Punti di vista
È dietro di lei.
Un’ombra nera, più scura della notte, nettamente in contrasto con le pareti chiare del nostro appartamento.
«È dietro di te!»
Urlo e lei alza lo sguardo dalle pagine candide del libro che stava leggendo accomodata sulla poltrona del soggiorno.
«Che succede Tommy?»
La macchia nera spalanca le fauci, in un macabro sorriso di scherno.
La visione della sua bocca colma di denti bianchissimi e affilati come rasoi mi fa mettere sulla difensiva, pronto a scattare.
«È lì, alle tue spalle! Scappa, ti proteggo io!»
Produco un basso ringhio gutturale e punto verso l’oscura figura, che indifferente continua a fluttuare dietro di lei.
«Ma si può sapere che hai?»
Lei si gira, seguendo il mio sguardo.
È fatta! Non appena si accorgerà dell’estraneo scapperà a gambe levate e si metterà in salvo!
Inorridisco quando lei si volta nuovamente e torna ad immergersi nella sua lettura, con l’aria annoiata di chi è stato interrotto troppe volte.
Come se non avesse visto niente.
«Avrà visto qualche fantasma!»
Esclama divertita una seconda voce proveniente da una stanza limitrofa, facendola ridere.
Io non sono altrettanto tranquillo.
Mi agito e digrigno i denti. Decido di agire, come avrei dovuto fare fin dall’inizio.
Aggiro la poltrona e con quanta più forza possiedo mi scaglio contro l’intruso.
BOOM.
Passo attraverso l’entità, sbattendo violentemente la testa contro il tavolino del salotto, facendo vacillare i soprammobili sopra di esso.
Alcuni degli oggetti cadono, frantumandosi sul parquet.
Non demordo e riprovo. Mi scaglio contro l’oggetto del mio odio e lo manco di nuovo.
Faccio un altro tentativo, ancora e poi di nuovo ancora ma lui è sempre lì, imperturbabile.
Sto per scagliarmi un’altra volta contro la figura, ma qualcuno mi stringe dalle spalle e mi immobilizza.
«Lo porto fuori a passeggiare, prima che ci distrugga una casa intera.»
Percepisco le mani del mio padrone scompigliarmi il pelo, poi un collare attorno al collo e vengo trascinato con decisione verso la porta.
Woof woof!
Mi impunto a terra e mi faccio pesante, ma è tutto inutile, infruttuosi sono i miei pietosi guaiti di protesta.
Ho giusto il tempo di girare il muso per vedere lo spettro avvicinare i suoi scheletrici artigli al collo della mia ignara padrona.
Poi la porta si chiude e non vedo più nulla.
Note finali
L'ispirazione di questa storia è nata da una discussione secondo la quale gli animali riescono a percepire cose che gli umani non vedono, quindi, ho deciso di scriverci qualcosa su.
Ho deciso di usare il contrasto tra il bianco e il nero perché i cani (credo) riescono a vedere solo questi due colori.
Quindi, ringrazio chiunque abbia letto fin qui!
A presto! |