Come nasce un soprannome

di The_Storyteller
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“E ora siamo alleati coi maghi. Chi l’avrebbe mai immaginato…”
Varric stava uscendo dalla locanda dopo aver bevuto una birra, pensieroso: l’atmosfera a Haven era diventata ancora più febbrile da quando l’Araldo era ritornata da Redcliffe insieme ai maghi ribelli di Fiona; e se qualcuno aveva accolto positivamente l’alleanza coi maghi, altri rimanevano sospettosi nei loro confronti.
Il nano si incamminò oltre il portone, dove si trovavano i soldati ad allenarsi. Li osservò per qualche minuto, poi notò che il comandante sembrava distratto.
- Qualche problema per gli alloggi dei nuovi arrivati, Ricciolino?- lo salutò.
Cullen ebbe un leggero sobbalzo per la sorpresa: - Ah, Varric! Non ti avevo visto- si scusò.
- Oh tranquillo, succede spesso coi nani- scherzò di rimando Varric.
- Non intendevo… Lasciamo perdere…- rispose il comandante grugnendo appena.
Il nano ridacchiò, ma vide che Cullen sembrava quasi preoccupato.
- Cosa ti passa per la testa?- chiese.
Il comandante arrossì appena e si mise la mano sul collo, come faceva sempre quando era nervoso.
- Non vedo Lady Trevelyan da un po’ di tempo. Sai dove può essere andata?-
Varric rimase sorpreso, non tanto dalla domanda in sé, quanto dal comportamento dell’uomo. Quel nervosismo, quell’imbarazzo, come se…
- Cos’è, sei preoccupato per la nostra bella maghetta?- chiese il nano lasciandosi scappare un ghigno scherzoso.
Cullen divenne ancora più rosso, ma per sua fortuna Cassandra giunse in quel momento, rispondendo al suo posto: - È andata a cercare radice elfica intorno al lago.-
Varric ringraziò e salutò i due umani, poi si mise in cerca dell’Araldo di Andraste.
 
Saoirse Trevelyan era seduta su una roccia e osservava pensierosa la superficie ghiacciata del lago. Giocava sovrappensiero con alcuni cristalli di ghiaccio creati con la magia, provando a dare loro forme di animali o foglie.
- Non male, Ametista. Sei davvero brava!- esclamò Varric dietro di lei.
La maga sobbalzò dalla sorpresa, ma si rilassò quando vide il nano.
- Scusa Varric. Non ti avevo sentito.-
Il nano ridacchiò e si sedette a fianco della donna: - Nessun problema. Tu piuttosto, ti stai riprendendo da Redcliffe?-
Saoirse rimase in silenzio, diventando quasi malinconica: - Ci sto provando. Ciò che abbiamo visto io e Dorian in quel futuro… è orribile. Abbiamo potuto vedere davvero cosa succederà se questo Antico dovesse trionfare- disse sospirando.
- Se dovessimo fallire, se io fallissi…-
Varric la interruppe prima che terminasse la frase: - Non provare nemmeno a pensarci, Ametista. Hai fatto vedere a tutti di che pasta sei fatta: maghi, templari, la Chiesa, persino dei fottutissimi demoni! Non è ancora arrivato il momento di abbattersi.-
- “Ancora”?- chiese sarcastica la maga.
- Ci sarà un momento per abbattersi, ma non ora. Adesso ti devi riposare, così sarai bella in forma quando prenderai questo Antico a calci in culo- rispose Varric.
 
Saoirse sorrise: - Grazie Varric, ne avevo proprio bisogno.-
- Sono qui per questo- contraccambiò il nano.
Per qualche minuto rimasero in silenzio, osservando il lago ghiacciato e qualche nug intraprendente che provava ad attraversarne la superficie.
- Perché mi hai chiamato Ametista, prima?- chiese ad un certo punto Saoirse.
- Non pensare che stia facendo il marpione, ma hai veramente degli occhi stupendi: di un bel lilla come l’ametista, appunto. Scommetto che avevi file di ammiratori quando eri al Circolo- rispose Varric.
La maga arrossì, ma scosse la testa: - Al contrario, facevo di tutto per non attirare l’attenzione. Se anche qualcuno fosse stato interessato a me, non ho mai provato a…- sospirò, lasciando la frase senza fine.
Varric le diede una leggera pacca sulla spalla : - Beh, secondo me o erano troppo timidi per approcciarsi o troppo stupidi per non notarti. Ma ormai sei qui, Araldo di Andraste per chiunque abbia sentito parlare di te e delle tue imprese. E credimi, qui hai un sacco di ammiratori- disse facendole l’occhiolino.
- Davvero?- chiese sorpresa la donna.
- Sapessi! Ce n’è uno in particolare, che si chiedeva dove fossi finita- replicò il nano.
Saoirse gli rivolse uno sguardo interrogativo, e Varric continuò: - Sì, un bell’uomo quasi sulla trentina, capelli perfetti, una cicatrice sexy che ha fatto svenire più di una donzella…-
- Cullen?! Ma dici davvero?- esclamò incredula la maga.
Varric annuì: - Hai fatto colpo, credimi. L’ho conosciuto in un pessimo periodo della sua vita, anni fa, e mai come ora con l’Inquisizione l’ho visto così entusiasta. E poi ho notato che ogni volta che parla con te si addolcisce un po’-
- Oh, piantala!- disse Saoirse tentando di nascondere l’imbarazzo.
- E non hai ancora sentito il bello!- aggiunse il nano.
Saoirse rimase in silenzio, con un’espressione a metà tra il terrore e la curiosità.
- Dorian ha scommesso dieci sovrane che sarai tu a fare il passo decisivo, mentre io dico che lo farà il nostro bel comandante. Dovrei sentire di quale parere sono gli altri- ridacchiò Varric, causando alla maga un rossore in volto ancora più intenso.
Trascorsero ancora una mezz’oretta in compagnia, poi il sole cominciò a tramontare e i due ritornarono verso il villaggio di Haven per una bella cena insieme agli altri.




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