Come il fuoco

di _Niente_Paura_
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Come il fuoco


Il tiepido respiro che fuoriusciva dalla bocca di quei nobili animali, riscaldava quasi il cuore del giovane principe. Il quale con assai timore aspettava il giudizio di tali bestie che lo osservarono guardinghi.
D'altra parte, un giovane Avatar con le mani tremanti cercava di ricrear un fuoco, seppur goffamente.
D'improvviso le nobili bestie si levarono in volo, librandosi in un cielo terso. I spettatori li osservarono, con il fiato mozzato.
Poi soffiarono, lasciando andar via prima delle nubi nere, in fine ampie fiammate che sembrarono scagliarsi contro i due giovani. Questi chiusero gli occhi d'istinto, per poi riaprirli con scetticismo dopo qualche istante.
Non erano ancora morti?
Ebbene no, i due draghi s'intrecciavano in una danza dal ritmo calzante e romantico, avvolgendo i due in un velo infuocato meraviglioso.
Anche loro, seppur incerti ed inconsapevoli, eseguirono quella che era la danza del drago, accompagnando le docili ed eteree creature nella danza.
Con gli occhi riuscirono a vedere così tanti colori, rinchiusi tutti dentro quel velo sottile di fuoco proveniente dalle fauci delle bestie.
Essi, seppur avvolti dalle fiamme, non provavano eccessivo calore, non vennero feriti in alcun modo.
Perchè? Questo si chiese inizialmente Aang, ripensando al tragico giorno in cui ferì Katara dopo aver perso il controllo di un fuoco nascente.
Zuko d'altro canto contemplava quei colori, come a ricercare quale fosse la fonte originale del fuoco. Non poteva essere mai la rabbia, i draghi erano talmente superiori da aver trasceso i sentimenti umani.
Allora qual'era? Da dove attingono la fonte i draghi?
Un'immagine gli folgorò la mente, l'immagine d'uno specchio d'acqua. Si osservi l'acqua nella sua completezza. Questa è ferma, statica, limpida e trasparente. Ora si osservi il fuoco e cosa si pensa? Distruzione?
Forse, ma il fuoco nella sua forma pura non è distruzione. Basti pensarci un sol momento, qual'è il contrario della staticità? Dinamicità.
Ecco cos'era il fuoco, il contrario della non vita, della staticità. Ed ecco perchè non è facile controllar la fiamma.
Ispirò dolcemente Zuko, come a far fluire l'energia del fuoco dentro sé, che sentì per la prima volta gagliarda e fiera.
La danza terminò, i draghi senza far altro si ritirarono nelle loro tane, dopo aver dispensato una preziosa lezione.


Passarono alcune ore, il tempo di mettere in ordine i pensieri. Zuko rimirò il giovane Aang con un flebile sorriso. Questo forse un po' intontito si grattava la nuca.
-Che c'è Zuko?-
-Hai capito Aang?-
-Credo di sì.- Rispose incerto questo
-Allora dimmi, perchè ti comporti come se avessi paura del fuoco?- Un attimo di silenzio intercorse fra i due, per essere interrotto bruscamente dal principe.
-Il fuoco è vivo, è dinamico. Non è come l'acqua imperturbabile.- Un dolce sbuffo, poi continuò.
-Il dominio del fuoco è il dominio più affine alla natura umana, poiché cambia in base al rapporto che si ha con noi stessi.- Il principe s'allontanò di qualche passo, poi sciolse i muscoli tesi.
-Se la fonte primaria è la rabbia, verrà una fiamma molto forte, ma difficilissima da controllare.-
Piegò leggermente le ginocchia e strinse i pugni
-Al contrario, se si ha piena consapevolezza di noi stessi, dei nostri sentimenti, si è in grado di modulare la forza delle fiamme e si può essere più precisi.- E fu allora che sferrò un pugno, dal quale uscì una fiamma vigorosa, ma che si spense appena prima d'impattare al suolo.
-Quindi devi essere in pace con te stesso per poter avere il pieno controllo di questo dominio?-
-Be' più o meno.-
-Figo.-
Sorrise Zuko, sinceramente rincuorato. Quei draghi gli avevano restituito di più che il dominio, gli avevano restituito la serenità personale.
In fondo il dominio del fuoco è un'ottima metafora della serenità personale. E questo glie lo ha ripetuto sin dall'inizio suo zio Iroh, ma certe verità le vediamo solo quando siamo pronti.




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