2Tacchino Turchino
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Era
stata una giornata davvero divertente, mamma e figlia, che si occupavano delle
faccende di casa in vista del giorno del Ringraziamento. La cosa buffa era che
Sofia, aveva voluto aiutare mamma Jen ad ogni costo, con il suo set di pulizia
e aspirapolvere. La rossa non aveva fatto altro che sorridere vedendo la sua
bimba tutta impegnata, con il fazzolettino in testa, come una vecchia foto di
Lana, l’adorava! Infatti, le scattò una foto per mandarla alla mama, erano
molto legate agli scatti, avrebbero tracciato i loro ricordi per sempre. L’ultima
cosa da fare fu lavare il pavimento e li davvero, Sofia prese il suo mini mocio,
passandolo nei punti dove la mamma fingeva di non farlo, fu esilarante quell’ultima
mansione.
Sono
a casa? Amori? – Lana diede voce alle due donne in casa.
Alt!
– Sofia apparve all’ingresso porgendole delle scarpette da pavimento –
Indossale mama o caschi – Jen apparve infondo al corridoio.
Credo
di aver esagerato con la cera – rise andandole incontro – Buona sera signora Parrilla
– la mora si illuminò in un sorriso vedendo le sue donnine.
Ecco
cosa stavate combinando voi due, pulizie estreme – ricordò la foto che le era
arrivata.
Domani
viene un po’ di gente, sai i bambini stanno sempre per terra – rise.
L’unica
mascotte è Sofia però – la prese in braccio – Beata tra i maschietti – se la sbaciucchiò.
Viene
anche Sammy mama – sorrise abbracciandola.
Davvero?
Wow sarai contenta – ridacchiò, era legatissima al cugino grande e figo, diceva
lei.
Sì,
ha chiamato tua sorella e ci ha avvisato – sorrise porgendosi verso di lei –
Posso rubarti un bacio? – sorrise facendolo.
Stavamo
andando a fare il bagno in vasca – sorrise Sofia lasciandosi mettere in terra –
Tutte e tre? – le due donne si guardarono e sorrisero. La videro allontanarsi e
si attirarono l’una l’altra per un bacio lento ma inteso.
Non
te ne andare più senza salutarmi – disse Jen sulle sue labbra.
Ero
in ritardo e dormivi così bene – sorrise accarezzandole dolcemente il viso.
Non
ho la mia carica di energia, senza i tuoi occhi a prima mattina – sorrise baciandola
ancora.
Romanticona,
va bene, mai più senza bacio del buongiorno – la afferrò dal sedere – Anche in
tuta sei bona, ma come fai?
Mammine,
l’acqua è pronta – ridacchiò la piccola dal bagno.
Andiamo
– sorrise prendendola per mano e andarono in bagno, e si immersero nella vasca
piena di schiuma, appena denudate.
Il
turchino quanto tempo deve stare in forno mom? – chiese Sofia vedendo la grande
teglia nell’elettrodomestico.
Un’ora
per chilo e credo fosse da quattro o cinque – sorrise Jen guardandola dolcemente
– Perché paperotta?
Possiamo
guardare la serie? – chiese speranzosa.
Oggi
niente televisione pupa – sorrise Lana – Tra un po’ arrivano Milo e gli zii,
non vuoi giocare con lui? – chiese.
Sii,
ovvio – sorrise, si era già dimenticata. Le piaceva molto la serie, anche se
all’inizio era rimasta intimorita dal ruolo di entrambe le mamme, che si
odiavano e si facevano i dispetti, diceva sempre. Di lì a qualche minuti infatti
arrivarono i primi ospiti, Milo con mamma e papà, poi abuela Dolores e tía Deena,
con il figo di Sammy.
Sammy
– Sofia corse dal cugino che la prese in braccio.
Basta
a crescere signorina – rise tenendola su – Devo iniziare a tenerti d’occhio.
Oh,
no ti prego, ci pensa già Jen, tesoro – lo salutò con un sonoro bacio sulla
guancia, e poi saluto sua mamma e la sorella.
Meglio
più di uno – rise il ragazzo guardando la rossa e facendogli l’occhiolino.
Siete
un caso perso – salutò Milo con un abbraccio coccoloso e un bacio sulla fronte –
Ciao mostriciattolo!
Zia
Lana – sorrise restando tra le braccia della donna.
Su
andate a giocare, Sammy tienili d’occhio davanti alla piscina – sorrise la latina
– Tesoro che c’è da fare, risucchio il brodo dal tacchino, per la salsina? –
chiese guardandola dolcemente – Che ho detto? Non iniziare – rise mentre gli
ospiti si spostavano sulla veranda.
Non
ho detto niente – la guardò dandole un’ancata – Tu parli di risucchio però, io
cosa centro? – le sussurrò all’orecchio.
I
Dallas verranno nel pomeriggio, e i tuoi arrivano tutti all’una circa, pensi
che ce la facciamo con la cottura del tacchino turchino? – sorrise e la donna annuì.
Abbiamo
anche il tempo per altro – disse cingendole le braccia intorno alla vita da
dietro e le baciò il collo.
