Scienza

di fame
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Il tuo cuore batteva veloce: i sensi si erano abbandonati al piacere del momento, l'animale liberato dalla prigione del pudore, l'uomo divincolato dalla sua stessa malattia. L'anormalità dei tuoi impulsi cardiaci energici, ti rendevano ancor più viva e sensuale, come un pino che gocciola la sua resina profumata. Gli umori del tuo corpo risaltavano la bellezza che ti portavi appresso, anzi, erano essi stessi la sintesi del bello. Il tuo organismo esprimeva amore, sensualità, pace e delirio insieme, vita, semplicemente. Che capolavoro pittorico sarebbe stato il tuo sudore sulla fronte. Un capolavoro il battito del tuo corpo, la forma del tuo cuore! Emanavi l'arte, e la mescevi con l'antropologico, quasi che l'una, fosse solo subordinata al secondo. Quasi che la tua bellezza fosse dovuta ad un fattore scientifico. In questo modo la parola "arte" viene sostituita con quella di "umanesimo".




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