Synchronicity

di Sarah Shirabuki
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La voce che risuonava nel profondo del mio cuore
è tormentata dalla sofferenza. 
La mia richiesta non arriva al Paradiso Eterno, 
e distorta tra le voci scompare in lontananza.


Per qualche secondo, qualche interminabile, infinito secondo, le due donne si guardano: due nemesi, due combattenti poste su due fronti completamente opposti: la rosa su quella del bene e della purezza, la bionda invece, su quello del male e della follia totale ed assoluta. La stessa bionda che, di li a poco si lascia andare ad una risatina di scherno dopo aver ghignato sadicamente, probabilmente rivolta a colei che le è di fronte. " Mariiiiinaaaa! ". La canzona, pronunciando il suo nome quasi come fosse una bimba capricciosa. " Maaaariiiinaa...! ". Continua, come volesse spaventarla. Prudenza la osserva qualche istante nel più totale ed assoluto silenzio, poi il suo sguardo si posa su un'altra cosa.

" Dammi quel flacone, Jane ". Suona quasi ocme un ordine il suo, come avesse già intuito cosa contenga quella fiala. Quasi come se ne fosse ricordata solo ora Avarizia punta anch'ella lo sguardo sulla boccetta. Uno sguardo nel quale alberga la più totale ed assoluta follia, ma estremamente intenso come se, invece, appartenesse alla più lucida delle eprsone. E' come se quegli occhi meravigliosi fossero distaccati dal resto del corpo, assumendo uno sguardo così intenso che mai, anche Marina lo deve ammettere, hanno posseduto. 

" Vuoi dire forse, questo? ". Chiede ironica Avarizia mentre, a quella frase, Prudenza fa un passo verso di lei. 

" Jane! Il flacone, dammelo subito! ". Ordina con più decisione la figlia di Dio, allungando la mano come a dare maggior enfasi a quel comando che, ancora una volta, viene disatteso dall'altra. La Duchessa belzenia si guarda intorno: le sue ricchezze che, piuttosto di lasciare a " loro ", ha preferito distruggere ella stessa: pezzi di banconote giacciono ora a terra, inutilizzabili. I dipinti distrutti non potranno mai più narrare la storia del grandioso Impero Belzenia, gli sfarzosi abiti fatti ora a brandelli non potranno mai più essere indossati da alcuno. Jane cambia rapidamente umore: ora pare essere malinconica, il suo intenso sguardo sempre puntato alla boccetta. 

" Tu... tu sei qui per redimermi, eh? ". Chiede, rivolta all'avversaria. Marina rimane un pò interdetta a quella domanda ma, no sa nemmeno lei dove, di li a poco trova la forza di annuire. 

" Si: voglio la tua redenzione, non la tua morte. Quindi, ti prego... ". Le porge nuovamente la mano per farsi consegnare la boccetta che lei sa, contiene un letale veleno. Jane la osserva nuovamente, il suo sguardo non perde nemmeno per un secondo la propria intensità, poi si lascia andare ad una fragorosa risata. " Ma che cosa... ". Borbotta solamente Prudenza, mentre Avarizia sogghigna maligna. 

" Ma davvero mi hai presa per un'ingenua? ". Chiede la figlia di Lucifero, iniziando a perdere le staffe piuttosto rapidamente per poi riprendere parola di li a poco. " Non sono una stupida: so bene che, appena abbasserò la guardia, tu pianterai il tuo pugnale nel mio petto! ". Grida infuriata la figlia del Diavolo. 

" Non è vero, e tu lo sai! ". Ribatte la figlia del Creatore, per poi proseguire la sua frase. " Noi Virtù non siamo assassine... ". Ma la voce dell'altra la interrompe bruscamente. 

" Proprio come Fede, eh?! Mi ha quasi ammazzata, e lo avrebbe senza dubbio fatto se non fosse intervenuto Edward a salvarmi! No! Voi Virtù siete solo demoni mascherati da angioletti puri e casti, ma in realtà siete più corrotti di noi! ". Grida arrabbiata la bionda, memore della brutta esperienza avuta con Fede. 

" Smettila! Sai bene che non è così, noi non siamo così, e... ". Ma ancora una volta è la rivale a zittirla.

" Taci! ". Grida, il suo corpo è scosso da alcuni tremiti. " Taci! Non ti credo, mai lo farò! Tu vuoi solo la mia vita, ma non credere che te lo permetterò senza reagire! Piuttosto... ". Stappa la boccetta, la sua mano trema. Marina pare quasi intuire qualcosa.

" Non farlo... ". Sibila, sporgendosi in avanti ed incrociando con il proprio l'intenso sguardo dell'avversaria. " Non farlo! ". Grida poi, con tutta la forza che ha in corpo. 

" Au revoir, mademoiselle ". Ghigna solamente l'altra, buttando giù in un sol colpo il potente veleno contenuto nella boccetta e lasciando di sasso l'altra.

" No!! ". Grida poi la rosa, lanciando un potente grido di disperazione mentre i primi, letali effetti del cianuro ingerito iniziano a manifestarsi in Jane. " No!! No!! ". fa disperata la Virtù, senza sapere che, di nascosto anche Lucrezia ha assistito alla scena giurando vendetta contro le Incarnazioni Angeliche ed ovviamente, loro padre, per aver condotto alla morte la sua migliore amica.


Salve amici, come va? Ecco qui il sesto dei sette ( O forse più ) capitoli di questa sincronia. Marina cerca di redimere il suo opposto ma avarizia, totalmente sopraffatta dal suo peccato, preferisce suicidarsi piuttosto di " lasciare " la sua vita in mano alla rivale. 




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