Jen,
no amore, non possiamo proprio – si girò nella morsa – Però stasera mi dedico a
te! – la baciò con trasporto e riprese la sua mansione. Solo quando furono
tutti arrivati, inclusi genitori, fratelli e nipoti di Jen, si misero a tavola
per il pranzo del Ringraziamento. C’era di tutto e di più come ogni anno, era
una festa molto significativa per la loro famiglia, avevano davvero tanto per
cui essere grati. Avevano affrontato tanto nella loro vita, come l’impossibilità
di stare insieme, l’incidente di Jen, poi però era arrivata Sofia ed era la
cosa più gratificante della loro vita assieme e del loro amore. Il pranzo passò
tra piatti di portate che venivano distribuiti, il tacchino con la salsina
salata e quella dolce era la fine del mondo e Jen era soddisfatta del
risultato. I bambini trovarono il loro bel da fare, giocando, mentre gli
adulti, si perdevano in discorsi, tra un sorseggiare alcool e l’altro. Poi
anche Gin e Josh con Oliver e Hugo si unirono a loro. I bimbi erano tutti molto
complici si divertivano, tra le loro coppie, Sofia era la mascotte, l’unica
femminuccia.
Sono
serena che Sofia abbia tutti questi cuginetti acquisiti e non, che la
difenderanno – sorrise Jen mentre saliti in terrazza, stavano attendendo i fuochi
pirotecnici conclusivi della festa.
Amore
io penso che Sofia si saprà difendere benissimo da sola – ridacchiò restando
tra le sue braccia.
Vuoi
che vada a prenderti la felpa? – si sporse verso di lei.
No
Jen, ci sei tu, calorifero mio preferito! – sorrise accarezzandole le braccia
allenate.
Mammine?
– la piccola le richiamò, aveva ancora paura dei fuochi d’artificio.
Vieni
qui piccolo cigno – era la prima volta che Jen la chiamava così, sapeva che la
sua piccola stesse crescendo.
Mom
– sorrise abbracciandola e poi portò un braccio intorno al collo di Lana che si
strinse a loro – Vi voglio bene!
Anche
noi, tanto piccola – sorrise la mora lasciandole un bacio sulla guancia
morbida.
Tanto
tanto – sorrise la rossa tenendo la piccola su un braccio e l’altro intorno
alla vita di sua moglie – Vi amo e ringrazio che ci siate entrambe nella mia
vita! – baciò la figlia sulla fronte e la moglie sulle labbra.
Il
cignetto dorme – sorrise Lana porgendosi alla porta del bagno e vedendo sua
moglie di spalle, completamente nuda, immergersi nella vasca. La linea sinuosa
della sua schiena e del sedere le fecero seccare la saliva in bocca.
Il
cigno invece ha bisogno di un bagno rilassante – sorrise poggiando le spalle
alla vasca e chiuse gli occhi.
Posso?
– sorrise entrando e socchiudendo la porta. Si sedette sul bordo vasca e prese
la spugna galleggiante sull’acqua.
Perché
non entri? – la guardò – Oh si giusto, sei un po’ stressata amore – sorrise accarezzandole
la mano che sfiorava il velo dell’acqua.
Sì,
hai ragione, ma c’è un po’ da fare per il franchising, e poi la scrittura – la guardò
sospirando. Poi iniziò a passare la spugna sul collo di sua moglie, sul petto e
soffermandosi sul seno, giocandoci maliziosamente.
Vedo
che sai subito come rilassarti però – si morse un labbro lasciandola fare.
Solo
guardare te e Sofia mi rilassa, siete il mio amore più grande, la mia calma, sempre
– si chinò – Se mi bagni, ti lascio a secco per sempre -ridacchiò per poi
baciarla con trasporto, la cosa le si ritorse contro, perché sentì una
travolgente esigenza di sentire il corpo di sua moglie contro il suo. Si spogliò
e la raggiunse in vasca, mettendosi cavalcioni su di lei, e non abbandonò più
quelle labbra fino all’esaurimento di aria.
Wow,
sei particolarmente vogliosa questa volta- le sfiorò il seno con le labbra – Ti
amo tanto – accarezzò la sua schiena, i fianchi alti, sentendo le tracce dei
due tatuaggi che amava infinitamente, così lievi e significativi.
Ti
amo anche io e sono vogliosa sempre con te, mi stancherò solo a ottant’anni!
-ridacchiò.
O
ti assicuro che non sarà così – la strinse dolcemente – Sarai un’ottantenne
molto attiva – ridacchiò – Sexy!
Non
esageriamo – sorrise poggiando la fronte alla sua – A letto adesso, iniziano i
fastidi.
Le
lasciò il tempo per prepararsi per la notte e l’attese a letto, dopo averle disciolto
una bustina e preso il cuscino serpentoso.
Grazie
amore – sorrise alla premura della donna. Si distese e richiese alla moglie di
abbracciarla, cosa che Jen non le negò, anzi la riempì di coccole dolci e
sanificanti.
Buonanotte
amore – la baciò tra i capelli e lasciò che fosse lei a stringerla.
Nuovo
capitolo, spero che questa idea vi piaccia, e spero che vogliate
ispirarmi per i prossimi capitoli, sono sempre interessata ai vostri
suggerimenti! Alla prossima xoxo
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