova a farti soffrire,
scatenerà l’ira di parecchie persone, tra cui la mia.
Quando l’abbraccio si sciolse, la prese per le spalle.
-Sono felice per te, Ten. Puoi stare tranquilla, non dirò niente
finché non sarete voi a farlo- la invitò con un cenno a
ritornare in giardino.
-Grazie, Shino.
-Non c’è di che. E poi sarà divertente starti
appiccicato per far ingelosire Hyuga con la scusa di non sapere niente.
La ragazza non poté non ridere.
-Certo che sei proprio tremendo.
-Avrò il diritto di divertirmi un po’, ogni tanto.
Aspettati dimostrazioni di affetto a sorpresa quando siamo nella sua
visuale.
Nel rimettersi gli occhiali da sole, vide che l’oggetto della conversazione aveva appena lanciato loro uno sguardo.
-Mi auguro solo di non dover sedare una rissa- ribatté Tenten ironica dirigendosi verso il tavolo delle vivande.
Fu davvero contenta quando trovò al suo fianco Matsuri.
-Ehi, ciao!- la salutò con un abbraccio.
-Che bello vederti finalmente- rispose la ragazza, cominciando a servirsi -come stai?
-Molto bene, grazie. Tu, piuttosto! Un uccellino mi ha detto che è successo qualcosa di bello in mia assenza.
Matsuri arrossì leggermente, lanciando uno sguardo a Gaara che,
dall’altra parte del giardino, stava parlando con Neji.
-Eh già- ribatté stringendosi nelle spalle -non avrei mai creduto che una come me potesse piacergli.
-Che assurdità. Io avevo sentito delle buone vibrazioni mentre lavoravamo al tributo. Sono davvero contenta per voi.
-Grazie, Ten. Spero che nei prossimi giorni troveremo un momento per vederci: ho tante domande sulla serie che hai girato.
Tenten cercò con gli occhi Hinata che, quando incrociò il suo sguardo, annuì appena.
-Io e Hinata ogni tanto ci vediamo qui a casa sua per un tè e due chiacchiere. Ti andrebbe di venire la prossima volta?
Matsuri fu entusiasta di accettare quell’invito.
Dopo parecchio tempo passato a chiacchierare a gruppetti, la comitiva
si riunì a sedere tutta insieme con coperte, cuscini e sedie.
Tenten era stata costretta da Shino e Lee a prendere posto in mezzo a
loro. Sì, penso la ragazza guardandosi attorno, le era proprio
mancato tutto questo. La voce squillante di Ino che parlava di una
festa organizzata da chissà chi la spinse a rivolgerle
attenzione.
-Quindi stiamo parlando di un ballo?- chiese Temari, non molto convinta.
-Sì, più o meno lo stile è quello- confermò Sakura.
-La produzione di Naruto non organizzerà feste prima che sia
autunno- insistette la Yamanaka -ed è tanto tempo che non
facciamo qualcosa di divertente tutti insieme.
-In fondo potrebbe essere divertente- la rinforzò Choji.
Qualcuno sembrava ancora dubbioso e Tenten si sentì in dovere di intervenire.
-Ma sì, dai, sono curiosa di vedere come sarà questo
ballo. È una vita che non ho l’occasione di ballare: io ci
vengo.
Come era successo in molte altre occasioni, il suo essere ben disposta
piano piano trascinò un po’ tutti. Ino fece un gesto di
vittoria, ringraziando con un cenno l’amica.
-Non ci sarà mica la solfa del dover invitare le ragazze o cose simili?- domandò Naruto.
-No, niente del genere- rispose Sakura.
-Che peccato- intervenne Shino, con un tono evidentemente ironico, rivolgendosi a Tenten -e io che volevo invitarti.
La ragazza dovette sforzarsi di sembrare il più tranquilla possibile e, soprattutto, di non guardare Neji.
-Molto spiritoso… Forse dovremmo cominciare a controllare che tu beva solo analcolici d’ora in poi.
Il suo commento scatenò l’ilarità generale. Quando
qualcuno cambiò discorso, si alzò per andare in bagno.
-Non esagerare- bisbigliò a Shino prima di avviarsi.
Quando Tenten uscì dal bagno, trovò nel corridoio Neji
che parlava al telefono. Quando la vide avvicinarsi, concluse la
conversazione e mise a posto la cornetta, invitandola poi a entrare in
una stanza adiacente, le cui finestre non davano sul giardino
posteriore.
-Fa uno strano effetto essere di nuovo in mezzo a tutti gli altri- esordì lui chiudendosi la porta alle spalle.
-Già, davvero strano.
Non resistettero a lungo: si avvicinarono e si baciarono, come se
fossero stati lontani per un mese piuttosto che per una giornata.
-All’improvviso mi sembra che ci siano troppe persone a questa
festa- sussurrò lei, rimanendo ancora un po’ con la fronte
appoggiata al suo mento.
-Già. Immagino la fatica che stai facendo nel non dire niente.
-Sì- la ragazza si allontanò, facendo qualche passo senza
una direzione precisa -abbastanza. Anche se con Hinata qualcuno mi ha
risparmiato la fatica di mentire.
-Le avevo chiesto di non dirti niente…
-Sarà tua sorella, ma è anche la mia migliore amica: ci
è voluto un nanosecondo a scoprirlo. Capisco comunque quanto
sarebbe stato difficile per te tenerla all’oscuro.
-Beh, sembra che tu sia stata più brava di me a tenere la bocca chiusa.
Il silenzio di Tenten sembrò contraddire quell’affermazione.
-Ten?
-L’ho detto a Shino- ammise lei tutto d’un fiato -mi
dispiace, quel ragazzo ha davvero un radar quando non gli dico
qualcosa…
Lo Hyuga scosse il capo.
-Ora capisco perché aveva quei comportamenti così eccessivi stasera. Spero almeno che si stia divertendo.
-Non ti ha infastidito?- chiese la ragazza stupita.
-Certo che mi ha infastidito- riconobbe lui, seppur con tono pacato -ma
sapere che lo ha fatto apposta, per qualche motivo, mi tranquillizza.
E, visto che ci siamo- prese un respiro prima di continuare -l’ho
detto anche a Gaara.
Tenten gli rivolse un’espressione sbalordita.
-Caspita, non avevo idea che potessi avere la lingua più lunga della mia…- lo prese in giro.
-Pensavo sul serio che fosse il caso di aspettare per dirlo a chiunque
al di fuori della mia famiglia. Ero determinato a non dirlo, ma tra me
e Gaara c’è un rapporto troppo profondo: non ho potuto non
renderlo partecipe di una cosa così importante.
La ragazza sorrise, intenerita da quelle parole.
-Direi che è una motivazione inattaccabile- affermò con
tono dolce -ora è meglio che torni fuori, prima che qualcuno
venga a cercarmi.
Si riavvicinò a lui per un bacio di saluto.
-Progetto Canto?
-Domani pomeriggio alle sei- le rispose Neji, seguendola con lo sguardo mentre usciva dalla stanza.
Rimase lì, concendendole un po’ di vantaggio per non
destare sospetti. Nonostante avessero ceduto con delle persone a loro
care, erano riusciti a fare finta di niente per tutta la sera. Eppure
non si sentiva a suo agio. Se ne era reso conto cinque minuti dopo
essere arrivato in quel giardino. Era orgoglioso di stare con Tenten e,
in realtà, in cuor suo desiderava che tutti lo sapessero.