Like Ishikawa and Kindaichi live in modern times

di Rinalamisteriosa
(/viewuser.php?uid=52428)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Doc

[Breve raccolta Reincarnation!AU (più o meno) su Woodpecker Detective’s Office, partecipante alla “Mystery Box Challenge” del forum Torre di Carta. I titoli delle varie drabble sono i prompt. Se vi interessa fate un salto nel forum: siamo pochi ma buoni! <3]

 

 

 

Titolo: Like Ishikawa and Kindaichi live in modern times

 

 

 

Scrivere (120 parole)

Esistevano persone che nascevano con un talento preciso.

Era incredibile pensare che per alcuni scrivere era facile come respirare.

E magari questi si sentivano appagati, come dopo aver fatto l’amore con una donna, oppure distrutti, come quando si cercava di infrangere un muro costruito intorno agli altri ottenendo solamente impotenza e malinconia.

Forse la scrittura era uno sfogo alla loro solitudine, o forse si esprimevano tanto proprio perché circondati da una marea di gente diversa, molteplici individui dai quali trarre altrettante variegate ispirazioni.

Il libro di poesie che Kyosuke gli aveva consigliato, un libro di un suo omonimo tra l’altro, era interessante proprio perché conteneva… dolore.

Dolore pieno di sfaccettature della vita.

Sarebbero sicuramente andati d’accordo, lui e questo Ishikawa.

 

 

Bollette da pagare (110 parole)

“Kyosuke-san, avresti dei soldi da prestarmi?” gli chiese con un sorriso.

Non era la prima volta che Takuboku domandava una cosa del genere: aveva decisamente le mani bucate. Lui non era per niente parsimonioso.

“Posso sapere per cosa ti servono, stavolta?” sospirò.

“Bollette da pagare. Mi hanno già mandato una mora e se non pago al più presto-”.

“D’accordo. Ho capito. Ecco, ho queste banconote, prendile pure”.

“Grazie, amico! Ti sono infinitamente debitore!” esclamò.

Qualcosa gli diceva che quell’infinitamente debitore non fossero due parole a caso: spesso infatti lo sognava, in abiti tradizionali, a chiedergli un prestito per l’affitto, altrimenti lo attendeva solo uno sfratto immediato.

Anche lì, Kyosuke acconsentiva.

 

 

 

Recitare a memoria (112 parole)

Kotatsu doveva essere sinonimo di relax: starsene entrambi lì al calduccio era davvero piacevole. Spendere i risparmi per un soggiorno alle terme, durante l’inverno, era stata l’idea migliore che potesse venire in mente a Takuboku – forse, perché i soldi li aveva messi Kyosuke e non lui? Se non altro, non erano finiti nelle tasche di una prostituta.

Come un fanciullo che da un lungo viaggio stanco ritorna al paese natio, e dorme e si riposa, così tranquillo, placido e sereno è l’inverno che torna*”, recitò in tono rilassato, ancora ebbro del sakè precedentemente bevuto. Sarebbe bello poter condividere più spesso momenti tranquilli come questo.

Per Kindaichi e Ishikawa era stato lo stesso?

 

 

Pessima giornata (90 parole)

Kyosuke era fondamentalmente un’ottimista, eppure anche uno così doveva arrendersi all’evidenza che una pessima giornata giungeva per chiunque, nessuno escluso.

Innanzitutto, durante la colazione gli si era rotta la sua tazza preferita.

Nel tragitto verso la scuola dei ragazzini gli avevano fatto uno scherzo.

A causa loro, i compagni avevano riso di lui per lo scherzo attaccato alla schiena.

All’uscita era giunta in un baleno la pioggia battente e Kyosuke non aveva l’ombrello con sé. Sarebbe sclerato, probabilmente, se prima non fosse giunto l’amico a rendere meno pessima quella giornata.

 

 

 

Fare disegni sulla sabbia (120 parole)

“Makoto, che cosa stai facendo?”

“Disegno sulla sabbia!”

“Sì, ma cosa di preciso?”

“Zio Taku!”

“Ah”.

Il figlioletto di cinque anni adorava il migliore amico da una vita, eppure Kyosuke si domandava se questo fosse davvero un bene: e se l’avesse preso come modello per la sua crescita? Se negli anni a venire, come Takuboku, si fosse abituato a chiedergli continuamente soldi, prosciugandogli la pensione?

D’accordo che aveva anche dei pregi, era sorprendentemente sagace, di piacevole compagnia, una persona estrosa e divertente, però lo aveva spesso preoccupato il suo essere parecchio libertino.

Doveva essere stato così anche in un’altra vita: non riusciva a immaginarlo in modo diverso – esattamente come il poeta Ishikawa, ma meno segnato dalla sfortuna e dalla malattia.

 

 

*il titolo di questa poesia è “Il ritorno dell’inverno” e mi è sembrata perfetta =)

 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3917285